Una delle “perle” del compianto cantautore bolognese è senz’altro “Com’è profondo il mare”, la canzone che dava il titolo anche al primo album scritto totalmente da Lucio Dalla 43 anni fa. E in questa bellissima ed ermetica “lirica” sul potere, sull’umanità povera, sulle lotte per la sua emancipazione e sulla libertà, Dalla canta che “il pensiero come l’oceano, non lo pui fermare, non lo puoi recintare”. La certezza di Dalla –a proposito dell’“incontenibilità” dell’oceano– a distanza di anni potrebbe però essere messa in discussione a Mondragone, anche se da noi si tratta “solo” di uno splendido tratto di Mar Tirreno. C’è uno stabilimento balneare, infatti, che –come si può vedere nella foto– sta cercando in tutti i modi di “recintare il mare”. E per farlo ha iniziato-intanto– a recintare la battigia, costringendo i cittadini che vogliono fare quattro passi in riva al mare a bagnarsi (o a camminare sulle acque) per poter proseguire (e qui comando io, e questa è casa mia, oggi voglio sapere chi viene e chi va, cantava Gigliola Cinquetti). Per non farsi poi mancare nulla ha ritenuto anche di occupare illegalmente la riva con pannelli pubblicitari, un modo come un altro per affermare “un abusivo, quanto arrogante e impunito diritto di proprietà” a scapito del Bene Pubblico. Oltre ad essere vietati dalle norme, tali inqualificabili comportamenti sono sicuramente esclusi dalle stesse concessioni-seppur eternamente pasticciate– rilasciate dal Comune. Ma, tanto, chi è che controlla? Chi sta controllando l’occupazione di suolo demaniale marittimo da parte di questi stabilimenti, che non perdono –di anno in anno– la cattiva abitudine di farsi sempre un po’ più in là? Chi controlla che i lavoratori (pochissimi, a dimostrazione che queste attività sono di tipo familistico, non fanno sviluppo per la città e non creano occupazione) di questi stabilimenti siano in regola? Chi controlla che questi stabilimenti (alcuni) –che da un po’ si sono anche lanciati nella ristorazione– siano a posto con tutte le autorizzazioni del caso? Chi è che controlla (possibilmente ora e non a fine estate) che gli eterni “camping” siano a norma e debitamente autorizzati? Chi sta controllando che le norme sulla sicurezza–soprattutto in questo periodo– siano puntualmente rispettate in questi luoghi? Chi ci segue sa che l’AMBC contesta il raffazzonato Piano Spiaggia, soprattutto perché illegittimamente esclude dalla pianificazione tutto il tratto di spiaggia che va dalla Fiumarella a Levagnole e il tratto a sud del depuratore. Un’incredibile (ma voluta) omissione che esclude dalla pianificazione la maggior parte di costa, altera la stessa programmazione regionale, favorisce un piccolo gruppo di cittadini a scapito di tutta la città e crea inaccettabili rendite di posizione (oltre a permettere ad un pugno di persone di poter chiudere illegalmente l’accesso al mare per chilometri per 9/10 mesi all’anno). “Sarà una delle battaglie che- come EUROPA VERDE CAMPANIA– porteremo avanti, ha dichiarato GIOVANNI ROMANO, nei prossimi anni in sede regionale, essendo liberi da condizionamenti e da conflitti di interesse (NOI NON ABBIAMO ALCUNA CONCESSIONE DEMANIALE FAMILIARE DA DIFENDERE) e agendo esclusivamente nell’interesse generale di tutti i cittadini”. Chi ci segue sa che l’AMBC ritiene che sia sbagliato continuare a non applicare la direttiva Bolkestein (che oltretutto ci costa multe salatissime da parte della UE. Multe che ovviamente gravano su tutti i cittadini) e a non mettere a gara pubblica le concessioni (perdendo, tra l’altro, una “barca” di soldi). Chi ci segue sa che l’AMBC contesta da sempre l’inerzia del Comune rispetto ad alcuni macroscopici abusi esistenti sul nostro demanio marittimo (e la mancata rimozione di manufatti in cemento), nonché i ritardi con i quali l’Ente locale si fa pagare i canoni concessori (annuali se la spiaggia è occupata per 365 giorni all’anno). Chi ci segue sa che l’AMBC è per il blocco delle concessioni e per una loro drastica riduzione (siamo la città che ha più demanio marittimo nelle mani di privati, siamo al 10° posto in Italia). Chi ci segue sa che l’AMBC contesta da sempre un certo (diciamo) turismo “usa e getta”, predatorio e scarsamente sostenibile e, soprattutto, l’assenza da parte di chi ci amministra di un’idea di turismo per Mondragone e il Litorale. Chi ci segue sa che l’AMBC sta portando avanti (in solitudine) una battaglia per conoscere perché i soldi pubblici –fondi comunitari erogati via Regione Campania-che il Comune ha ricevuto per dar vita al Centro Servizi Turistici non siano stati spesi per fare il CST, del quale anzi si è persa ogni traccia. “Anche questa battaglia, per ora soltanto sospesa (per quanto ci riguarda, perché speriamo che chi di dovere stia facendo nel frattempo ciò che deve), sarà ripresa- ha dichiarato GIOVANNI ROMANO di EUROPA VERDE CAMPANIA– non per il gusto di vedere puniti-penalmente e dal punto di vista erariale– i responsabili di questa probabile distrazione di fondi pubblici, quanto per assicurare alla Città ed alla Riviera uno strumento, un luogo, di programmazione e promozione del turismo”. Così stanno bruciando il mare– Così stanno uccidendo il mare– Così stanno umiliando il mare– Così stanno piegando il mare.