OSPEDALE, IL MEMORIALE DELLA DOMENICA 247

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(f.n.) – La scelta più saggia per evitare una malinconica rabbia, sarebbe quella di prendere le distanze, fino a dimenticarselo, da quell’edificio di Via Tescione, le cui altalenanti condizioni, assieme ad un’immagine ballerina sempre alla mercé delle triadi dirigenziali, ritualmente sganciate come pacchi viveri, da governatori in pieno decollo o dai loro amici, continuano ahinoi, a condizionare il giudizio complessivo sulla nostra Città. Infatti, la civiltà di un Paese si misura dal livello della sua Sanità e su questo, riteniamo siano tutti d’accordo, persino quel paio di buzzurri impastati di ignoranza, ai quali qualche segretario sindacalista di buon cuore e dalla memoria corta, continua a conferire etichette, spazio e parola.  Ma…tornando alle scelte sagge, si sa che i brutti, sporchi e cattivi, non sono affatto saggi e quindi continueranno ad elencare senza soluzione di continuità, fatti e misfatti, che l’incapacità coronata altrui, produce a getto continuo…  anche se… questo loro essere cocciutamente refrattari ad ogni tentativo di miglioramento, crescita e innovazione, comincia a destare il preoccupante sospetto che, al di là dell’ignoranza grassa dei principi gestionali, nelle intenzioni degli inquilini provvisori della palazzina “grigiotopospento” in fondo al parco, vi sia la chiara e inequivocabile volontà di ridurre l’Ospedale a livelli infimi. Le antenne del Dg e della sua troupe di conseguenza, vibrano soltanto in vista dei concorsi e degli impegni che il DG ha assunto o assume,  con questo e con quello e secondo i suggerimenti dell’alta Irpinia , o no?…Amigos, se così non fosse, per quale motivo non si sarebbe adoperato in una, una sola iniziativa, orientata a stravolgere il comodo andazzo di qualche settore intoccabile dell’Azienda, per contribuire a lanciare all’esterno quell’immagine di efficienza e perché no… di eccellenza, che in termini pratici, favorirebbe, non soltanto il flusso di pazienti in entrata, ma metterebbe sicuramente un freno, alla vergognosa “fuga per disperazione” dei migliori medici del Sant’Anna e San Sebastiano. Ebbene…come mai il Dg non si interroga su questo dramma reale?, e se lo fa, come si giustifica, di grazia?, sarebbe interessante saperlo!, magari facendosi le carezzine consolatorie sulle gote rubiconde e dandosi le pacche sulla spalla “pat pat”, per sfogliare subito dopo,  l’elenco dei capri espiatori da scorticare? Sordo ad ogni sirena d’allarme, leggi Provveditorato and Co, il Dg procede secondo disegni prestabiliti e nessuno fiata…peccato che i disegni prestabiliti risultino utili soltanto a lui e a qualche altro, dal momento che …per il resto è un vero disastro. Da dove vogliamo cominciare?, da uno dei punti più sensibili?, dai tempi di attesa per un intervento chirurgico?, ahi ahi ahi…entriamo in un tunnel buio e misterioso… Le sale operatorie ordinarie all’Aorn di Caserta funzionano 8/14; quelle del Day surgery 8/16 e quelle della Cardiochirurgia 8/19. Solo per l’urgenza funzionano h24. La domanda sorge spontanea: per quale motivo in un Aorn come la nostra, le sale operatorie non funzionano tutte h24? la risposta è semplice…Per operare h24 è necessario un numero maggiore di anestesisti, di chirurghi e di pazienti il cui numero gradualmente si riduce a causa delle nostre inefficienze…I pazienti ci sono infatti…ma finiscono per andarsene fuori regione, chissà perché!, non chiedeteci esempi calzanti, perché potremmo farveli davvero e… non uscireste per una settimana da sotto alla scrivania. Vogliamo iniziare dai problemi spiccioli?, quelli che nel tempo si sono consolidati, fino a diventare normalità e quindi invisibile come problema?Infermieri ed anestesisti arrivano alle 8, si spogliano, fanno il caffé, lo sorseggiano, controllano le sale…arriva il paziente…si inizia alle 9…9.30. Poi…se la seduta è programmata,  deve terminare alle 14 o no?, e se ci sono tre pazienti in lista… accade che, avendo cominciato alle 9.30, tra un paziente e l’altro si deve sanificare la sala egli infermieri alle 14 se ne vanno… dei tre pazienti se ne operano soltanto due, il terzo si rinvia, entiendes?, qualche volta poi, capita che anche il paziente arrivi in ritardo, perché non è ancora preparato, perché aspetta l’esito di qualche esame o soltanto perché l’ascensore è occupato…Entiendes?, piccole cose che nell’ingranaggio determinano i risultati, o no?… Nel Day surgery la catena di montaggio pare sia molto più ordinata ed efficiente ed il Chicco nazionale che ogni tanto strapazziamo, sia decisamente all’altezza del ruolo…(forse è per questo che ad un certo punto sembrava non glielo volessero confermare…il ruolo) Ma il problema reale, che si perpetua nel tempo, sempre uguale a se stesso, è costituito dalla repubblica indipendente degli anestesisti…che continuano a fare convenzioni , con il 118, con l’Asl e con gli altri Ospedali e magari, quando prestano servizio nel nostro Ospedale…  consumano le ferie, si mettono in malattia, fanno gli aggiornamenti professionali e…quindi …ce la va sans dire che sono sempre pochi…La domanda sorge spontanea e si riallaccia a quell’indolenza cui facevamo cenno sopra, parlando delle iniziative del Dg…Perché non si bloccano le convenzioni esterne e si pensa al nostro Ospedale?, Certo…sarebbe necessario usare il pugno duro ma il Dg non ha alcuna intenzione di andarsi a creare dei problemi e di essere impopolare…di cosa parliamo? A questo punto, la cosa fondamentale e risolutoria potrebbe essere la presenza di una Direzione Sanitaria, come Dio comanda…ma…di cosa parliamo? L’unica soluzione per far ripartire il tutto e alla grande, sarebbe il blocco di tutte le convenzioni e l’obbligo di lavorare esclusivamente per l’Azienda….seeee!, ed il controllo degli infermieri dove lo mettiamo? Gli infermieri fanno ciò che vogliono, compreso andare a rilento, problema che non si riscontra nel Day surgery, dove devono darsi una mossa, perché la presenza del primario è costante. Una Direzione seria, dovrebbe liberarsi dal timore di ritorsioni sindacali ed affrontare una vera e propria rivoluzione gestionale, che cambiasse definitivamente malcostume e pessime abitudini ormai incancrenite. Purtroppo i chirurghi sono le vittime predestinate degli anestesisti e degli infermieri ma non finisce qui…cosa dire delle frustrazioni dei nuovi chirurghi?, costretti a girarsi i pollici mentre le liste d’attesa lievitano?, per non parlare dell’ atteggiamento che assume l’illuminata Direzione, quando i chirurghi provano a protestare o a proporre alternative alla linea di indirizzo organizzativo …allora dalla direzione inizia una petulante ingerenza sull’organizzazione del reparto e sulle capacità professionali e di scelta degli stessi chirurghi, che sono stati oggetto proprio delle loro scelte… Noi non siamo al corrente delle decisioni del governatore De Luca…se sia intenzionato o meno a confermare questa Direzione ma ci consoliamo pensando che…sarà difficile che vada peggio di così…Hasta el Domingo!