OSPEDALE, IL MEMORIALE DELLA DOMENICA 174

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(f.n.) – Osservando gli atteggiamenti ed i diversi comportamenti dei dipendenti dell’Aorn di Caserta, la domanda sorge spontanea…ma…in quale misura la direzione generale dell’Azienda, si mantiene al corrente, su quanto succede al di là della palazzina “grigiotopospento” in fondo al parco, che, alla luce dei fatti risulta essere, molto più lontana dalla realtà ospedaliera propriamente detta, di quanto appaia? Che senso, ha firmare un ordine di servizio, ad esempio, e poi, non preoccuparsi di controllare che sia rispettato? Tra le varie amenità, che incrociano il firmamento circoscritto dell’Aorn, si narra di una dirigente ff della Scuola Ostetriche, che sarebbe stata destinataria di una disposizione, che prevedeva il suo ritorno in reparto, ma, nonostante sia trascorso il tempo, la suddetta continua a non muoversi dalla Scuola, ben paludata, si dice, in una copertura di tipo sindacale, visto che apparterrebbe al sindacato di maggioranza. Evidentemente, all’efficienza delle disposizioni non corrisponde l’efficienza dei controlli, la qual cosa determina un indebolimento della gestione stessa, o no?, e conferma inoltre, la diceria circolante che, in questo Ospedale ognuno fa ciò che vuole…Ma guarda un pò laggiù, a proposito di quelli che fanno il loro comodo…chi è quel tipo vestito con un camice bianco con il colletto giallo con la scritta EP sul taschino?, si… si… quello che conversa e fuma a tutto spiano con l’altro tipo con la casacca bianca con bordo giallo, pantaloni verdi e stessa scritta? Eccoli lì che fumano tutti e due che è una bellezza, davanti alla porta con su scritto EP CUCINA…Chi saranno mai?, eppure il divieto di fumare è esteso dappertutto, ma il personale della cucina continua a fumare in abiti da lavoro, tornare all’interno e toccare gli alimenti…mentre il mucchietto di mozziconi davanti alla porta cresce…cresce…Ma a proposito di essere a conoscenza, delle vicende che accadono, a proposito dei controlli, la DS è al corrente che oltre a fumare negli uffici della ditta di pulizie è assai probabile che si fumi anche in cucina? Ahiahiahi la cucina!…un tasto assai dolente…la famosa cucina dell’Ospedale Plastic Free, come diceva Ferrante nel corso delle sue tante, troppe, maestose esternazioni che non dovevano avere alcun seguito… “plastic free in settimana…” forse perché nel week end si registrava il Plastic Intenso? Piatti e posati in plastica, a pranzo e a cena, peraltro ad orari assurdi, per non parlare della colazione, che è riuscita ad arrivare addirittura alle 9.30, battendo tutti i record ospedalieri. La domanda sorge spontanea: ma i vari coordinatori, che dovrebbero essere al corrente di quanto succede, anche se nei fine settimana sono a casa loro, cosa fanno? Nelle relazioni rituali di “buon servizio” per caso, riportano queste mancanze?, oppure come al solito è “tuttappost” e quando uno pubblica le cose come stanno, sono tutti lì a querelare perché ha scritto l’ennesima falsità? E’ così che funziona da quelle parti, o no?Non c’è nulla che neghi l’evidenza meglio del contenuto di una querela…Allora?, la Ds è al corrente delle varie faccenduole?, e il Dg Gubitosa, che sbatte il pugno sulla scrivania per attestare il suo potere, è al corrente o meno di quanto succede in casa sua? Forse sarebbe il caso di scendere dalla torre intorno alle 8.10 di un sabato mattina qualsiasi e andare a controllare l’Ospedale alla cui gestione siete deputati. L’anarchia totale dei fine settimana è esattamente all’altezza della vostra abilità manageriale…Vogliamo continuare sul plastic free o abbiamo già sfiorato il ridicolo e magari pure superato? Prima si predispongono i bicchierini di carta per il caffè e poi si riempiono i distributori di bottiglie di plastica,,,Ispirandoci ad un bellissimo articolo di Marco Barbieri sui ricordi che un paziente porta con sé, dopo le dimissioni da un Ospedale, ci chiediamo cosa rimanga nella memoria di un paziente, quando viene dimesso dal Sant’Anna e San Sebastiano…ricorderà le lenzuola strappate e il buco sfilacciato del copriletto?, o la signora scorbutica che serve la colazione e che non riesce a lasciare i suoi pensieri sulla porta, rendendo i suoi più pesanti, la carta per asciugarsi le mani che era sempre tristemente ruvida, il pranzo che non corrispondeva quasi mai, a quello che aveva scelto il giorno prima e po…qualcuno che aveva difficoltà a camminare, ricorderà le lunghe e snervanti attese in Radiologia, senza una copertina sulle gambe …appese perchè alla sedia a rotelle mancava il poggiapiedi e ricorderà quel senso di disadorno che lo faceva sentire un orfano…qualcun altro ricorderà le attese inutili, dopo aver suonato il campanello per poter essere aiutato a bere un pò d’acqua…I parenti non possono entrare è vero, ma…forse qualcosa di più e di migliore potrebbe nascere dal cuore di ognuno, così… solo per far decollare un ricordo, domani, un ricordo che non sia per forza il ricordo di un pezzo di cruda indifferenza. Hasta el Domingo!