VILLA SANTA CROCE, POTABILITA’ DELL’ACQUA: LETTERA APERTA DEL CONSIGLIERE CARBONE AL SINDACO LOMBARDI

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PIANA DI MONTE VERNA – Il consigliere d’opposizione Pietro Carbone (Insieme per Piana) sollecita l’Amministrazione comunale scrivendo al sindaco Stefano Lombardi in merito alla questione della potabilità dell’acqua della frazione Villa Santa Croce.
Pietro Carbone VILLA SANTA CROCE, POTABILITA DELLACQUA: LETTERA APERTA DEL CONSIGLIERE CARBONE AL SINDACO LOMBARDI
Pietro Carbone

“Gentilissimo Sindaco dott. Stefano Lombardi,

mi fa piacere che lei abbia scritto Repetita Iuvant poiché già nel marzo di quest’anno la problematica legata all’acqua della frazione di Villa Santa Croce era sorta e la sua risposta alle mie richieste evidenziò la mancata conoscenza dei compiti tipici del suo ruolo.
Sempre per rinfrescare la memoria, lascio qui il link per verificare il tutto:
Oggi, a distanza di 7 mesi, constatiamo purtroppo che nulla è cambiato.
L’affidamento in gestione al CITL – non so come spiegarlo più – non la esime dal controllare l’operato del consorzio e l’adempimento da parte di quest’ultimo degli obblighi previsti dalla convenzione e dalla legge. E’ inutile quindi che ripete sempre che la gestione è del consorzio, perché le sue responsabilità sono uguali a quelle di prima, non sono cambiate.
A questo proposito Signor Sindaco, la invito a pubblicare, per trasparenza e soprattutto per rassicurare i cittadini, i referti delle analisi effettuate da settembre 2020 ad oggi con tanto di data di acquisizione al protocollo.
Le chiedo di pubblicare con maggiore celerità il referto delle analisi straordinarie effettuate dal consorzio in occasione del guasto della scorsa settimana (lo avrà a portata di mano) in modo da poter verificare se il Comune, una volta ripristinato il servizio, ha vagliato le condizioni igienico sanitarie e, quindi, ha adempiuto ai propri obblighi di controllo.
Questo perché la coincidenza tra l’intervento e l’esito del controllo dell’arpac è molto sospetta.
Una precisazione al fine di far comprendere la gravità della cosa.
L’Arpac fa controlli di routine per verificare se il gestore e il proprietario adempiono gli obblighi di legge. Ove si dovesse scoprire che dopo l’intervento straordinario sono state omesse le analisi ci sarebbero enormi responsabilità del gestore e anche del comune che dovrebbe controllare.
Infine pubblicare l’esito delle analisi straordinarie consentirà di tranquillizzare i cittadini che possono così capire orientativamente da quanto tempo usano acqua non potabile.
Delegare la gestione non significa deresponsabilizzarsi, ma rendere più efficiente il tutto.
Quindi ribadisco che prima di rispondere alle mie osservazioni deve studiare gli obblighi del suo ruolo, come già le dissi ( a questo punto inutilmente, visto che devo spiegare nuovamente il tutto) nel mese di marzo.
Quanto altro tempo dovrà passare per conoscere le cause dell’inquinamento?
Quanto tempo dovrà passare per conoscere se il consorzio aveva effettuato le analisi straordinarie?
L’attenzione per le questioni ambientali non si predica con i post ma con i fatti ed è per questo che la invito a pubblicare tutto quanto sopra, trattandosi di atti di cui Lei avrebbe dovuto avere la disponibilità materiale in questi giorni”