ASL, LE ARCHITETTURE DEL FUTURO SULLE ROVINE STRATEGICHE DEL PRESENTE…

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(f.n.) – L’imperturbabilità con cui i signorotti dell’Asl, quelli con le stellette e i gradi, continuano a proporre ed a lasciar intravedere nuovi orizzonti architettonici, nonostante i disastri e le contraddizioni in itinere, tralasciando pietosamente le inutili cattedrali che prendono forma ed ahinoi, “forse” sostanza, sulla carrellata di rovine in cui, con il concorso di tutti: notabili, politici e potenti, si è ridotto l’esistente…dicevamo…l’impassibilità apparente di questi personaggi, iperattivi soltanto perché qualcuno glielo consente,  riesce ancora a lasciarci interdetti…A riprova di quanto sopra esposto, un esempio per tutti ed assai calzante, dovrebbe essere rappresentato dalla faccenda, minuziosamente analizzata e pubblicamente  denunciata, relativa al progetto di costruzione del nuovo Ospedale di Sessa Aurunca, per la qual cosa, qualche tempo fa è stata richiesta dal Dg Russo e dal big Magnetta al Soprintendente dell’Archeologia delle province di Caserta e Benevento, la verifica preventiva  dell’interesse archeologico dell’area interessata… Continuiamo da molti anni, anzi… troppi, a sostenere che in questo territorio sembra si costruisca per distruggere, incamerare quel che rende l’operazione in termini di provvigione e ricominciare daccapo. Spolverando le peggiori memorie, inciampiamo nella triste storia dell’Ospedale di Roccaromana e sui blocchi operatori nuovi, avvolti nell’imballaggio… vent’anni dopo, sui letti nuovi di zecca, il tutto accantonato all’interno dell’Ospedale che fu…memorie che suonano ancora nella mente, come campane a morto che sincopano il fallimento dell’intelligenza, dell’onestà e della buonafede, perché quella imperturbabilità di cui sopra, che si traduce in: “faccia da impuniti”, non si preoccupa neanche di salvare le apparenze… Presidi come il San Rocco di Sessa?, trent’anni per conquistarlo e diciotto per ridurlo nelle condizioni giuste per essere considerato “non a norma” e, invece di renderlo non soltanto a norma, ma farlo decollare alla grande, si preferisce pensare ad un altro ospedale e quel che è peggio, annunciarlo con toni trionfalistici e condivisi da chi si pasce e si bea, a colpi di aperitivi, voti & apparenza…e non basta… perché adesso ciò che fa tendenza è l’Ospedale di Comunità…già… fa tendenza, pecunia e aggrega consensi…E’ la nuova pillola per il popolo che così, si distrarrà dalla guerra per bande in atto…Il PO di Piedimonte qualche mese prima delle regionali, doveva diventare Dea di I livello, anzi era cosa fatta e chi osava mettere la cosa in dubbio, veniva additato come il solito guastafeste, al quale non va mai bene niente…Morale e per farla breve, l’idea ben radicata ed anche di facile spiegazione, è quella di rimpolpare e valorizzare il PO di Marcianise, gli altri Presidi possono anche continuare  a languire…come quello di Santa Maria Capua Vetere, sulla cui sorte hanno imbastito favole da mille e una notte, puntualmente prima delle elezioni, oggi corre il rischio assai serio di impoverirsi ancora di più se le voci che circolano hanno un fondamento di verità…Già… la voce circolante sarebbe quella che prevede per i prossimi anni la costruzione di una Casa di Comunità o in alternativa di un Ospedale di Comunità, a San Tammaro…All’uopo si è già tenuto un consiglio comunale in cui si sarebbe stabilito di cedere all’Asl, una superficie di circa 2500 mq, afferente al patrimonio comunale, per la realizzazione appunto di una Casa di Comunità…Miracoli del PNRR, che consente l’emersione di tutti i buoni propositi e di tutto l’altruismo sociale e solidale, che era sprofondato al centro della terra… Numi tutelari di questo fantastico disegno futurista, sono, ovviamente l’architetto Magnetta e, audite audite,  il buon vecchio Raffaele Scala, già sindaco di San Tammaro, il quale è rimasto così legato al benessere della sua gente e del suo territorio, da impegnare tutto il suo tempo per migliorarlo…Encomiabile davvero! Ma c’è dell’altro nella vicenda do San Tammaro, qualcosa di intrigante, che scuote dal torpore in cui ci gettano, noiosamente, le solite manfrine, qualcosa che mostra una certa somiglianza con la vicenda del nuovo Ospedale di Sessa. Infatti anche a San Tammaro, come a Sessa Aurunca a suo tempo, si sta facendo un po’ di confusione tra i siti sui quali dovrebbe sorgere la Casa di Comunità…pare che l’area che era stata scelta in origine non sia quella che il Consiglio Comunale qualche tempo fa, ha deciso di donare all’Asl. Anche qualche mese prima delle ultime elezioni regionali, successe qualche pasticcetto sulle aree aurunche destinate all’Ospedale, non è vero architetto Magnetta? Decisamente non fai in tempo ad arginare lo tsunami della strafottenza da un lato, che vieni sommerso dalla slavina dell’incredibile, dall’altro. Prendiamoci allora… il tempo giusto per un bel respiro profondo prima di ricominciare…Hasta la vista!

4 Commenti

  1. È un po’ che leggo ed effettivamente R.G. Che ti sta dando un poco di attenzione non ha tutti i torti. Vedo accanimento mirato. Sei stata e lo sei tutt ora una bravissima giornalista e scrittrice ma anche io non riesco a capire perché tanti attacchi gratuiti che nutri chi non fa altro che il suo lavoro, e cerca di migliorare un servizio alla cittadinanza. Chi legge e conosce i fatti inizierà a rispondere e poi saranno belle sorprese per te che conoscerai in altra realtà ben diversa da quella che ti raccontano.

    • Se non fosse stato per una disattenzione dialettica che vi ha resi assolutamente simili, quasi uno il clone dell’altro avrei pensato davvero che lei fosse E.M. e lui fosse R.G.
      Grazie comunque per quel poco di attenzione…sono così contenta…davvero non osavo sperare tanto…Hasta la vista!

  2. Stai andando aceto… ma non pensi prima di scrivere…. Ma quanti ardono per il loro recente passato che più non è…….dacci un taglio che tiri tiri si spezza… hasta el fuego..

    • Se lei fosse una persona credibile firmerebbe con nome e cognome. NOn ho nulla da risponderle perché onestamente non mi interessa ciò che dice, ma una cosa forse interesserà lei: non ho intenzione di smettere e quando la corda si spezza. dica un po?, cosa succede?, per caso è una minaccia?, devo preoccuparmi?, o si tratta delle solite volgari vigliaccate di chi, non soltanto non ha il coraggio di firmarsi, ma neppure argomenti per controbattere, o mi sbaglio?, forse è solo timidezza?, caruccio!

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