MOVIDA, BUONISMO & CATTIVA FEDE

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%name MOVIDA, BUONISMO & CATTIVA FEDE(f.n.) – L’impulso di deporre le armi e rinunciare ad ogni velleità di cambiamento,  aggredisce con violenza ogni qualvolta si “sbatte” contro la cattiva fede organizzata, cattiva fede, gestita e strutturata da anni di allenamento indisturbato e contrabbandata efficacemente, per campagna solidale, a favore del ripristino dei diritti violati che, guarda caso, sono sempre a doppia entrata ed inevitabilmente omogeneizzati, con il proprio tornaconto; cattiva fede tramandata per generazioni ed abilmente mescolata alle lectiones magistrales facebookiane, che si sciorinano con apparente ed incisiva passione, sugli assidui frequentatori, in attesa delle provvidenziali spalle d’occasione… Cattiva fede è selezionare più o meno abilmente, i concetti espressi da chi invoca le regole elementari del vivere civile, stuprarne le intenzioni,  imbracciare come un’arma la parola chiave: “Movida” e giocare con le parole,  per mantenere il consenso degli irregulares, cui abitualmente ci si accompagna, elaborando trattati di solidarietà fasulla. Cattiva fede è captare l’attenzione delle masse giovanili in libertà e spalmarla sulla storia romantica della “movida” e sul suo significato, per ridurre ad una becera e retriva presa di posizione, la protesta di chi viene privato dei suoi diritti, dall’altrui vergognoso ed illecito comportamento. Cattiva fede è fornire interpretazioni libere e strumentali di tutto ciò che non torna utile al proprio personale comodo, che si vuole rappresentare come diritto della collettività. Cattiva fede è far finta di non capire perché non conviene capire, che non è la MOVIDA in discussione, ma l’assenza di “responsabilità” di chi mette a rischio la libertà, la salute ed il diritto altrui, schiamazzando, defecando nei portoni, e bevendo gomito a gomito con la mascherina a mò di bavetta, perché fa tendenza. Cattiva fede è lasciar intendere il falso e far lievitare nella gente, la convinzione, che la richiesta, quasi disperata di ordine e di rispetto e soprattutto di educazione, sia la perversa strategia degli “affamatori” di esercenti e dei sadici fustigatori di avventori. Cattiva fede è puntare il dito contro una telecamera nascosta e fregiarsi di nomenklature “anonimoparachiappe”. Cattiva fede è andare oltre questo articolo e dichiarare che l’argomento non sia stato, appunto, soltanto la “cattiva fede”, contribuendo in tal caso alla nostra convinzione che: Cattiva fede è il marchio di fabbrica che ha messo questa città in ginocchio. Ma…qualora non si trattasse di cattiva fede…dovremmo, nostro malgrado, abbandonare ogni speranza di confronto e prendere atto che potrebbe trattarsi di un “limite” nella capacità di comprensione dei diversi paladini della libertà e del quintuplogiochismo. In tal caso non resta che armarsi di pazienza e proseguire…sperando che non abbiano ambizioni politiche, oltre a quelle di essere credibili. Hasta la suerte!%name MOVIDA, BUONISMO & CATTIVA FEDE