SILVIO SASSO “A CASAAAA!”

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   –       Salvatore Zinno      –             

silvio sasso SILVIO SASSO A CASAAAA!Approvata la mozione di sfiducia presentata Marcigliano Ciro + 7, Silvio Sasso è l’ex sindaco di Sessa Aurunca.
“A casa…” ora potrebbero urlarlo i vari: Tommasino, Calenzo o Verrengia – gli sconfitti delle elezioni del 2016 – se volessero scendere al livello di Silvio Sasso.
Si, perche è questo che Sasso urlava in piazza appena dopo lo scrutinio, dopo che Oliviero gli fece vincere le elezioni.
Ora in un contrappasso dantesco, coloro che gli consentirono di diventare sindaco, assieme ai quattro consiglieri di opposizione, lo mandano a casa otto mesi prima della scadenza naturale del mandato elettorale.
Ed è qui che la faccenda si fa in-spie-ga-bi-le!
Si, perché i cospiratori, i congiurati che hanno assassinato (politicamente) il loro “Cesare”, non hanno fornito alcuna valida motivazione che giustificasse il loro agire…passi per i consiglieri di opposizione i quali hanno millemila ragioni dalla loro parte; ma i componenti della maggioranza, i compagni di partito del sindaco, coloro che in questi anni hanno sguazzato nel brodo di coltura rappresentato da questa amministrazione, che ragione etica, politica e morale avevano, per interrompere anticipatamente l’esperienza amministrativa da loro stessi partecipata?
Una banale, semplice, ignorante ed anche un pò volgare ragione. Ovvero la ragione del più forte. La ragione del maschio alfa o anche del bullo della classe. Di colui che ha avuto l’esigenza di marcare a tutti i costi con il suo fetido spruzzo di urina, quello che ritiene essere il suo esclusivo territorio di caccia.
Questo personaggio è Gennaro Oliviero, senza preamboli, senza infingimenti, senza ipocrisie mistificatorie.
Lui e solo lui, è stato il vero PADRONE dell’amministrazione comunale guidata simbolicamente da Silvio Sasso. Lui ha costruito la candidatura, lui ne ha determinato la vittoria e sempre lui ne decretato la fine.
Ora però sta a lui trovare gli argomenti per spiegare ai cittadini il perché di questa porcata dall’inesistente valore etico; e che siano argomenti convincenti perché il popolo bue è stanco.
Stanco di assistere a queste sceneggiate politiche (senza voler offendere la buona anima di un De Gasperi, un Moro o un Berlinguer qualsiasi).
I cittadini sono sconcertati da quanto andato in scena questo pomeriggio.
Un pomeriggio di un ottobre livido per il dolore causato da un virus carogna che sta lentamente fiaccando la popolazione sia nei corpi di chi lo contrae e sia nelle menti e nello spirito di tutti gli altri che ne patiscono la minaccia.
Ecco, domani sarebbe il caso che chi ha armato la mano di quei sei lanzichenecchi incaricati di mettere a ferro e a fuoco la casa comunale mentre intorno già brucia tutto, uscisse dalla sua cabina di regia e spiegasse il perché.
Raccontasse la “verità vera” alla gente.
Ma la verità è solo una, i suoi sei pupazzi, sono stati mossi per compiere una vendetta verso un uomo che a un certo punto del suo cammino telecomandato ha pensato di avere la capacità e la forza per tagliare il filo.
Questa vendetta però, fa di chi l’ha messa in atto, un volgare tagliagole e null’altro, nel totale disinteresse dei bisogni e delle aspettative della gente.

Come a dire «Se non hanno più pane, che mangino brioche»