SANITÀ, OSPEDALE DEL MARE, SCENE DA “ABBANDONO & NAUFRAGIO”

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 (f.n.) – Il Governatore Vincenzo De Luca che, in qualità di candidato alla presidenza della Regione Campania nel 2015 e successivamente nella sua qualità di commissario della Sanità,  apparteneva alla schiera degli eletti che “non potevano non sapere” quali fossero le origini dei mali della sanità campana e chi avesse contribuito a scavare il buco finanziario abissale, che gli si parava davanti, in tutta la sua tenebrosa profondità, ha avuto ben cinque anni, autorità giusta e giusto potere, per decapitare con una sciabolata virtuale, perniciose tradizioni, usi e costumi vetero politici, imprimere uno scossone e conseguente “bentrovatiadessovenepoteteandare” ai vertici delle aziende sanitarie in carica e promulgare quel famoso editto deluchiano, che molti si aspettavano…quello che avrebbe messo fine o almeno un punto fermo, alle clientele sanitarie, ai familismi, ai primariati ereditari, alle cariche illegittime, alle nomine abusive, quello che, secondo alcuni, (ingenui senza speranza),  sarebbe calato con la violenza di una grandinata, sui consolidati affarucci di bottega dei vari funzionari, che gestivano e gestiscono progetti a zeffunno, cocopro e cocode e cocoricò…Niente di tutto questo è accaduto e le logiche del potere, consolidate da un De Luca, tutto sommato indifferente ai problemi della sanità campana, che esulassero dalle nomine suggerite dal grande Coscioni, o non derivassero dalle ispirazioni illuminate dei vari Postiglione, Romano e via col tango, hanno finito con il piombare addirittura, i vagoni gravidi di monnezza,  confinandoli su un binario morto. Non una sola “supplica”, arrivata miracolosamente ai piedi del trono di De Luca, ha goduto del privilegio di essere visionata, tra le migliaia intercettate nelle anticamere…Ma il grande feudatario della Campania, non potrà sostenere in alcun luogo “di non sapere”, né gli varranno, a scarico delle sue responsabilità, gli insulti e gli epiteti che riserva a chi non riconosce lo stile scandinavo della sua sanità. Nella leggenda metropolitana delle firme a sostegno del suo operato e della sua magnifica verve organizzativa, contro la stampa bugiarda, brutta, sporca e cattiva, quale parte riserviamo alla gestione del Pronto Soccorso dell’Ospedale del Mare?, a quei pazienti sulle barelle “ammucchiate” cui è stata strappata la dignità?, quale capitolo nella storia della sanità di De Luca è dedicato alla pietas?, al “garbo”, al “cuore”, al “rispetto”, imprescindibili aspetti dell’assistenza? De Luca e i suoi boys attempatelli e tutta la sua schiera di manovali dell’informazione personale, che qualcuno definisce portavoce non si sa bene di chi e se la “voce che si porta” si intenda in entrata o in uscita, dovrebbero iniziare a darsi una regolata, ma… sul serio. Potremmo intanto, visto che siamo già oltre il delirio di onnipotenza, organizzare una raccolta di firme per inneggiare al direttore generale Ciro Verdoliva e alla magica organizzazione dell’Asl 1, che ha trasformato il Pronto Soccorso del modernissimo Ospedale del Mare, in qualcosa di indefinibile, ma che somiglia in maniera impressionante alla scena dell’abbandono in un ospedale da campo, in un film del dopoguerra…Un’altra bella raccolta di firme si potrebbe organizzare per il duo De Luca-Verdoliva, destinata esclusivamente al trionfo del Covid Modulare dell’Ospedale del Mare che, non avendo avuto, gli interessati, liquidi a sufficienza per bagnarlo adeguatamente al suo arrivo in Campania, alle prime luci dell’alba del 6 aprile u.s., oggi si innaffia “fai da te” ad opera di Giove Pluvio che procede al festeggiamento personale, penetrando attraverso i moduli con tutta la sua forza “piovana”….(e questa potrebbe essere la scena del naufragio sempre nel film di cui sopra)… Vuoi vedere che quei folli, pazzi, bugiardi, che mettevano in dubbio il collaudo dei covid modulari center, avevano ragione? Ma no…dai…i soliti detrattori…L’acqua l’hanno fatta filtrare gli addetti per lavare in profondità…cosa avete capito?. È una questione igienica che si estrinseca in profondità, non cominciamo a travisare…Hasta la vista!     

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