a cura di Jenny Longobardi
CASAGIOVE (CE) – Suona per qualcuno come “il libera tutti” la seconda fase dell’emergenza sanitaria sancita dal Covid-19… E con i primi spiragli di normalità si stanno evidenziando anche tutte le anomalie della nostra cittadina finto perbenista, che in fatto di civiltà e di rispetto altrui non sembra lanciare in alcun modo segnali di ripresa. Arrivano oggi attraverso i social le immagini di rifiuti abbandonati alla rinfusa presso i cassonetti di raccolta degli indumenti dismessi, siti in viale della Libertà, a cui fanno da cornice materassi, cartoni e plastica varia. L’anticipo della bella stagione e della conclusione di un periodo di confinamento domiciliare stringente, è coinciso con i consueti cambi stagionali degli armadi e (come da copione, ndr) con la scelta dell’intelligente di turno che invece di valutare la possibilità di poter dare in beneficenza la parte di indumenti riutilizzabili e in buono stato, magari agli enti caritatevoli e alle associazioni che si occupano di beneficenza, si è formalmente tolto il peso dallo stomaco abbandonando il tutto come se fossimo a Mumbai.
Il discorso della gestione dei rifiuti è un nervo scoperto a Casagiove, come in tutta la regione Campania, ma questo non significa che da parte del cittadino debba invalidarsi ogni norma legislativa in vigore e di rispetto del territorio. “Siamo ancora nel vivo di una fase di emergenza sanitaria – dichiara il delegato provinciale FIT CISL Elpidio Martucci – e in rappresentanza degli operatori che si occupano dell’igiene urbana vi assicuro che il nostro lavoro si è intensificato. Sono trascorsi quattro giorni da quando abbiamo iniziato a prelevare dal suolo abiti, calzature, accessori e rifiuti di ogni genere, addirittura ingombranti in giro per tutta la città di Casagiove. E’ una situazione che permane da giorni e che ha toccato anche Piazza Vanvitelli!”. Il sindacalista lancia un appello dalle sue pagine social invitando la cittadinanza a non perseverare, ricordando che i trasgressori saranno denunciati e penalmente perseguiti.
