QUANDO IL MOVENTE DI UN OMICIDIO È INTRAPSICHICO

0
malke QUANDO IL MOVENTE DI UN OMICIDIO È INTRAPSICHICO
di Ursula Franco*
Perché in molti hanno difficoltà ad inquadrare il movente di un delitto? Perché sentono la necessità di razionalizzarlo, dall’omicidio di Yara Gambirasio a quello di Chiara Gualzetti, passando per l’omicidio di Pamela Mastropietro e per le “gesta” criminali di Fabio e Roberto Savi.
Il movente degli omicidi d Kim Wall, Pamela Mastropietro, Yara Gambirasio, Daniele De Santis ed Eleonora Manta, Chiara Gualzetti e Elisa Campeol è intrapsichico. Peter Madsen, Innocent Oseghale, Massimo Giuseppe Bossetti, Antonio De Marco, l’omicida di Chiara Gualzetti e Fabrizio Biscaro sono potenziali assassini seriali. Fabio e Roberto Savi sono veri e propri serial killer.
– Da un punto di vista psichico l’assassino di Chiara Gualzetti ricorda Herbert Mullin, un serial killer affetto da Schizofrenia Paranoide. Il fatto che Chiara fosse vittima di bullismo l’ha trasformata in un bersaglio ideale per il suo omicida in quanto era già stata disumanizzata e poi il ragazzo ha interpretato i messaggi di Chiara come un invito ad ucciderla. Anche Herbert Mullin era convinto che la gente gli si offrisse per venir uccisa e anche Mullim sentiva delle voci, voci che lo invitavano ad uccidere per prevenire i terremoti. In uno dei primi interrogatori Mullim disse: “All faults. We human beings, through the history of the world, have protected our continents from cataclysmic earthquakes by murder. In other words, a minor natural disaster avoids a major natural disaster (Tutte colpe. Noi esseri umani, attraverso la storia del mondo, abbiamo protetto i nostri continenti dai terremoti catastrofici con l’omicidio. In altre parole, un disastro naturale minore evita un disastro naturale maggiore)”.
L’assassino di Chiara ha detto al PM: “Da quando avevo 12, 13 anni il demonio mi dà la carica. Vedo un uomo di fuoco, con le ali, tipo Lucifer quando si trasforma nella serie tv di Netflix. È lui che mi costringe a fare del male alle persone: faccio soffrire gli amici, e pure le ragazze che si innamorano di me. Insisteva affinché uccidessi qualcuno, mi istigava a prendermi ciò che volevo e a fare ciò che desideravo. Ma non avevo mai compiuto un gesto così violento. Avevo provato l’impulso di ucciderla due giorni prima ma ho desistito perché c’erano altri. Ho fatto fatica a trattenermi, ma poi ho promesso al Demone di agire sperando mi lasciasse in pace un po’”, mentre ad un amico ha scritto: “Questa è depressa… L’ho fatto. Me l’ha detto lui. Lei mi urtava i nervi. L’ho presa a calci in testa, mi sa che mi sono rotto un piede. Ho fatto delle foto”.
1 QUANDO IL MOVENTE DI UN OMICIDIO È INTRAPSICHICO– Fabrizio Biscaro, l’assassino di Elisa Campeol, ha dichiarato di essere stato mosso da un “impulso irrefrenabile”, quell’impulso non è che desiderio di uccidere: “Ricordo di essere stato colto da un forte desiderio di fare del male a qualcuno, una furia incontenibile. Sono andato in un supermercato a Valdobbiadene. È lì che ho scelto e acquistato il coltello, insieme a qualcosa da mangiare e dell’acqua. Infine sono andato in tabaccheria. Ho girato con la macchina ma non so dove sono andato, ho raggiunto un luogo isolato e ho aspettato mi passasse questo impulso irrefrenabile. Alla mattina, dopo aver fatto un ulteriore giro con la mia auto, ho deciso di andare in un posto che conoscevo bene, avendolo frequentato molto quando ero piccolo. Mi sono nascosto nella boscaglia e ho atteso. Ho visto quella ragazza e l’ho uccisa. Non la conoscevo ma dovevo farlo”.2 QUANDO IL MOVENTE DI UN OMICIDIO È INTRAPSICHICO
– Innocent Oseghale non ha ucciso Pamela in seguito ad un approccio sessuale, l’ha uccisa per mettere in pratica le proprie fantasie ovvero per smembrarla. Il fatto che lo smembramento non sia stato un atto di tipo “difensivo” in quanto Oseghale non ha propriamente occultato quei poveri resti, ci permette di inferire che da quello smembramento Oseghale abbia ottenuto una gratificazione.Yara Gambirasio QUANDO IL MOVENTE DI UN OMICIDIO È INTRAPSICHICO
– Masssimo Giuseppe Bossetti non si esibì in “avances a sfondo sessuale” e l’omicidio non seguì ad un rifiuto di Yara. Massimo Giuseppe Bossetti non si trovò a dover affrontare una situazione inaspettata, aveva infatti fantasticato, e chissà da quanto tempo, ciò che mise in atto il giorno in cui uccise la Gambirasio. Non furono fantomatiche “avances” respinte a scatenare l’omicidio, ciò che spinse Bossetti ad aggredire la giovane Yara fu il desiderio di seviziarla, un desiderio maturato nelle sue fantasie ed agito in un momento di stress dovuto alla tensione tra lui e sua moglie Marita e alle difficoltà incontrate sul lavoro.
Le lesioni inferte da Bossetti con il coltello al corpo inerme di Yara ci parlano del suo vissuto fantastico e sono da considerarsi una “personation”, una sorta di biglietto da visita. Se Bossetti non fosse stato arrestato, con tutta probabilità sarebbe tornato ad uccidere con un modus operandi simile ma perfezionato ed avrebbe ancora inferto quei taglietti sul corpo delle sue vittime facendogli finalmente assumere il ruolo di “signature”.
%name QUANDO IL MOVENTE DI UN OMICIDIO È INTRAPSICHICO
Khrystyna Novak

