ERADICAZIONE BRC E TBC BUFALINA, L’UFFICIO LEGISLATIVO DELLA REGIONE BOCCIA IL PIANO

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L’Ufficio Legislativo della Regione Campania il Piano di eradicazione della BRC e della TBC Bufalina prima dell’esame in aula (https://altragricoltura.net/coordinamento-bufale/senonoraquando/il-re-e-nudo-lufficio-legislativo-della-regione-smonta-il-piano-de-luca/). A dare la notizia è il Coordinamento unitario in difesa del patrimonio bufalino con la seguente nota:

“Ne avevamo avuto notizia ma ieri sera abbiamo ricevuto dai Consiglieri regionali della Campania un documento caricato dall’Ufficio Legislativo della Regione Campania nella cartella condivisa dei componenti delle due Commissioni (Agricoltura e Sanità) cui è stato assegnato dal Consiglio Regionale il compito di esaminare il Piano di eradicazione della BRC e della TBC Bufalina prima dell’esame in aula.

E’ proposto come “APPUNTO BRUCELLOSI a cura della DG Legislativa” ed è, in realtà, un atto dovuto in attuazione di una prassi consolidata che si attiva ogni volta che il Consiglio Regionale esamina un provvedimento, Anche in questo caso l’Ufficio Legislativo della Regione ha prodotto una nota esprimendo un giudizio sulla materia e proponendola per le valutazioni ai Consiglieri che sono chiamati a esprimersi.

E’ un giudizio impietoso quello dell’Ufficio Legislativo della Regione che elenca puntualmente alcuni dei principali elementi di illegittimità del provvedimento. E’ un documento impressionante che, nei fatti, affronta alcune delle criticità messe in evidenza da molto tempo dal Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino assumendone le tesi.

Se, pure, si sofferma solo su alcune delle criticità che riguardano il Piano, è un giudizio impietoso che coincide con molte delle tesi del Movimento Salviamo le Bufale e dei suoi Tecnici, finendo per bollare come “illegittimo il Piano” e irragionevole molte sue parti” sia nel merito, sia nel metodo e sia per non aver recepito le regole comunitarie e le leggi nazionali.

Tesi, quelle della DG legislativa della Regione, che coincidono anche con gran parte dei contenuti proposti nel ricorso al TAR dalle Associazioni del Coordinamento e da diverse aziende allevatrici e che mettono una pietra tombale su quanto finora messo in campo dalla Regione Campania.

“Forse adesso si spiega anche meglio il perché l’altro giorno la Giunta regionale della Campania non si è presentata alla convocazione delle Commissioni del Consiglio regionale per esaminare il Piano. Cosa avrebbe dovuto dire se non prendere atto del suo fallimento? Nel momento in cui sostiene che adesso il compito di affrontare la questione è del Commissario Luigi Cortellessa e non più di sua competenza come può spiegare al Generale (ed agli allevatori) di aver prodotto un piano illegittimo e illogico? Come può non riconoscere (dopo che il suo stesso Ufficio Legislativo lo certifica) che ci sono tutti gli elementi giuridici perché il TAR lo bocci? Cosa dovrà attuare il Commissario Cortellessa, un piano illegittimo?” Sostiene Gianni Fabbris a nome del Coordinamento Unitario, sottolineando: “Abbiamo annunciato una nostra forte iniziativa rivolta a chiedere alla politica ed alle istituzioni quella ragionevolezza che fin qui non abbiamo ancora registrato. Vincenzo De Luca ha ancora tutto il tempo, ora, per decidere: di chi si fida? Dei tecnici che finora hanno ispirato un piano illegittimo e illogico o dei tecnici che bocciano il Piano? Chi ascolterà il Presidente De Luca? Le sirene che vengono dall’Istituto Zooprofilattico Mediterraneo che ritiene intoccabile un Piano fallimentare nei numeri, pericoloso socialmente e ambientalmente, che sta nei fatti amplificando i problemi della BRC e della TBC bufalina o la voce dei suoi legali dell’Ufficio Regionale? E cosa farà a questo punto il Consiglio Regionale?”

In ogni caso il 21 luglio gli allevatori lo chiederanno a gran voce a Napoli portando i propri trattori, arrivando in presidio a Santa Lucia e chiedendo di incontrare direttamente il Presidente De Luca e i Capigruppo al Consiglio regionale. Lo chiederanno anche a Roma il 28 nella Sala del Parlamento Europeo ai Parlamentari nazionali ed europei.

IL 29 – termina la nota del Coordinamento – tireranno le somme e, se non ci saranno risposte, sarà un’altra storia”.