MADDALONI, CAMPOLATTANO SULL’ECOMARATONA

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%name MADDALONI, CAMPOLATTANO SULLECOMARATONAMADDALONI – «L’Ecomaratona che attraversa i 42 chilometri dell’Acquedotto Carolino toccherà anche il cosiddetto Tronco San Benedetto. Grazie alle guardie forestali, all’Anfi abbiamo recuperato un tratto bellissimo del percorso dello storico acquedotto riportando alla luce anche le architetture realizzate dal Vanvitelli per far arrivare l’acqua da Napoli alla Reggia di Caserta. Per Maddaloni è certamente una notizia bellissima dal momento che grazie all’impegno della Provincia e dell’Anfi siamo riusciti a restituire alla comunità un bene storico prezioso». A dichiararlo è il consigliere provinciale Angelo Campolattano che commenta i risultati raccolti dalla sinergia con l’Anfi, la Suéssola Runners e con le altre associazioni del territorio. «Ho subito accolto la richiesta che è arrivata dall’associazione che si è fatta promotrice di una bellissima iniziativa tesa alla promozione del territorio e, allo stesso tempo, alla solidarietà in quanto il ricavato sarà utilizzato per i bambini autistici – ha evidenziato Campolattano – sono riuscito ad aprire un cantiere delle guardie forestali a Maddaloni, prima volta in assoluto per la nostra città, che ha permesso di ripulire il sentiero e di rendere fruibili tratti di interesse storico assoluto. Non va dimenticato che l’acquedotto è un bene patrimonio dell’Unesco. Il nostro obiettivo è fare in modo che l’intero percorso dell’Acquedotto diventi un’attrattiva per il nostro territorio anche attraverso il coinvolgimento delle scuole. Con l’amico Giuseppe Lutri che collabora con me in Provincia lavoreremo a questo obiettivo». Soddisfazione anche da parte del presidente dell’Anfi Giuseppe Farina. «Quando le istituzioni sono attente al territorio si riescono ad ottenere grandi risultati – ha spiegato – in questo caso ringraziamo il consigliere Campolattano per il lavoro svolto e per aver permesso di recuperare un tratto completamente abbandonato che ci consente di riportare alla luce manufatti di 250 anni fa. E’ impressionante vedere come la malta realizzata all’epoca sia ancora oggi impermeabile e non causi alcuna perdita di acqua»