– Anche l’omicidio della povera Khrystyna Novak rientra tra gli “omicidi senza un apparente movente”. Francesco Lupino si è sentito umiliato dal fidanzato di Khrystyna e poi dalla stessa Novak ma il movente non è la rabbia seguita a quelle umiliazioni, Lupino aveva “maturato” il desiderio di uccidere un essere umano, quella rabbia ha rappresentato semplicemente un trigger. La dinamica omicidiaria, un colpo d’arma da fuoco all’occhio destro, e poi l’impacchettamento del cadavere con il cellophane e il nastro adesivo ci rivelano che il Lupino ha provato piacere nel terrorizzare la vittima e nel confezionare quel fagotto. Lupino, dopo aver ucciso con un colpo d’arma da fuoco alla testa il cane dell’ex amico Airam Gonzalez Negrin, ha probabilmente accarezzato più concretamente del solito l’idea di uccidere un essere umano e non appena gli si è presentata l’occasione propizia ha messo in pratica le sue fantasie. E’ stato l’arresto del Gonzalez a trasformare la Novak in un facile bersaglio di un soggetto con un disturbo antisociale di personalità che la disprezzava.

– La Banda della Uno Bianca è stata un gruppo criminale il cui zoccolo duro era composto da una coppia di serial killer, Fabio e Roberto Savi uccidevano per il piacere di uccidere.

*******************

ursula franco 1 QUANDO IL MOVENTE DI UN OMICIDIO È INTRAPSICHICOMedico chirurgo e criminologo, allieva di Peter Hyatt, uno dei massimi esperti mondiali di Statement Analysis (tecnica di analisi di interviste ed interrogatori), si occupa soprattutto di morti accidentali e suicidi scambiati per omicidi e di errori giudiziari. Recentemente entrata nel Forensic Team della COLD CASE FOUNDATION, una Fondazione Americana che si occupa di casi irrisolti, Executive Director: FBI Profiler Gregory M. Cooper