IL BLUFF 

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  ALESSANDRO BARBIERI IL BLUFF 

   –     di Alessandro Barbieri  –                              

 

Nelle ultime giornate siamo assaliti da dubbi ed incertezze.

Pensiamo, ognuno con modi diversi, che dietro l’ennesima crisi politica italiana ci sia un piano diabolico di Renzi che avrebbe già prefigurato i prossimi scenari di governo.

Ma quale sarebbe questo geniale piano?

Confesso che, non avendolo compreso, mi è venuto il dubbio che non lo sappia neanche Renzi.

L’evoluzione delle ultime ore sembrerebbe confermare tale ipotesi.

Un bluff. Semplicemente un bluff.

Ha rilanciato pur non avendo alcuna posta, e sta cercando di spacciarsi per un grande statista circondato da menti illuminati.

La verità è che si prosegue, purtroppo, navigando a vista.

In questo campo sicuramente Mastella – a differenza di Renzi – è paragonabile al più esperto dei giocatori ed avrà lo spazio di manovra che gli consentirà di poter, ancora una volta, cercare di costruire un “nuovo” spazio politico.

Eppure la realtà è diversa.

La pandemia ha creato una ulteriore e poderosa frattura nella società italiana.

Il ceto produttivo è pronto alla rivolta, la categoria dei libero-professionisti è prossima al collasso, il settore del commercio è distrutto.

Nel contempo il settore pubblico dimostra sempre più le proprie inefficienze, la mancanza strutturale di una governance necessaria per affrontare problematiche sempre più stringenti.

Nei prossimi mesi occorrerà una classe politica che abbia le qualità necessarie per guarire l’Italia, per rilanciare il Paese per il prossimo decennio.

Una classe politica che non esiste.

Alle contraddizioni di una destra finto liberista – che agita fantomatici nemici europei – si contrappone una sinistra arroccata su pregiudizi e deliri di onnipotenza.

L’alternativa grillina, poi, si è rilevata del tutto inconsistente: parole vacue che possono solo agitare il popolo dei navigatori.

La sciocchezza del reddito di cittadinanza sarà ricordata negli annali dei libri di economia.

Nel nostro piccolo anche la Nostra città ha bisogno di un cambio di passo.

Leggo i vari interventi su questo sito, i vari approfondimenti politici.

Eppure la realtà è diversa.

La Città avrebbe bisogno di comprendere cosa è successo negli ultimi trent’anni, di analizzare il motivo per cui un capoluogo di provincia si è letteralmente svuotato di persone e cose, di idee ed aspirazioni.

Del motivo per il quale l’unico “profeta” che ha veramente amato – benchè “straniero”-  la Nostra città non è stato ascoltato.

Io ricordo bene le parole di Monsignor Nogaro ed i suoi tentativi di far crescere culturalmente Caserta.

Basterebbe ispirarsi a quel tentativo per elevare il dibattito in Città, evitando di parlare delle cose vacue e cercando di concretizzare l’azione politica della prossima amministrazione.

Allo stato, però, la realtà è diversa.

*Avvocato