CORONAVIRUS, ALLE ORIGINI DEL MALE. LA PAROLA AD UN ESPERTO: ALESSANDRO SCORCIARINI COPPOLA (IV puntata)

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          –             Domande di Francesca Nardi             –              origini del male CORONAVIRUS, ALLE ORIGINI DEL MALE. LA PAROLA AD UN ESPERTO: ALESSANDRO SCORCIARINI COPPOLA (IV puntata)Non allontanatevi dal percorso che qualcuno ha tracciato prima di noi, guidato dal sussurro breve della verità e che qualcun altro ha tentato di occultare…scaricando quantità inverosimili di foglie secche, fino a sommergere i bordi della via…quantità smisurate che salgono lungo i tronchi degli alberi…qualcuno tornerà indietro…ma le foglie secche sono leggere…sarà sufficiente proseguire con tenacia e le masse cricchianti di un autunno lontano e sedimentato, si solleveranno ed il vento che qualcuno avrà liberato, le metterà in fuga…e le disperderà…

Dottore Scorciarini Coppola, quali sarebbero stati ed eventualmente sono, i reali vantaggi per gli allevatori, nell’acquisto dei prodotti farmaceutici al nero e quali garanzie gli stessi offrono?

%name CORONAVIRUS, ALLE ORIGINI DEL MALE. LA PAROLA AD UN ESPERTO: ALESSANDRO SCORCIARINI COPPOLA (IV puntata)“Mi sono occupato di questo problema dalla fine degli anni ’90 con le Interrogazioni Parlamentari che elaborai e che l’On. Nicolò Cuscunà presentò alla Camera dei Deputati. Atti politici che sin da allora, mi diedero modo di comprendere, attraverso le risposte ricevute da questo o quel ministro o sottosegretario, come le Istituzioni fossero lontane dalla sola percezione del problema. Basta andare sul sito del Ministero della Salute e digitare antibioresistenza per capirlo; un libro dei sogni. Per risponderle devo, però, fare due premesse. La prima è che il “nero” fonda parte della sua esistenza sul fatto che, tra il prezzo indicato dall’etichetta sulla confezione e quello praticato al grossista, che ne acquista grossi quantitativi per volta, direttamente dall’industria farmaceutica, si può arrivare a uno sconto dell’80% e anche più. Questo consente utili a cascata, ai troppi soggetti che, in questo modo hanno facile accesso alla vicenda commerciale, posto che i prodotti agli allevamenti e ai veterinari giungono con sconti tra il 40 e il 50%. La seconda è che parlo in genere, perché ci sarebbe da entrare nei dettagli delle specie animali, bòvidi, suini, volatili, ovicaprini, cunicoli, delle varie produzioni, latti, carni, uova e delle specifiche patologie che prevedono un’ampia gamma di prodotti. Il discorso si farebbe, quindi, molto lungo ma quel che posso risponderle è che, all’epoca non ho mai sentito che circolassero dei falsi e che quello che viene commercializzato al nero, offre le stesse garanzie farmacologiche di ciò che è ufficiale. Si tratta degli stessi identici prodotti salvo, magari, il caso limite di un trasporto di vaccini effettuato un po’ alla buona, da uno sprovveduto, senza il pieno rispetto della catena del freddo, ma si tratta di un’ipotesi remota, anche per via del valore economico della merce stessa. Riguardo, invece, i vantaggi questi non riguardano solo gli allevatori. Immagini perciò che, se dei farmaci giungono in un allevamento o a un veterinario al nero, quindi senza fattura, è come se non fossero mai arrivati, non ci sono, per cui non sarà necessario aggiornare il registro di carico e quello di stalla, per annotare le somministrazioni capo per capo; coi singoli numeri di matricola. Ciò, ovviamente, se non si tratta di centomila galline stipate in un capannone, tanto per capirci, perché in quel caso la somministrazione sarà di massa. Col farmaco al nero si guadagna un mucchio di tempo e sarà molto minore il rischio di subire fastidiosi controlli; basterà solo non lasciare nessun flacone in giro. Pensi che l’azienda bufalina dove sono stato per lungo tempo, dove ogni acquisto era corretto, così come lo erano le somministrazioni, annotate una per una, un lavoraccio mi creda, ebbene quell’azienda era una delle poche a essere controllata con frequenza. Devo ritenere, proprio perché chi era preposto ai controlli sapeva di trovare tutto a posto e non aggiungo altro. Farmaci al nero vuol dire pure libertà di utilizzo, anche non rispettando il tempo di sospensione in giorni e mesi, affinché un prodotto somministrato non sia più riscontrabile nel latte, nella carne e nelle uova. Nel caso degli antibiotici, negli allevamenti dove si produce latte destinato alla produzione di formaggi, nero o fatturato che sia, si sta su questo aspetto molto attenti, in quanto gli antibiotici andrebbero a turbare la caseificazione non facendo distinzione fra i batteri patogeni e i fermenti lattici. Si potranno però usare, tutti quei prodotti che non andrebbero proprio adoperati come, ad esempio, certi antinfiammatori e gli ormoni. Un andazzo, quest’ultimo, che riguarda maggiormente il nord Italia dove la produzione di carne è consistente anche se essi risultano utili pure per aumentare la quantità di produzione di latte. Da queste parti, oltre quanto ho già detto circa il fatto che le bufale sono molto rustiche e resistenti e si ammalano poco, ci sono gli antiparassitari e, come ho già ricordato in una precedente puntata, l’utilizzo del vaccino contro la brucellosi che, essendo stato in parte autorizzato e averlo fatto è stato per me un errore madornale, utile solo a tirare avanti senza risolvere nulla, ha fatto sì che sia stato messo in circolazione mentre prima restava solo negli USA. Essendo reperibile in commercio, è stato pertanto possibile usarlo come e quando si è creduto. Tornando ai vantaggi, questi non sono solo per gli allevatori perché deve pensare che se in un allevamento non sono giunti dei farmaci, non ci sarà stato neppure, di conseguenza, nessuno preposto a somministrarli, per cui potrà essere al nero anche il lavoro del veterinario. Ancor più se, casomai, questi non lo potrebbe proprio svolgere, avendo già un incarico pubblico nella zona. Un altro settore sensibile al farmaco al nero è poi, ovviamente, quello dei prodotti biologici, contro i quali non voglio gettare croci perché ci saranno pure i produttori seri, ma resta, per me, difficile immaginare che degli animali non abbiano mai bisogno di farmaci, eccetto il caso di una nota azienda bufalina del salernitano, dove la qualità e il prezzo della mozzarella e degli altri prodotti propost,i sono così elevati da consentire il rinnovo continuo della mandria, che sarà quindi sempre giovane e sana. Va tenuto presente che il farmaco al nero costa più di quello ufficiale, in quanto deve guadagnare pure chi svolge il lavoro di consegnarlo e che spesso erano e penso saranno ancora, gli ex colleghi; gli agenti di zona delle case farmaceutiche. Costoro, per fare fatturato secondo la famosa legge della domanda e della offerta, lavorano così, motivo per cui, non facendo io abbastanza fatturato, come il fisco pretendeva da me, da me che non mi sono mai adattato all’andazzo e che, nonostante io parlassi di merce al nero e lavoro al nero, si mostrò del tutto disinteressato alla questione che ebbi modo di illustrare, oltre dieci anni fa lasciai questo lavoro. Troppi veterinari, anziché risultare professionalmente indispensabili, essendo i depositari della movimentazione e della somministrazione del farmaco per via della ricetta nelle loro mani, hanno fatto danni agli onesti tanto che già a quel tempo c’erano allevatori che ricorrevano al fai da te.