“ONE DAY”: IL CORAGGIO DI ESSERE FRAGILI 

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         –          di Mariantonietta Losanno          –                 

600 “ONE DAY”: IL CORAGGIO DI ESSERE FRAGILI Dopo una giornata trascorsa insieme il 15 luglio 1988, il giorno della loro laurea, Emma e Dexter iniziano un’amicizia destinata a durare tutta la vita. Lei è ambiziosa, sognatrice e ha saldi principi; lui è ricco, affascinante e fin troppo immaturo. Nel corso dei successivi vent’anni, ogni 15 luglio i due vivranno momenti cruciali del loro rapporto: scontri, opportunità mancate, speranze tradite, risate e lacrime. A un certo punto si renderanno conto che ciò che cercavano era sempre stato lì a portata di mano, e si sentiranno pronti a far combaciare le proprie fragilità.

“Per me fu un giorno memorabile, perché mi cambiò molto: ma in ogni vita succede lo stesso. Immaginiamo un giorno a scelta isolato dal contesto e pensiamo a come sarebbe stato differente il corso della vita. Fermati, lettore, e rifletti a lungo sulla lunga catena di vil metallo o oro, spine o fiori, che non ti avrebbe mai legato, se non fosse stato per la formazione di quel primo anello in quel giorno memorabile”, ha scritto Dickens. Questa citazione, presente nel romanzo scritto da David Nicholls (sceneggiatore della pellicola), da cui è tratto il film, sintetizza gli intenti: non siamo (fortunatamente) di fronte ad una banale commedia smielata. “One day” è un’opera sincera, in cui si può facilmente immedesimare, perché racconta qualcosa che in molti hanno vissuto, non avendo paura di essere un film romantico. D’altronde, ridurre il significato di romanticismo ad un’idea di lieto fine forzato -e chiaramente non credibile- sarebbe riduttivo: “One day” sceglie di soffermarsi sui sentimenti reali, sui momenti di sconforto e su quelli di solitudine, sulle scelte sbagliate e su quelle che per coraggio non sono mai state prese. E “un giorno”, anzi “quel giorno” rappresenta un’occasione: ogni anno i due hanno l’opportunità di rivedersi, scriversi una lettera, risentirsi, perdersi, respingersi, ricongiungersi. “One day” racconta le paure e le fragilità, indaga le sofferenze e le frustrazioni di chi sta crescendo; descrive il vuoto che si avverte quando non si sa che strada prendere e narra un amore indefinibile, che è sempre in bilico, che si nasconde e al tempo stesso rende felici ma bloccati.cover1300 scaled “ONE DAY”: IL CORAGGIO DI ESSERE FRAGILI 

Il film accompagna le vicende di Emma e Dexter senza mai giudicare le loro scelte, nonostante ne abbiano compiute tante sbagliate, sposandosi senza esserne convinti, sminuendosi facendo lavoro che opprimono la creatività, mostrandosi vigliacchi nel non avere saputo chiedere scusa o avere detto “ti voglio bene” prima che fosse troppo tardi. Hathaway e Sturgess sono perfettamente credibili nel loro legame di presenza/assenza: lui conturbante quanto basta, lei bella e rassicurante. La pellicola ricorda la trilogia di Richard Linklater (“Before Sunrise”, “Before Sunset”, “Before Midnight”), proprio perché il regista “segue” le vicende dei due amanti nel corso nel tempo, standogli vicino durante il loro viaggio: sia la trilogia che “One day” raccontano la difficoltà di capirsi, scoprirsi ed evolversi.9884 ppl “ONE DAY”: IL CORAGGIO DI ESSERE FRAGILI 

Quanti modi esistono per raccontare l’amore? È una domanda troppo retorica per essere presa realmente in considerazione, ma è lecito chiederselo ancora. Il cinema tende a forzare troppo la mano anche in quelle storie che dell’amore sembrano fregarsene, conducendo le vicende verso una strada sempre più stucchevole e sdolcinata. “One day” è una sorta di album fotografico, in cui si ha la sensazione di assaporare ogni immagine pur non essendo a conoscenza delle sue immediate connessioni cronologiche e soprassedendo sul fatto che molti momenti di scontro fra i due sembrano inconcludenti ed estenuanti, ma pur sempre reali e coerenti.5FE68561 D889 444C B725 0F68D7D3F980 scaled “ONE DAY”: IL CORAGGIO DI ESSERE FRAGILI