DOVERE E SPIEGAZIONI NECESSARIE

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racconto caserta ciro esposito scaled DOVERE E SPIEGAZIONI NECESSARIE          –           di Ciro Esposito          –                  

Quando si parla o si scrivono certe elementarità, per farsi capire o per parlare di fatti che è opportuno e giusto far conoscere, si ha il dovere di spiegare bene quello che si dice e perché lo si dice. È facile essere capiti da alcuni mentre altri; quelli che professano la loro diversità cerebrale, fraintendono volutamente. Arrivo al punto dando l’esauriente spiegazione del mio modo di pensare. Qualcuno mi accusa di parlare troppo bene di Berlusconi, dice che sono di destra e che rasento il fascismo; non ha capito un beneamato nulla e non poteva essere diversamente perché è strabico. Berlusconi ha subìto, da parte di certi politici e di certa magistratura, lo stesso trattamento a cui ero già stato sottoposto io e cioè la destabilizzazione politica, la stessa cosa l’ha subita Cosentino ed è quanto sta patendo oggi Salvini. Ho sempre votato Berlusconi perché ero sicuro che non avrebbe rubato e non avrebbe mai intascato lo stipendio per la carica; ha troppo di suo da permettersi tutto. Lo stipendio di deputato lo regalava ai poveri di Milano e oggi ha donato 10 milioni di Euro per la costruzione dell’ospedale COVID della Lombardia… quindi, siamo seri. Qualche altro lo incolpa di avere troppe donne. Amici, Berlusconi ha i soldi per permetterselo…se avessi avuto le sue stesse possibilità, anche se dicono che non mi sono fatto mancare nulla, avrei avuto più donne che capelli …sono difettoso e mi tengo il difetto…anzi, considerata la mia età il ricordo del difetto! Da giovane mi permettevo di tutto, lo potevo fare. Berlusconi, proprio perché ha il portafoglio stragonfio, ha ben retribuito anche gli avvocati e sta venendo fuori la Merda dei processi politici che ha subito, a proposito dei quali va chiarito, per quelli che non vogliono capire, cosa significa essere di destra o di sinistra…una volta per tutte.

I signori che per convenienza, sono schierati a sinistra si atteggiano a depositari del VERBO, a sperticati democratici come già lo facevano ai tempi in cui Togliatti reclutò tutti gli intellettuali fascisti e li inglobò nel PCI, vogliono farci credere che solo a sinistra c’è la bontà, l’intelligenza, la tolleranza, la lotta per la libertà; in buona sostanza la schiuma dell’antifascismo…una grande stronzata dopo 70 anni. Si sentono elementi moralmente superiori e quando si vedono disturbati da quelli che hanno più consensi elettorali gridano al nemico e abbasso i fasci littorio…li infangano, li calunniano, li perseguitano e ne fanno il nemico da abbattere, soltanto perché costoro non la pensano al loro stesso modo: L’avversario politico diventa il nemico da distruggere con ogni mezzo perché il codice etico dei “sinistroidi “non prevede avversari politici ma solo nemici per cui, da impotenti quali si sentono, non possono che urlare contro il fascista…il razzista, in una nazione ove certi termini sono fuori luogo e fuori tempo , dove domina soltanto il concetto di paura per il domani ed è a questo punto che i sinistroidi aizzano contro quelli della destra, la parte della magistratura politicizzata e faziosa che già sta governando il Paese per interposta persona, che calpesta la Costituzione volendosi imporre come Potere mentre è soltanto un Ordine…la colpa è dell’inettitudine della politica. Intanto, il popolo Bue, crede alle fantasie che vengono gli narrate e vive sempre peggio; però, i giustizialisti un errore di valutazione lo fanno : dimenticano che chi si servì abbondantemente della ghigliottina fu ghigliottinato…non ricordano Robespierre e il 9 del Termidoro…la rivoluzione , in verità, sarebbe già avvenuta se ci trovassimo in Francia…i nostri cugini d’oltralpe hanno nel sangue la rivoluzione mentre noi appetiamo soltanto all’assistenzialismo…”o Franza, o Spagna purché se magna”… ma fino a quando?

Vi avevo promesso di parlare di cose allegre: del Cimitero ma voglio essere breve. Devo dare una notizia importante: l’assoluzione piena, da ogni accusa, di Nicola Cosentino. Quando la notizia del suo arresto, 9 anni fa, fu riportata dai giornali sorbivo un caffè in una nota buvette casertana. Entrò un medico che gongolante e felice diede la notizia e mi domandò cosa ne pensassi ed io gli risposi: esistono tre gradi di giudizio e le sentenze si emettono nei tribunali non al bar. Si inalberò e imprecando mi definì parente di Cosentino; non lo curai ma intervenne il gestore del bar che conoscendo uomini e cose, fece capire allo sprovveduto medico giustizialista comunista che Cosentino ed io eravamo stati per anni nella Federazione Socialdemocratica in due correnti diverse; lui con Tanassi e io con Preti. Parlò dei nostri, rapporti burrascosi, che lo tenevo sugli zebedei ma essendo un garantista liberai democratico non Io condannavo senza processo…scappò imprecando perché non la pensavo come lui. La recente sentenza mi ha dato ragione e penso che quella schifezza di individuo avrà letto la notizia … vorrei tanto incontrarlo ma non dispero … la prossima volta parlerò dell’ultima nostra dimora e di come vedevo il futuro della mia città.