PREMIO DON PEPPE DIANA, MENZIONE SPECIALE ALL’AVIS CASALNUOVO PER L’IMPEGNO IN KENIA A FAVORE DELLA POPOLAZIONE DEL VILLAGGIO DI MUYEYE

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%name PREMIO DON PEPPE DIANA, MENZIONE SPECIALE ALLAVIS CASALNUOVO PER LIMPEGNO IN KENIA A FAVORE DELLA POPOLAZIONE DEL VILLAGGIO DI MUYEYEOggi, 21 marzo, primo giorno di primavera, assegnato il Premio Nazionale don Diana- Per amore del mio popolo. Il Premio Nazionale don Diana- Per amore del mio popolo giunto alla 14esima edizione è stato istituito dal Comitato don Peppe Diana, da Libera Caserta e dalla famiglia di don Giuseppe Diana, ucciso a Casal di Principe il 19 marzo del 1994.

Per l’edizione 2024 meritevoli del riconoscimento sono il Procuratore della Repubblica di Trani Renato Nitti, Savina Pilliu che con la sorella Rosa Maria si è opposta per anni agli interessi della mafia, Fabrice Rizzoli, fondatore dell’associazione Crim’HALT.

Per la sezione Menzioni: Anna Motta e Giuseppe Paciolla, l’associazione Avis for kenyan children,  Giuseppina Casarin. Nell’anno del conflitto mediorientale, i promotori del Premio, hanno deciso di assegnare una Menzione speciale all’imam Izzedin Elzir e al rabbino Gad Piperno, entrambi di Firenze, per la loro testimonianza di pace.

DETTAGLIO E MOTIVAZIONI%name PREMIO DON PEPPE DIANA, MENZIONE SPECIALE ALLAVIS CASALNUOVO PER LIMPEGNO IN KENIA A FAVORE DELLA POPOLAZIONE DEL VILLAGGIO DI MUYEYE

A Renato Nitti, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trani, con una lunga esperienza alla Dda di Bari. Tra i massimi esperti in Italia dei traffici illeciti dei rifiuti, ha promosso il progetto della prima ‘Procura Green’, divenuto modello di sostenibilità per le varie articolazioni della Pubblica Amministrazione. Sostiene da anni la realizzazione di progetti umanitari in Africa e sui temi della giustizia e legalità incontra gli studenti di ordine e grado ricorrendo sempre a nuove forme di dialogo.

A Savina Pilliu, che con la sorella Maria Rosa, scomparsa nel 2021, ha condotto una lunga battaglia contro gli interessi criminali di imprenditori collusi con la mafia. Una storia di resistenza vissuta nella città di Palermo che ha visto le due donne, fin dagli anni ’80, contrapporsi all’espansione edilizia da parte di alcuni costruttori che si erano impossessati con forza dei loro immobili. Non si sono mai piegate al potere mafioso, denunciando in ogni sede, nonostante le numerose intimidazioni subite.

A Fabrice Rizzoli, docente di Geografia del crimine organizzato alla Scuola di alta formazione sugli studi e le politiche internazionali francese «Heip», fondatore dell’associazione francese Crim’HALT, che ha tra gli obiettivi quello di promuovere una cultura e una conoscenza comune del fenomeno criminale ispirandosi a modelli stranieri. Autore di ‘La mafia dalla A alla Z’, Rizzoli, che ha a lungo studiato il modello di gestione dei beni confiscati del Casertano, ha lavorato affinché anche in Francia il quadro normativo prevedesse l’uso sociale dei beni sottratti ai mafiosi. E’ impegnato sui temi della giustizia e della legalità, con particolare attenzione alle vittime innocenti delle mafie, che oggi in Francia non possono contare su alcuna tutela dello Stato.

Per la sezione Menzioni:

  • a Anna Motta e Giuseppe Paciolla, genitori di Mario Paciolla, cooperante napoletano morto il 15 luglio 2020 in Colombia, dove si trovava come volontario dell’Onu. Depistaggi e lati oscuri non hanno consentito la ricostruzione della verità e i genitori, che non credono all’ipotesi del suicidio, combattono con perseveranza e resilienza per affermare la giustizia, non solo per il figlio ma per tutti gli attivisti dei diritti umani impegnati in terre difficili;
  • Giuseppina Casarin, ideatrice e fondatrice del coro ‘Voci dal mondo’ nato nel 2008 all’interno del quartiere Piave di Mestre, in provincia di Venezia. Grazie al canto, è riuscita a realizzare un progetto d’integrazione, inclusione sociale e convivenza che ha saputo mettere insieme persone di nazionalità provenienti da tutto il mondo.
  • Ad “Avis Casalnuovo for Kenyan Children“, associazione impegnata nel supporto della comunità di Muyeye in Kenya. Nel villaggio africano ha realizzato il “Progetto Sanità” che ha la finalità di garantire adeguato supporto logistico e medico scientifico. Con l’aiuto delle autorità locali l’associazione ha preso in gestione un padiglione fatiscente e in disuso del Municipal Hospital di Malindi, lo ha ristrutturato, attrezzato e trasformato in un efficiente reparto Maternità.

Menzione speciale al rabbino capo Gadi Piperno e all’imam Izzedin Elzir, entrambi di Firenze che, la sera del 23 ottobre, insieme a migliaia di cittadini hanno camminato insieme per la pace in Medio Oriente, in una delle prime manifestazioni europee seguite all’attacco di Hamas del 7 ottobre e alla dichiarazione di guerra di Israele, con l’avanzamento dell’esercito nella Striscia di Gaza. Nel corteo che ha percorso le strade di Firenze con la partecipazione di circa diecimila persone, si sono stretti la mano, lanciando un messaggio chiaro e forte di dialogo e condivisione.

