L’INSOSTENIBILE INCONSISTENZA DELLA CLASSE…POLITICA

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  –           di Francesca Nardi            –                        POLITICI DI PUNTA scaled L’INSOSTENIBILE INCONSISTENZA DELLA CLASSE…POLITICAComprendiamo la resistenza degli unti della politica, a frequentare un corso di buone maniere o almeno a dare un’occhiata fugace ad un provvidenziale “bignami”, sia pur raccogliticcio, sull’etica comportamentale di un consigliere comunale, meglio ancora se in rosa pallido…L’inciucio, legittimato sempre e comunque dalla storia della politica e dai suoi surrogati,  relativo, in questo caso, al girovagare del giovane aspirante candidato Massimo Schiavone, attraverso le praterie possibiliste dell’arco partitico, con puntate dialoganti in Forza Italia e nella Lega, non ha riscosso il plauso, né incontrato il favore di una giovane ed oscura consigliera comunale di Teano, alla quale probabilmente, i collaboratori di Appia Polis, avrebbero dovuto chiedere udienza, per ottenere l’autorizzazione ad esprimere il loro pensiero ed a formulare ipotesi. L’inconsapevole di sé e del resto del mondo, che gravita oltre il consenso acquisito, per grazia e per caso, tal Lina De Fusco,  consigliera comunale di Teano, modulando armoniche sinfonie verbali, tipiche di una principessina di sangue reale, allevata con il pianoforte, l’acquerello e la tata che le insegna a non masticare rumorosamente, chiede di sapere cosa ci “guadagni un giornaletto online che già fa fatica a fare 4 click a scrivere cazzate di una tale portata”…Cara ragazza, la volgarità espressiva, che probabilmente tu consideri un valore aggiunto, che urticherebbe in un uomo adulto, in una giovane donna disgusta addirittura e la scelta di non ignorare il tuo post, un vero “pacchero” in faccia al buon gusto,  non deriva dal significato dello stesso, che, converrai,  è squallida cosa,  ma dal rammarico che proviamo ogni qualvolta siamo costretti a misurare lo stile di un /a consigliere/a comunale… “anziché stare a guardare nel portafogli degli altri, la mattina alzatevi per andare a lavorare che qualcosa in tasca ve lo mettere pure voi”… Questo il rush finale del post, a commento dell’articolo di Salvatore Zinno…post che richiede una precisazione… Cara ragazza, l’autore dell’articolo, come tutti noi, ogni mattina si alza per andare a svolgere un secondo lavoro, reduce da un primo lavoro, probabilmente a te sconosciuto, rappresentato dall’elaborazione delle idee e dalla consapevolezza del giusto controllo, dalla coltivazione di ciò che si chiama dignità e che gli impedirà di piegare il capo, inginocchiarsi ed accettare il compenso pattuito per i servi. Un primo lavoro che rappresenta ed ha rappresentato un handicap per la sua e per la nostra carriera e che ha pregiudicato e pregiudica, i guadagni del secondo. Infatti, in virtù del primo lavoro svolto con tanta abnegazione e perfezione, nessuno di noi guadagnerà nel corso della sua vita, neppure un decimo di quello che guadagni tu in un mese, cara ragazza alla quale è bastato fidanzarsi con il figlio del capo, per ritenere di potere comprare ed utilizzare, tutto il corredo culturale e materiale e dialettico che si addice ad una parvenue… tranne ovviamente l’educazione.