LETTERA APERTA AL DIRETTORE DELLA REGGIA DI CASERTA

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Ai cittadini del mondo (che, portatori di una disabilità, vorranno visitare la Reggia di Caserta)
Ovverosia: la storia triste del Servizio SITIn alla Reggia di Caserta

Era il Giugno 2015. Scadeva protocollo d’intesa per l’orientamento, l’informazione, l’accoglienza, l’accompagnamento e la logistica dei turisti con disabilità nella Reggia di Caserta (SITIN), rinnovato già per la seconda volta dalla Soprintendente ai beni culturali di Caserta P.R. David ormai trasferita …. “Sarà gioco facile per noi con la riforma dell’Amministrazione MIBACT rapportarci con il prossimo nuovo dirigente, libero dai lacci della burocrazia ministeriale, rinnovare l’accordo che tanto è apprezzato dai diretti interessati e dalle loro famiglie!” era il commento che noi fautori del progetto SITIN – ingenuamente – ci dicevamo in sede di riunioni operative di quegli anni.
Ingenuamente, sì, perché noi dell’associazione LPH onlus e della coop sociale Ability 2004, ideatori e gestori del progetto SITIN fin dal 2007, soddisfatti dai tanti riconoscimenti personali dei fruitori dei servizi offerti in loco, nonché dal ricevimento del 1° premio nazionale nel 2008 “Italia Accessibile”, riconosciuto da ENIT e Regione Toscana, orgogliosi di ciò, non sapevamo ancora cosa dovevamo subire in termini di umiliazione dalla direzione Reggia – ufficialmente ad oggi silente verso di noi dopo più di 2 anni di nostra paziente attesa – che in questi giorni ha raggiunto il suo apice con l’emanazione di un provvedimento apparentemente neutro, ma che invece affossa definitivamente il nostro Servizio, che già languiva da tempo.
Eppure le premesse erano state ottime, nel corso dei lunghi quasi 10 anni in cui la nostra presenza si era radicata all’interno del monumento, dislocata con un front office nella sede dell’Ente Provinciale del Turismo, talmente ottime che la Soprintendente David, supportata dal parere della entusiasta dr.ssa Emilia Ruggiero, ci commissionò la formazione di tutti i 160 operatori custodi della Reggia.
Eppure i veicoli elettrici che avevamo acquistato espressamente per tale Servizio (golf car, scooter e carrozzine elettriche) e che mettevamo a disposizione gratuitamente dei turisti che li richiedevano attraverso gli operatori del Servizio Civile Nazionale (che la LPH onlus con costi esclusivamente a proprio carico organizza ogni anno) funzionavano perfettamente.
Eppure nel corso di più anni, il MIBACT ci aveva inserito come promotori di eventi di eccellenza nell’ambito delle manifestazioni denominate “settimana della cultura”.
Eppure nel corso degli anni dal 2007 ad oggi la normativa che trattava dell’inclusione delle persone disabili si arricchiva di altre norme di maggior tutela, a conferma di un obbligo etico e di diritti di cittadinanza e di non discriminazione a livello planetario, che l’Italia nel 2009 ha ratificato con la legge 18.
Eppure l’Ente Provinciale del Turismo, se pur Ente “sciolto”, vista la totale assenza della direzione Reggia, ha auspicato e poi concretizzato un protocollo di collaborazione specifico con noi di SITIN, spronandoci e apprezzando il lavoro che i nostri giovani del SCN espletavano per i turisti in generale, coadiuvando i loro operatori.
Eppure abbiamo rinunciato anche a chiedere il riconoscimento dei costi vivi per evitare che si trovasse il cavillo per ritardare il rinnovo.
Eppure avevamo stipulato un accordo di tirocinio formativo con l’Università di Roma che ci ha inviato un architetto per studiare la Reggia sotto un punto di vista tecnico rispetto alla disabilità e proporre soluzioni innovative alla direzione, che nemmeno sono state degnate di uno sguardo.
Eppure, il nostro Servizio è tra quelli ufficialmente inseriti nel sito ufficiale istituzionale della Reggia (che però paradossalmente non è riconosciuto degli operatori della Reggia che più volte hanno intimato ai giovani volontari del SCN di non operare perché non autorizzati e quindi illegali, forse al pari dei venditori ambulanti che però sono vivi e vegeti e presenti).
