LUSCIANO, IL SINDACO MARINIELLO LICENZIA I TECNICI E MANDA IN TILT I SERVIZI SOCIO-SANITARI

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comune lusciano sindaco mariniello LUSCIANO, IL SINDACO MARINIELLO LICENZIA I TECNICI E MANDA IN TILT I SERVIZI SOCIO SANITARI(f.n.) – Abbiamo imparato con il tempo e dalle innumerevole pozzanghere in cui abbiamo lasciato i tacchi, che dalle nostre parti, tutto accade all’improvviso è vero, ma… nulla avviene per caso…La fantasia, nonché la propensione alla strategia, (o forse inciucio?) e all’intrigo, (meglio cofecchia?) tipica di molti politici “istituzionali” e non, di Terra di Lavoro, sono da sempre talmente varie e complesse, da richiedere un’attenzione costante e critica, da parte di tutti gli interessati per motivi diversi, ai destini politico-sociali di una comunità…il che si rivela praticamente impossibile, sia per indolenza che per convenienza. Ma quei soggetti brutti, sporchi e cattivi ed assai sospettosi, della cui scuola di pensiero condividiamo, senza alcuna difficoltà, persino le virgole, dinanzi alla più intrigante e misteriosa delle storie intriganti e misteriose, non possono che decidere di riflettere sulle eventuali motivazioni o strategie o disegno miratio che, eventualmente le hanno generate …La vicenda riguarda l’Ambito territoriale CO7…Il 20 maggio u.s. pare che Giuseppe Mariniello, sindaco di Lusciano,  comune capofila dell’ambito territoriale C07, di cui è direttore lo stesso Mariniello, nel corso di un tavolo istituzionale, con la presenza dei sindaci degli altri 8 Comuni afferenti all’Ambito, avrebbe comunicato la decisione di licenziare i professionisti impegnati da oltre 15 anni nella gestione dei servizi sociali e socio sanitari. Secondo il sindaco che nella sua attività di direttore dell’Ambito, è coadiuvato dalla segretaria generale Mariateresa Giugliano, che ha la funzione “impropria” di coordinatrice, quella determinata scelta, che considerare assai originale, in verità è un eufemismo, scaturisce dalla volontà di diversi enti comunale afferenti all’Ambito, per il motivo che secondo il loro parere, la posizione contrattuale dei professionisti licenziati sarebbe anomala e pertanto la faccenda si risolverebbe unicamente con il loro allontanamento immediato…E fin qui, ci sarebbe “giusto na’ cusarella” da eccepire, dal momento che “l’anomalia contrattuale” secondo il sindaco,  altro non sarebbe, secondo alcuni, se non il mancato  versamento all’Inps, delle trattenute sulla busta paga, dei vari professionisti, sociologi e psicologi, licenziati in tronco…Più che originale, la motivazione sembrerebbe quindi, assai strana e contradditoria, dal momento che il Mariniello, in carica da quasi un anno, accortosi, eventualmente, della cosiddetta anomalia, avrebbe dovuto provvedere a risolvere la faccenda, versando all’Inps il dovuto e a chiarire con chi di dovere. Fatto ciò…già che si trovava a correggere il tiro dei trascorsi errori, avrebbe potuto evitare di commetterne un altro, nominando la segretaria generale del Comune, coordinatrice dell’Ambito, n’est pas? Invece no!, i fatti narrano e documentano che la linea adottata dal sindaco di Lusciano, dietro suggerimento dei colleghi dell’Ambito, pare sia stata quella improntata ad un’azione rapida ed assai discutibile, per forma e sostanza…Nell’arco di pochi minuti dalla sentenza di licenziamento, infatti, agli uffici degli 8 o 9 professionisti, sono state cambiate le serrature…non sappiamo se a quel punto della sceneggiata in modalità “mordi e fuggi”, qualcuno ingaggiato allo scopo, abbia gettato le chiavi dalla finestra con gesto teatrale, lasciando cadere la chiave nel vuoto con una mano e portando il dorso dell’altra con drammatica espressione, alla fronte, secondo un rito abituale in uso nei leggiadri salotti della “belle epoque”. Ce la va sans dire che in questo frangente, sembrerebbe proprio che a nessuno fosse sfiorata, anche solo lontanamente, l’idea del disagio che si stava preparando, de facto, in un settore deputato alla presa in carico delle fasce deboli. Al di là delle motivazioni giuste o sbagliate, delle regole andate a farsi benedire, delle norme latitanti per principio e della assoluta mancanza di garbo e rispetto, con cui si è deciso di procedere in questo determinato affaire, è appena il caso di sottolineare che non riteniamo sia questa la maniera di regolarizzare i rapporti contrattuali, peraltro impasticciati proprio dal datore di lavoro e certamente non dal dipendente che, in questo caso è diventato vittima a tutti gli effetti. Tra l’altro parliamo di un settore sensibile che, da questo momento risulta paralizzato ma, a nessuno punge vaghezza di porsi il problema seriamente. La riflessione indispensabile, porta ad una immediata considerazione spontanea, che indica come assai probabile, ben altra motivazione a monte del licenziamento ma… soltanto il tempo canonico per una riflessione approfondita, potrà portarci alla conferma dei nostri sospetti o verso un’altra spiegazione che, a questo punto dovrà rivelarsi la più coreografica in assoluto, o no? Intanto non v’è alcun dubbio che i diretti interessati al licenziamento, abbiano reagito nei termini previsti dalla legge in questi casi. A far luce sulle reali motivazioni, saranno quindi le autorità competenti che, siamo certi, siano già state allertate e la Regione Campania che, attraverso l’attuazione della Legge 328 dell’8 novembre 2000 è l’unica deputata alla disciplina della programmazione e realizzazione del sistema organico di interventi e servizi sociali. Hasta la vista!