EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA, I NODI VENGONO AL PETTINE (prima parte)

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 –     di Nicolò Antonio Cuscunà     –                     

Finalmente l’Ente Comune Caserta non può più nascondere le magagne in materia di “allegra gestione del patrimonio immobiliare pubblico”. I nodi stanno per arrivare al pettine e sono nodi rognosi, non possibili da eludere, da nascondere, da tagliare senza rimetterci qualche falange, falangina, falangetta delle dita. Dagli atti pubblici è dato conoscere l’immenso patrimonio immobiliare di cui è padrone-gestore il Comune di Caserta. Si badi patrimonio pubblico, quindi di TUTTI, e non nella gestione privatistico-clientelare di sindaci, assessori o consiglieri di turno. Orbene, gli elenchi delle proprietà, immobili, terreni sono reperibili alla visione nel sito ufficiale del “patrimonio comunale in disponibilità”. Con allegria ed all’abbisogna, negli anni trascorsi, sindaci illuminati, per fare cassa, hanno “venduto” molti cespiti, e non entreremo nel merito del valore più o meno congruo, e dei beneficiari dell’acquisto. Allegra, omissiva, colpevole e criminale invece è stata da sempre la gestione in conduzione della numerosa e di valore, proprietà immobiliare, appartamenti e terre. Un esempio su tutti: la disastrosa gestione del “parco Primavera di Tuoro”, meglio conosciuto come il “ghetto delle vedove”. Proprietà acquisita con soldi pubblici provenienti da benefici del terremoto ’80, e successivi interventi d’acquisizione, sempre di risorse statali. Su un’area di oltre 45.000 mq sorgono tre complessi architettonici per un totale di 86 appartamenti, l’insediamento è servito da una scuola in funzione, una scuola materna -500 mq- abbandonata, e una tensostruttura polisportiva + servizi, abbandonati e devastati. Le aree verdi di contorno all’insediamento abitativo, sono nel degrado più assoluto, non si effettua la raccolta differenziata dei r.s.u. La conduzione degli appartamenti non è seguita dall’Ente comune proprietario, il quale non ha mai favorito “l’integrazione e coesione sociale né la pacifica convivenza” degli abitanti, lasciati in autogestione da campo-profughi. Il disagio sociale ed economico vissuto, è risaputo in tutta la città, quasi tutti i  nati e cresciuti in quel ghetto hanno conosciuto disagi, discrimini e devianze. L’auto isolamento, la ghettizzazione sono “legge fissa” nella quale si inserisce la “malapolitica” dello sfruttamento e schiavizzazione elettorale.  In questo scenario  arriva la normativa regionale con l’obbligo , per Ente Comune Territoriale, di razionalizzare, ai fini del Bilancio – finanza e stabilità, la gestione dell’Edilizia Residenziale Pubblica. Conseguenziale l’AVVISO col quale il Comune, retto dal sindaco Carlo Marino, invita a REGOLARIZZARE i cittadini occupanti “senza titolo” gli alloggi di proprietà o in gestione del Comune di Caserta. Per il momento non entreremo nello specifico della normativa, sicuramente vigileremo per informare sulla corretta applicazione del deliberato. Materia spigolosa e pericolosa, non solo per chi è chiamato a regolare la materia, ma anche per chi si assume l’onere di fare “corretta informazione”. Staremo a vagliare nell’esclusivo interesse della “RES PUBLICA”.