RAZIONALIZZAZIONE DEL “PATRIMONIO COMUNALE” (Terza parte)

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 –     di Nicolò Antonio Cuscunà      –                   

LEGGI:

PRIMA PARTE

SECONDA PARTE

La Regione Campania nell’ambito del contenimento della Spesa pubblica, nel rispetto della Costituzione, -art.121 disciplina i principali Organi degli EE.LL. – dettagli del T.U.EE.LL. L.165/2004- in materia di patrimonio immobiliare, ha emanato un chiaro Regolamento il n. 11 del 28.10.2019. Con detto regolamento si intende porre rimedio al vuoto ed al caos normativo esistente in materia di gestione delle proprietà immobiliari pubbliche riconosciute quali Elizia Residenziale. La materia ravvisa l’obbligo di regolamentare la spinosa materia di cui trattasi, anche ed in ragione di formulazione di bilancio, previsione finanziaria triennale e Legge di Stabilità regionale – L.R.C. n.1 del 18 gennaio 2016.  L’Amministrazione comunale di Caserta possiede una vasta e ricca proprietà immobiliare, costituita da edifici, terreni e appartamenti. Per questo motivo ha fatto redigere un elenco reale per inventariare tali proprietà. Gli obiettivi fissati dall’illuminata amministrazione del sindaco Carlo Marino perseguono: … la valorizzazione di dette proprietà secondo criteri privatistici di redditività, il principio costituzionale del buon andamento, del quale l’economicità della gestione amministrativa costituisce il più significativo corollario, finalizzato a valorizzare concretamente i vari cespiti di proprietà comunale – così si legge nella D.G.M. n.183 dell’11 novembre 2019. Nel documento deliberativo, ancora si legge: “…revisione dei beni immobili, riclassificazione delle voci del conto del Patrimonio e dell’inventario, applicazione dei criteri di valutazione come previsti per legge. Per gli estranei alla politica amministrativa, per l’uomo qualunque, e anche per la gran massa dei consiglieri comunali, la lettura di fatto documento lascia comprendere la “grande qualità politico-amministrativa” della maggioranza di governo della città. Nei fatti e nella realtà, basta guardarsi intorno, la gestione del patrimonio immobiliare comunale disponibile è lacunosa, dispendiosa, per non dire colpevolmente irresponsabile. Eppure, la Giunta Marino nello stesso atto deliberativo dichiara consapevolmente l’utilità di mettere a “frutto di reddito attivo” dette proprietà, testualmente: “…valorizzare concretamente i vari cespiti comunali ed a codificare le varie voci dell’inventario al Piano dei Conti Integrato (allegato 6) dai quali derivano il Conto Economico e il Conto Patrimonio”. Ed ancora: “…l’amministrazione del PATRIMONIO come risorsa da preservare, mantenere e valorizzare perseguendo principi di efficienza di gestione, di produttività e redditività…” Alla faccia del bicarbonato di sodio, direbbe Totò! Le dichiarazioni continuano: “…il software (sopra citato) ha consentito di conseguire una gestione unitaria del patrimonio immobiliare comunale disponibile ed indisponibile…L’atto di Giunta si conclude col deliberato.  Al punto 3 testualmente si dichiara: “…l’elenco/inventario degli immobili beni, dopo la pubblicazione all’albo pretorio e sul sito internet comunale per 15 giorni, ha effetto dichiarativo della proprietà…udite, udite…in assenza di precedenti trascrizioni, e produce gli effetti previsti dalle leggi…ecc., ecc… CHIARO! …Significa che ad oggi, l’Ente Comune capoluogo di Caserta non ha mai avuto la certezza, la conoscenza delle proprietà immobiliari in disponibilità.  Roba da terzo mondo, roba da fare accapponare la pelle, roba che si commenta da sola: VERGOGNA. Di analogo “spessore” d’azione politico-amministrativa, è la D.G. M. n.159 del 15 ottobre 2019, cioè di 26 giorni prima del riconoscimento dell’elenco/inventario delle proprietà. La giunta presieduta dal sindaco Carlo Marino approva il “Piano delle Alienazioni e delle Valorizzazione del patrimonio immobiliare per procedere al “riordino, gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare…”. Al punto 3 della DELIBERAZIONE …si legge: dare atto….nella sua proficua messa a reddito mediante contratti di locazione o affitto, ma anche mediante concessioni in uso per finalità di interesse pubblico, mediante concessione in uso ad associazioni e altre formazioni sociali del territorio…..Sempre ai fini della trasparente e corretta informazione rendiamo noto : “… di fatto l’Amministrazione del PD Carlo Marino + cespugli annessi e cani sciolti, socializza i BENI PUBBLICI concedendoli a gratis, e CAPITALIZZA i PRIVATI pagandoli a peso d’oro. Con soldi pubblici comunali, cioè dei casertani, dal lontano 31 gennaio 2001 l’Ente Comune di Caserta paga il fitto indicizzato ad un PRIVATO, di euro 234.623,00 per gli uffici dei Vigili Urbani, ad oggi sono stati spesi 4 milioni 140 mila euro (4.140.000,00). Di fatto, nell’elenco delle proprietà comunali disponibili figurano: PDF 40-ex Orfanotrofio Sant ‘Antonio mq.7.157,00 -UFFICI-; Uffici + parcheggio nell’ex Gassometro in via Domenico Mondo; uffici + parcheggi disponibili nell’ex Caserma Sacchi di Falciano; uffici + parcheggi nell’elegante ex sede UFFICI GIUDIZIARI – Giudici di Pace-in via John Andrew Graefer.

Come è facile intuire, il sindaco Carlo Marino con la sua amministrazione attiva, complice un consiglio comunale di ciechi, sordi e muti, predica bene, appropriandosi anche meriti non propri, e razzola male anzi malissimo….

Incomincia ad apparire chiaro il modello di allegra gestione della economia pubblica, dei dissesti finanziari, dei buchi in bilancio, dell’incapacità di amministrare la “res publica”.