Eppure l’on. Massimo Bray, ex ministro MIBACT, Persona di altissimo spessore culturale, ci aveva addirittura ricevuto al nostro domicilio, chapeau, per ascoltare i nostri suggerimenti, apprezzandoli e facendosi portavoce in Parlamento delle nostre istanze.
Eppure, nel periodo di transizione tra il vecchio e nuovo ordinamento organizzativo del MIBACT, la reggente direttrice f.f. arch. Belardelli, ci ha più volte ricevuto, sollecitandoci a proporre in modo scritto tutte le nostre idee di valorizzazione della Reggia (che per buona parte Sua Maestà Reale Illuminata (SMRI) Mauro Felicori oggi ha realizzato rivendicandone la primogenitura).
Eppure, nonostante le continue sollecitazioni di riscontro, formali e informali, dalla direzione della Reggia nessun riscontro è giunto. Silenzio ufficiale, ma con tante rassicurazioni ufficiose dal walzer di funzionari competenti con cui abbiamo interloquito, costernati e rammaricati (“non dipende da noi!”), che dovrebbero studiare, valutare, suggerire ma non troppo, proporre, tagliare, limare e non si sa che altro, a SMRI il rinnovo del protocollo d’intesa senza oneri per l’Amministrazione ad oggetto semplicissimo: accoglienza dei turisti con disabilità in visita alla Reggia di Caserta.
Eppure, eppure, eppure… ci sarebbero tanti altri eppure che avrebbero dovuto essere premessa positiva per consentire di chiudere in tempi rapidissimi un capitolo burocratico che alla Reggia avrebbe portato solo qualità (e non è autoreferenzialità), senza costi…
Eppure, infine, nonostante le rassicurazioni ufficiose, il provvedimento “neutro” di cui sopra è giunto, con efficacia concreta e ad horas, e rappresenta un messaggio chiaro e secco in modo indiretto: l’ex EPT è sfrattato (come era stato programmato) e per proprietà transitiva significa per noi una mannaia: Fuori SITIN dalla Reggia, senza però assumersi la responsabilità di dirlo a chiare lettere e, soprattutto, senza nemmeno un grazie. Come dire: il silenzio è il miglior disprezzo. SITIN non esiste.
Questa è la storia triste del progetto SITIN, che ha avuto i suoi fasti con le vecchie apatiche Soprintendenze precedenti e il declino sotto la dominazione del periodo aureo di SMRI Mauro Felicori….
Ecco, dopo 10 anni di intensi momenti fino ad oggi, in un lento declino, le Istituzioni, quelle preposte a garantire pari opportunità e inclusione, quelle che avevano sottoscritto un patto di collaborazione, di dialogo, di ricerca per offrire qualità inclusiva a tutti, hanno consentito e contribuito, per colpa grave, alla chiusura e allo sgombero di un presidio che ha avuto risonanza e utilità indiscussa, senza sostituirlo con nessun servizio analogo, o meglio lo si è consegnato in mano al servizio di accoglienza in house, che noi, bontemponi, chiamiamo “protoservizio” di accoglienza. Al di là della semplice ironia, non possiamo non dire che la “gestione Felicori” la riteniamo assolutamente disastrosa in rapporto alla disabilità, facendo passi indietro su tutti fronti in cui si era ottenuta una primavera, non rispettando le linee guida del MIBACT che invece pretendono, ove ci sia valorizzazione, pari opportunità e non discriminazione.
Allora oggi, alla luce del buio in cui siamo precipitati, ci siamo chiesti…. Ma tutto ciò sarà per la lesa Maestà, poiché noi su certi argomenti non transigiamo assolutamente? Sarà che SMRI Mauro Felicori se la sia presa perché lo abbiamo bacchettato – e finora neanche pubblicamente – perché ha co-organizzato il Reggia Express, treno storico Napoli-Caserta, perché completamente inadeguato ad una affluenza turistica con difficoltà motorie?
Ed ancora…. Ma sarà che SMRI Mauro Felicori se la sia presa perché lo abbiamo bacchettato – e finora neanche pubblicamente – perché ha diffuso una nota al personale interno che impediva alle persone disabili l’ingresso al parco con le auto, costringendole ad un parcheggio sic et simpliciter, avulso dai servizi di logistica e di assistenza?
