OSPEDALE, IL MEMORIALE DELLA DOMENICA 114

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(f.n.) –  Aorn Tour…Il nostro tour è iniziato all’alba…nessuna programmazione, nessuna curiosità, nessuna smania di cogliere in fallo o di sorprendere sul fatto o registrare i turnisti notturni che russano o fotografare quella falange che qualcuno ha irrimediabilmente perduto…nulla di tutto questo, soltanto la speranza di scoprire se qualcosa, almeno coreograficamente, sia cambiato…visto il cambio al vertice dell’Aorn. Macché…in attesa che i principini eletti, si dividano il territorio ospedaliero, si impadroniscano dei concorsi, si spartiscano le nomine, facciano cadere le teste, mettano l’opzione sull’aria che si respira e soprattutto in attesa che si intravedano gli effetti in trasferta, di qualche candidatura andata a buon segno altrove…abbiamo fatto un giro…e abbiamo notato che la situazione igienico sanitaria all’interno dell’Ospedale, è praticamente fuori controllo. Ci chiediamo a cosa servano le schede relative alle pulizie, effettuate fuori dagli ascensori, quando la pulsantiera e le pareti interne sono sporche e grasse e le scanalature della chiusura porte sono piene di sporcizia…e continuando a camminare… cosa dire delle scale, della polvere, ormai secolare che cambia colore alle ringhiere del padiglione F, alle cicche sparse artisticamente sulle scale del padiglione N, ai dispenser del liquido igienizzante, vuoti a turno, un po’ ovunque ma, soprattutto nell’atrio D e nell’atrio F. E surtout… regna il saggio d’autore che classifica un sistema…un bel cartoncino che mantiene rigorosamente aperta la porta della Uoc di Cardiologia, per consentire a parenti ed amici di non perdere tempo con il termoscanner, peraltro situato altrove… Un gran bel tour quello dell’altro giorno…un bel tour con mascherina provvidenziale e abbigliamento insolito…che ci ha consentito di notare diversi copriletto bucati e captare casualmente le urla sacrosante di una caposala, che parlava al telefono, lamentando che in reparto non c’erano lenzuola per rifare i letti e che quelle che le avevano mandato, erano tutte macchiate…Ordinaria disorganizzazione…Siamo arrivati in Ospedale alle 7.30 come un qualsiasi utente, che debba fare una visita specialistica…siamo rimasti fermi  per un’ora circa, al paino terra del padiglione D, esattamente nell’area in cui si registra il pre ricovero. Con la mascherina… sì, fortunatamente sì, ma uno vicino all’altro, faticosamente in piedi…siamo una folla accaldata, molto accaldata e vociante. Distanziamento?,  zero. Ogni tanto osserviamo il passaggio delle barelle che vanno in Cardiologia o dalla Cardiochirurgia escono trasportando pazienti ad effettuare la Tac. A rendere l’atmosfera grigia, addirittura inquietante è il rumore assordante che fanno i carrelli che trasportano la biancheria sporca. Istintivamente ci tappiamo il naso, pensando a quanti germi potrebbero trapassare la mascherina …Dalla nostra postazione in mezzo agli altri si vede l’ascensore…ecco…adesso si apre e mentre esce il carrello della biancheria sporca entra quello tirato a lucido, tipo albergo 5 stelle, della colazione…certo l’idea fa un po’ schifo…ma come?, insieme allo sporco entra ed esce il pulito?, ma non dovrebbero essere previsti percorsi diversi?, ma il tempo passa e l’aria diventa pesante, la folla aumenta…osserviamo il via vai della gente e le volontarie dell’Avo che invitano gli utenti a misurare la temperatura…il tempo passa…sono le 13.40…i carrelli arancione che portano i pasti ai ricoverati sfrecciano…la guardia dice che la cucina è chiusa da mesi per i lavori…”otto mesi”, “manco la stessero ricostruendo daccapo” e “il personale non ha la mensa… per il coronavirus..”  e “il mangiare viene da Napoli” e per finire “se lo mangiassero loro”…Un tour di lusso il nostro…senza controllo alcuno,  nonostante ci aspettassimo di incontrare la vigilanza interna, “nada de nada”, tranne che al padiglione D. Abbiamo invece incontrato una marea di gente nei vari androni, fuori dai reparti, sempre distanziamento zero via zero,  parenti che abbracciavano i ricoverati senza mascherina, ometti che, alla faccia del divieto, sfumacchiavano sulle finestre delle scale e via col tango…Un tour di tutto rispetto…ma… in tanto disordine organizzativo, ci siamo incantati e siamo stati avvolti da un moto di tenerezza…la signora anziana che scansando i divieti,  aveva portato il thermos  con la pasta e fagioli per suo marito ricoverato, che al momento mangiava con gusto, seduto sulle scale e che alzando le spalle ci guarda e dice:  “Che volete fare…il mangiare qui è buono ma lui è un po’ vizioso e allora glielo porto da casa…” Era un lunedì di ordinaria disorganizzazione all’Ospedale di Caserta, sfiorato dalla tenerezza di una coppia…Tutto il resto va in malora e se i dec e i rup devono vigilare sul rispetto di quanto previsto nei capitolati d’appalto, chi dovrebbe controllare che l’organizzazione dei servizi sia impeccabile è il direttore della UOC di riferimento, il Mario Massimo Mensorio. Se la lavanderia non funziona bene, se la cucina da 8 mesi è chiusa e se le pulizie lasciano a desiderare, spetta a lui relazionare ai dec e richiamarli all’applicazione di eventuali sanzioni…Un momento!, qualcuno per caso ha dato un’occhiata alle condizioni igieniche della lavanderia?,  e qualcuno conosce per caso il motivo per il quale, la cucina  è chiusa?,   e sapete una cosa?, al tempo dell’emergenza Covid il personale della ditta delle pulizie si portava a casa le divise sporche per poterle lavare! Ehi voi della sacra trimurti…alloggiata temporaneamente nella palazzina “grigio topo spento in fondo al parco”….cosa dite?, ce la diamo una mossa? Hasta el Domingo!

