AORN CARDARELLI, UO TERAPIA DEL DOLORE A RISCHIO CHIUSURA, BORRELLI INTERROGA DE LUCA

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Francesco Emilio Borrelli AORN CARDARELLI, UO TERAPIA DEL DOLORE A RISCHIO CHIUSURA, BORRELLI INTERROGA DE LUCANAPOLI – L’UO di Terapia del Dolore e Cure Palliative dell’Aorn Cardarelli, dopo avere rappresentato il fiore all’occhiello dell’Azienda partenopea, un luogo in cui il malato terminale poteva essere assistito in maniera dignitosa fino alla fine della sua esistenza, si avvia inesorabilmente verso la soppressione annunciata dalla riduzione progressiva dei posti letto e del personale sanitario.

Il consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli, a tale proposito ha inviato una lettera al Direttore Generale dell’Aorn A.Cardarelli, dottor Giuseppe Longo, avente per oggetto: reparto di Terapia del Dolore e Cure Palliative e presenta un’interrogazione a risposta scritta al presidente De Luca (LEGGI QUI).  “Con la fine dell’emergenza pandemica – si legge nella nota del consigliere regionale – si ritiene irrinunciabile il ripristino integrale del Reparto di Terapia del Dolore e Cure Palliative del Cardarelli, che era stato dislocato presso un diverso padiglione con la riduzione da dieci a quattro posti letto. Lo spostamento era stato motivato dalla necessità di creare posti letto per ospitare i pazienti affetti da Covid-19.  Il reparto ha già offerto la possibilità di un fine vita dignitoso a tanti malati terminali e deve continuare ad operare con la massima efficacia anche con l’implementazione del personale sanitario necessario.  Sulla questione è attiva una petizione online promossa dall’Associazione Il Nodo, che da anni si batte a tutela delle persone che necessitano di cure palliative e di terapia del dolore. In pochi giorni la petizione ha registrato l’adesione di circa duemila cittadini. Tanto premesso, si chiede pertanto quali siano le determinazioni di codesta A.O.R.N. per restituire al Reparto i dieci posti letto nei locali originari, con le relative attrezzature specifiche per l’assistenza ai malati terminali”.