Ed ancora… Ma sarà che SMRI Mauro Felicori se la sia presa perché lo abbiamo bacchettato – e finora neanche pubblicamente – in quanto si sta arrogando un metodo decisionale autocratico che non rispetta le direttive della legge 18 del 2009 denominata Convenzione ONU sui diritti umani delle persone disabili, che invece pretende il coinvolgimento attivo delle associazioni di categoria?
Sarà sarà sarà…. Mettendo da parte la triste ironia della storia triste, ora a noi non interessa più conoscere le intenzioni. Interessa invece comprendere in maniera chiara ed ufficiale l’intendimento operativo futuro dalla direzione della Reggia e ricevere una nota scritta su quanto da due anni stiamo elemosinando: dignità per il lavoro che abbiamo svolto e che siamo disposti (ma ora forse non più) ad offrire.
Sono più di 30 anni che la nostra associazione esiste e si sforza di far comprendere agli “altri” la reale percezione di cittadini senza pari opportunità o discriminati: quest’anno abbiamo convinto gli alunni di alcune classi quinte del geometra Buonarroti a sedersi su una sedia a rotelle e a percorrere le strade della città. Una esperienza da loro – per la prima volta seduti nella loro vita su di essa – descritta come allucinante.
Noi, SMRI Felicori lo invitiamo a scendere dal trono e a calarsi per 2 ore – sono più che sufficienti per intuire – nei nostri panni, nei panni di chi usa la sedia a rotelle o, con gli occhi bendati, nei panni di un non vedente. Lo invitiamo ad entrare in incognito travestito da “uno qualunque” nella Reggia… ci ascolti per una volta, basta poco e potrà comprendere come oggi si stia millantando l’esistenza di un Servizio accoglienza!
Noi, i Davide della leggenda, contro il Golia mediatico, supportato dallo Stato Italiano.
Ora la Reggia di Caserta ritorna allo stato quo ante 10 anni fa, con il protoservizio che formalmente si vuole offrire: attenzione, cari turisti con disabilità, la Reggia è si visitabile, ma in modo condizionato e davanti allo sprovveduto avventore turista disabile che con tanto ardore vorrà visitare il complesso, parafrasando una vecchia pubblicità, ci sentiamo di dirgli: “Tu turista fai da te? Ahi ahi ahi ahi!!!!”
Ci rendiamo conto che oggi parlare “contro” SMRI Mauro Felicori sia considerato impopolare, (per molti eroe dei due mondi riverito e rispettato, per altri Santo subito) sia considerato disfattista alla luce dei risultati raggiunti (di cui non vogliamo discutere e sicuramente apprezziamo), si venga tacciati di antimeridonalismo, sia considerato autolesionistico, masochistico, sia come sparare sulla Croce Rossa e forse possa anche suscitare antipatia verso il recinto delle persone con disabilità, che poi alla fine “Uffa ma che vogliono? Hanno già tanti privilegi!”. Tutto vero, ma non potevamo più tenerlo per noi, noi non siamo quelli che nascondono la polvere sotto il tappeto per troppo tempo. È ora di fare pulizia! Infatti ci rendiamo conto di essere quelli che hanno il coraggio di dire ai quattro venti che il re è nudo!
Per questo, noi firmatari della presente lettera aperta, burloni ed irriverenti quanto basta, goliardi partenopei nel dna, per concludere ci rifacciamo ad uno stralcio di una commedia che ha fatto storia, che per il periodo temporale in cui è ambientata poco è affine a quello attuale, ma è quella più indicata…. Natale in casa Cupiello…. Si, ci rifacciamo alla lettera che Tommasino legge come suoi buoni proponimenti e elenca gli auspici della “lista della salute”. Ecco, noi auguriamo 100 anni di salute a tutti e, per sforzarci di essere corretti, obtorto collo, inseriamo anche SMRI Mauro Felicori, “però con qualche malattia” (che preveda almeno due mesi di sedia a rotelle). P.S.: La buccia di banana utile allo scopo siamo noi.
Con osservanza
Per la LPH onlus
Per la coop sociale Ability 2004
Vitaliano Ferrajolo, il prof