5 Commenti

  1. Purtroppo la situazione all’aorn di Caserta peggiora di giorno in giorno, è abbandonata a se stessa…..è una catastrofe……l’ultimo pensiero è proprio il malato 😪

  2. …la solita minestra..solo che ora scherzano con il fuoco..!!!!! Non hanno ancora capito l’importanza e il pericolo del covid..!!!!
    ….e cmq si continua ancora a “leccare” medici e dirigenti mentre infermieri e oss vengono trattati come appestati..!!!! Vedi lavanderia ( per la distribuzione delle divise), vedi uffici amministrativi (per le varie richieste burocratiche), vedi farmacia ( per le varie richieste e/o distribuzione di farmaci);

  3. Il peggio sono gli accumulatori di incarichi. Accettano gli incarichi solo per riempire i curriculum e poi non controllano. Guardi l’esempio dell’infermiere pseudodirigente che dopo aver passato anni a fare scienza e poi a far nulla in reparto adesso prima delle elezioni è volato sotto l’ala della sanitaria. Ma come dec della lavanderia non vede quello che ha visto lei

  4. Complimenti dottoressa. Dopo le elezioni è ritornata alla grande ad occuparsi dell’ospedale cittadino. Quasi quasi stavo pensando che ci avesse rinunciato ma noto con piacere che invece continua nella sua opera di smascherare questi nullafacenti attaccati alle poltrone più che al loro lavoro. Grazie

    • Gentile Antonio, grazie per l’attenzione. Ho dovuto dedicarmi alle elezioni…ma l’Ospedale, l’Asl e i disastri della Sanità in genere, sono e restano la priorità assoluta. Hasta la vista!

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