– di Germán Gorraiz López* –
La presentazione da parte del PSOE e delle Cs di una mozione di censura contro il presidente di Murcia, il popolare López Miras, lo avrebbe costretto a rivedere la sua attuale strategia e incorporare la cosiddetta intelligenza machiavellica nel suo bagaglio politico, consistente nell’“uso di comportamenti cooperativi o combattivi che possono segnalare maggiori possibilità di adattamento a seconda di una specifica situazione” e che si rifletterebbe nella richiesta di elezioni anticipate nella Comunità di Madrid per il mese di maggio.
Allo stesso modo, l’intelligenza machiavellica si distingue per “una straordinaria capacità di trovare i punti deboli degli altri e di usarli a proprio vantaggio, nonché di svolgere azioni complesse che all’inizio potrebbero non essere comprese dai loro elettori poiché i loro obiettivi sono proiettati nell’immediato futuro” (Presidente del PP) e il cui primo passo sarebbe raggiungere la maggioranza assoluta alle prossime elezioni di Madrid in attesa di realizzare il suo sogno segreto: battere Pedro Sánchez alle prossime elezioni generali del 2023.
Ayuso è in debito con l’ideologia Vox?
L’ideologia di Ayuso includerebbe i punti essenziali dell’ideologia di Vox: manicheismo (comunismo o libertà), culto del leader e insediamento del “politicamente corretto”. Così il pensiero di Ayuso sarebbe rigido e incorreggibile: non tiene conto delle ragioni contrarie, raccoglie solo dati o segni che confermano il pregiudizio per trasformarlo in convinzione e soffre di un delirio di grandezza che fa sì che “l’individuo si crede dotato di uno straordinario talento e potere dovuto al fatto che le divinità lo hanno scelto per un’alta missione” (Defeat Socialism). Avrebbe anche un DNA dotato del triplo enzima trumpista (autocrazia, istituzione del paradiso neoliberista e ritorno a il “pensiero unico etero-patriarcale”) e perseguirebbe l’instaurazione di un sistema autocratico, una forma di governo esercitata da una sola persona, per la quale è necessaria la maggioranza assoluta.
Come nel caso di Vox, la propaganda di Ayuso sarà diretta non al soggetto individuale ma al Gruppo in cui la personalità dell’individuo unidimensionale è diluita ed è avvolta in frammenti di false aspettative create e desideri comuni che lo sostengono, un dottrina condensata in un motto manicheo (comunismo o libertà) e la sua strategia elettorale sarà basata sulla difesa del paradiso neoliberista di Madrid, come ultima roccaforte delle libertà individuali contro lo “Stato socialista totalitario” nella convinzione che l’elettorato di Madrid prevarrà su “Panem et circenses” Ayusiano contro la vertigine del “regime totalitario sostenuto da Pablo Iglesias”, idee basate sull’ideologia di Vox.
Tuttavia, nel suo tentativo di prendere le distanze dall’orbita di Casado, Ayuso sarebbe entrata pericolosamente nei confini elettorali della formazione VOX e avrebbe finito per diluire le tenui linee identitarie che la separavano da detto partito, con le quali l’elettorato avrà difficoltà a distinguere le differenze tra i due programmi. Vox corre così il rischio che l’indubbio carisma di Ayuso finisca per travolgere la stella cadente di Rocío Monasterio e venga lasciata fuori dalla Camera di Madrid non raggiungendo il 5% necessario, mettendo così in pericolo l’arrivo alla Presidenza madrilena di una Ayuso ubriaca di voti ma priva del tocco di spirito necessario di Vox per costituire il cocktail perfetto del neoliberismo fascista.
*******************
*Analista spagnolo di Economia e Geopolitica. Collabora, oltre a Diario SIGLO XXI, in altri media digitali spagnoli e latinoamericani come Bottup, España Liberal, Libre Pensador, Socialdemocracia.org, Alainet, CubaNuestra, Plano-Sur.org, Entorno-empresarial.com o El Mercurio Digital.
