INSIEME PER CAPUA E PARTITO ANIMALISTA CONTRO LA POTATURA ALBERI NELLA VILLA COMUNALE: “DETURPATI”

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foto villa comunale capua 197x300 INSIEME PER CAPUA E PARTITO ANIMALISTA CONTRO LA POTATURA ALBERI NELLA VILLA COMUNALE: DETURPATICAPUA – In questi giorni, operai incaricati dal Comune di Capua, hanno effettuato, nella Villa Comunale tristemente ed immotivatamente chiusa al pubblico da anni, la potatura degli alberi della stessa, mediante “capitozzatura” degli stessi. Ciò ha generato forti critiche ed attacchi da parte della cittadinanza e della coalizione politica formata dal movimento civico “Insieme per Capua” e dal Partito Animalista Italiano i quali, con un dettagliato comunicato, hanno assunto una dura posizione, preannunciando azioni presso le competenti sedi giudiziarie.

Nel documento si evidenzia che “si è trattato di un vero e proprio atto criminale per quello che dovrebbe essere un polmone verde ed un tesoro secolare, da curare con competenza, rispetto ed amore.

Infatti – come viene spiegato – la capitozzatura consiste in un taglio invasivo della pianta, dei grossi rami e delle branche primarie e si applica al fine del ridimensionamento dell’albero, così da evitare possibili pericoli ma che risulta essere poco efficace ed i suoi effetti negativi non sono affatto da sottovalutare. Inoltre è estremamente dannosa per l’albero e per quello che c’è intorno, poichè l’albero stesso inizia a produrre rami molto lunghi, ma estremamente fragili, generati dalle gemme latenti, con un grande sforzo energetico per la pianta che è perciò costretta a ricorrere alle riserve per continuare a vivere. Come in ogni ecosistema, se un albero ha poca energia, aumenta il suo rischio di morte, così come aumenta la sua vulnerabilità ad attacchi aggressivi da parte di insetti, batteri, funghi, alburno e durame, che potranno infatti entrare nell’albero, provocando una grossa regressione e formando delle cavità che renderanno molto meno sicura la struttura. Le radici morenti determinano una grossa perdita di sali e acqua ed è per questo che l’albero, se capitozzato, vivrà molto meno di un albero potato nella maniera corretta, determinandosi in tal modo danni irreversibili alla corteccia, causati dalle scottature dei tessuti esposte ai raggi solari.

Inoltre, come a tutti noto, la capitozzatura annienta drasticamente la naturale forma biologica dell’albero lasciando spazio a forme mozzate e poco armoniose. Una volta effettuata la capitozzatura, quindi, l’albero non potrà mai più tornare alla sua originale forma.

Si evidenzia ancora che in termini di denaro e manutenzione, una volta effettuata la capitozzatura, si dovrà intervenire nuovamente entro pochi anni perché il vento e altri agenti atmosferici provocheranno l’usura di rami e sarà quindi necessaria la successiva rimozione, senza contare poi la possibilità che l’albero muoia, aggiungendo alla spesa complessiva anche ulteriori costi di smaltimento.

Insomma, un bel guaio, dalle conseguenze ambientali ed economiche irreversibili!

Ciò posto, come andava effettuata una valida e rispettosa potatura?

Se un albero doveva necessariamente essere ridotto per motivi di spazio, si doveva intervenire con delle tecniche di potatura tendenti a mantenere intatta l’armonia senza infierire grossi tagli agli alberi, muovendosi correttamente, ad esempio per accorciare un ramo, partendo dall’inserzione applicando un taglio di ritorno e ciò avrebbe permesso alla pianta di rimarginare la ferita senza fare sforzi eccessivi.

Altra critica va mossa al periodo prescelto per effettuare la potatura in questione poiché, come tutti sanno, i periodi più indicati a intervenire con una potatura non invasiva sono novembre, dicembre e gennaio e si possono poi considerare anche quelli estivi, da maggio fino alla fine dell’estate.

Ne deriva che i mesi che vanno da febbraio ad aprile e da settembre ad ottobre, quindi, sono assolutamente da evitare per qualsivoglia lavoro di potatura.

Ed invece – conclude il documento politico – anche questa regola principale della natura non è stata rispettata, ci si è quindi comportati da assoluti incompetenti ed alla Città è stato consegnato l’ennesimo scempio ambientale, peraltro pagato profumatamente con i soldi dei cittadini.

Il Movimento civico “Insieme per Capua” ed il Partito Animalista Italiano di Capua, nel denunciare con vivo sdegno tale gravissimo fatto, non mancheranno di rivolgersi alle competenti sedi giudiziarie, affinchè gli autori siano assicurati alle proprie responsabilità di legge”.