CASAGIOVE, ETICA ED ESTETICA DEL VOLO DELLA QUAGLIA ATTRAVERSO I SECOLI

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di Francesca Nardi

Ultima scossa di assestamento alla struttura politica che governa Casagiove…con l’elezione di Francesco Mingione a presidente del consiglio, si compie il rito che i vari politologi, ben istruiti dalle soffiate giuste, avevano previsto ai tempi della crisi pre feriale…Qualcosa, all’analisi dei raffinati mai paghi, mai sazi di perfezione, non torna nella giunta e stride distonicamente, rispetto alle aspirazioni ideologiche di chi continua a ritenere che la politica sia un’arte nobile, ma nessuno è perfetto… tantomeno lo è il politico o presunto tale…L’imperfezione evidenziata, deriva appunto, dai cosiddetti salti della quaglia che nel turbinio di piume e nello starnazzare delle ragioni addotte, confondono le idee a tutti tranne a coloro che sono in fila, per tentare il volo ed attendono soltanto il segnale giusto. Ad una riflessione del day after… a bocce ferme… risulta singolare il trasferimento di deleghe ma chiaro, il significato della reazione conseguenziale da parte di alcuni, così come diventa inutile e pressocché patetico, laddove non sia grottesco, millantare, sbattendosi il petto villoso che tutto ciò che si fa, per quanto incomprensibile possa apparire, lo si fa in nome e per conto della cittadinanza…E facciamo un paio di esempi calzanti…Danilo D’Angelo, facoltoso commercialista locale, magnifico oltre ogni immaginazione, nella sua giacchettella stretta, mocassino e pantalone alla moda “zompafosso,  già assessore ai Lavori Pubblici che per motivi diversi ma soprattutto per una, ed una sola, ma mai ben precisata motivazione, nella primavera scorsa, in procinto di essere ridimensionato dal sindaco Roberto Corsale, assesta un calcio nelle gengive della maggioranza, briga e disbriga per far scoppiare la crisi, diventando all’improvviso “quasi” determinante per la sopravvivenza della consiliatura in corso …Il nostro arbiter elegantiarum, si raddrizza e si aggiusta l’aureola, leggermente sbiadita da mesi di indefesso lavoro assessoriale ed inizia la sua pia opera di convincimento nei confronti del popolo, in ordine al fatto che  il governo di cui era stato magna pars, fino a quattro giorni prima, doveva andare a casa. L’operazione a doppia entrata decolla…doppia perché se il sindaco avesse fatto marcia indietro e gli avesse ri-conferito una delega corposa, il D’Angelo si sarebbe “mozzicato” la lingua e se invece, come è stato, il sindaco avesse mantenuto le sue posizioni, tanto valeva fare l’eroico salvatore della patria in pericolo…ma… aveva sbagliato nel contare le quaglie e quindi…Infatti l’assessorato ai Lavori Pubblici è passato a Mario Melone, improvvisamente folgorato sulla via di Damasco che, da feroce antagonista ed ancora più feroce oppositore, è passato al ruolo di strenuo sostenitore dell’amministrazione Corsale…(sembra addirittura di sentire il ron ron delle effusioni feline dinanzi al parmigiano reggiano)…Ancora una volta la “Melone strategy games” aveva messo a segno un punto, alla faccia di chi finge di credere che all’interno della family vi siano dissapori…sì…dissapori un fischio… nel senso che non si mettono d’accordo se la sera della vigilia festeggeranno da don  Filippo o da Enzo… alla fine si sono messi d’accordo: importante è festeggiare! Ed al nostro eroico D’Angelo non è rimasto che fare l’oppositore…quanto più eroicamente possibile…ma la cosa gli ha preso la mano a tal punto che ieri, contravvenendo ad ogni suo nobile proposito, in virtù del quale avrebbe fatto opposizione su tutto, ma proprio su tutto, ad un certo punto del consiglio comunale, ha chiamato a raccolta i suoi pasdaran e se n’è andato…no comment…e cosa vuoi commentare??? Casagiove è una città da osservare attentamente…perché è molto ma molto interessante…per i commenti c’è sempre tempo…