CONSEGNA DEL PREMIO

Il Premio sarà consegnato nella consueta cerimonia del 4 luglio che si terrà a Casa don Diana, sede del Comitato don Peppe Diana a Casal di Principe, nel giorno in cui don Giuseppe Diana avrebbe festeggiato il suo compleanno.

COSA E’ IL PREMIO

Il Premio, opera dell’artista Giusto Baldascino, consiste in una Vela versione in miniatura del monumento presente nel Parco cittadino di Casal di Principe dedicato a don Giuseppe Diana, verrà consegnato il 4 luglio a Casa don Diana, nel giorno in cui don Diana avrebbe festeggiato il suo compleanno.

Il Premio nazionale è assegnato a personalità che hanno saputo meglio incarnare, nel campo artistico, sociale, religioso, politico, economico, delle professioni, il messaggio di Don Diana contribuendo alla denuncia, alla resistenza e alla costruzione di comunità libere alternative alle mafie.

IL PREMIO NELLE PRECEDENTI EDIZIONI

Nelle precedenti edizioni il Premio è stato assegnato e consegnato:

Nel 2011

S.E. Raffaele Nogaro – Vescovo Emerito di Caserta; Roberto Saviano – scrittore; Gianni Grasso – medico di strada

Menzioni speciali: A.G.E.S.C.I. Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani; Direzione Nazionale Antimafia

Nel 2012 

Federico Cafiero De Raho, allora Procuratore Aggiunto a capo della DDA di Napoli; Augusto Di Meo testimone dell’omicidio don Diana; Padre Alex Zanotelli padre comboniano sempre in lotta per i diritti civili, che ha vissuto per 12 anni nella baraccopoli di Korogocho in Kenya.

Menzione

Silvestro Montanaro, storica voce dell’informazione libera

Nel 2013

don Maurizio Patriciello parroco di Caivano; Nasser Hidouri Imam.

Menzioni speciali: Tommaso Cestrone ‘l’angelo di Carditello’;Maria Luisa Corso docente dell’Itc  Carli; Salvatore Cantone imprenditore antiracket

Nel 2014

S.E. Mons Angelo Spinillo – Vescovo di Aversa; Franco Roberti – Procuratore Nazionale Antimafia;

Sergio Tanzarella – Prof. Pontificia Università Gregoriana.

Menzioni Speciali: Massimo Bray già ministro della cultura, Quotidiano Avvenire

Nel 2015

Don Luigi Ciotti; Raffaele Cantone; Pif, regista

Menzione Speciale: Alessandra Pastore, docente di Pistoia; Luigi Ferrucci imprenditore antiracket e presidente dell’associazione antiracket di Castel Volturno; Michele Martino, incaricato Settore Pace Nonviolenza Solidarietà A.G.E.S.C.I. Regione Campania.

Nel 2016

Milena Gabanelli, giornalista; don Antonio Loffredo, parroco della basilica di S. Maria della Sanità

Pietro Bartolo, medico;

Menzione Speciale: Suor Rita Giaretta, Alessandro Buffardi, Gerlardo Iorio

Nel 2017

Toni Servillo, attore; Gaetano Saffioti, imprenditore; Carlo Petrini, fondatore dell’associazione Slow Food.

Menzioni speciali a quattro reti di cittadinanza:

Rete di Cittadinanza e Comunità; Addiopizzo; Goel Gruppo cooperativo; Comitato Io Lotto- stop Biocidio

Nel 2018

Mons. Antonio Di Donna, Emergency, Enzo Avitabile.

Menzioni Speciali:

‘Mettiamoci In Gioco’, Marco Bartoletti, Franco Venturella.

NEL 2019

Ilaria Cucchi, Yvan Sagnet, Marco Puglia, Roberto Di Bella.

Per la sezione Menzioni Speciali: Compagnia Teatro Toto’, Familiari Vittime Innocenti non Riconosciute, Vincenzo Musacchio, Franco Ianniello.

A 25anni dall’uccisione di don Giuseppe Diana, il Premio Nazionale Don Peppe Diana ‘Per Amore Del Mio Popolo’ fu assegnato come particolare e straordinario riconoscimento a PAPA FRANCESCO per il suo coraggio accanto alle vittime di ogni sopruso

Nel 2020

Aldo Policastro, Carlo Borgomeo, Alberto e Piero Angela.

Per la sezione Menzioni Speciali: Cesare Moreno di Maestri di Strada, prof.ssa Eugenia Carfora preside Caivano, Antonio Gaudioso di Cittadinanzattiva, Jorit.

Un riconoscimento speciale fu dato al team medico sanitario del dottore e ricercatore Paolo Ascierto e, attraverso loro, a tutti i camici bianchi della sanità.

Nel 2021

don Franco Monterubbianesi, Nando Dalla Chiesa, Rosario Esposito La Rossa.

Per la sezione Menzioni Speciali: a Sergio Nazzaro, all’associazione Lipu Sezione Caserta e agli Studenti di ogni ordine e grado.

Premio Speciale Covid 19, fu assegnato al filosofo Umberto Galimberti

Nel 2022

professor Isaia Sales, suor Alessandra Smerilli, Alessandro Gassman

Per la sezione Menzioni Speciali: Pasquale Leone, Daniele Manni, coach Massimo Antonelli Tam Tam Basket, Takoua Ben Mohamed.

Un Premio speciale fu conferito alla giornalista Angela Caponnetto, cronista di flussi migratori e di fughe di profughi dai teatri di guerra.

Nel 2023

Caterina Bellandi, Angelo Righetti, Diego Bianchi

Per la sezione Menzioni Speciali: Carmela Manco, Alfonso Reccia, Comunità di Sant’ Egidio.

Premio Speciale per i diritti delle donne in Iran Pegah Moshir Pour