ASL, “PEGGIO DI UN GIRONE DANTESCO”

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(f.n.) – Le parole che traducono il dolore sono una “tempesta perfetta” dell’anima e non necessitano di commento alcuno. E senza commento da parte nostra, vi offriamo la lettura di un “pensiero” che a sua volta è giunto a noi come commento all’articolo “Asl, disservizi & paure”. Vorremmo che tutti leggessero, che tutti guardassero, dentro quella loro porzione di anima che dovrebbe essere dedicata allo sguardo sul mondo degli altri, vorremmo che per una volta almeno, fossimo parte consapevole di un tutto che esiste…che continua ad esistere ed al cui appello noi resistiamo, inossidabili. Un signore che si identifica con “non sogno più” ha scritto…

Sveglio per la terapia e spero che tu Renato con quel (siete meno di zero) abbia voluto identificare il mondo sanità. Se non fosse così sarebbe l’ennesima dimostrazione di chi affianca questi mondi.

Questo mondo sconvolgente è formato da due tipologie di persone : poveri cristi che credono in quello che fanno e combattono contro il loro stesso sistema e gli assoldati , gente ormai priva di sentimento e ancor peggio di amor proprio.
Sono un ex docente universitario , ormai troppo vecchio e troppo malato per scendere in campo (detta così ricorda qualcosa e qualcuno che odio profondamente) che per amore delle origini ha deciso di ritornare nella propria terra.
Quello che vedo in questo mondo di Sanità Campana, mi raggela ancor più della preparazione della mia pozione maledetta che deve entrare nelle mie vene.
Gli individui più meschini che ho ritrovato e che non apparterranno mai a nessun girone dantesco perché ancor più vili dei vili sono coloro che lucrano sulla pelle dei malati.
No epiteti o parolacce. Solo un pensiero continuo: povera la mia terra”.

3 Commenti

  1. Vedi Renato, essere un troll forse ti fa identificare almeno in un gruppo o forse è solo il tuo modo di comunicare. Credimi fa male vedere persone che come te piantano piccoli semidi violenza. Si violenza. E’ una violenza sorda e subdola che si insinua tra le persone. Esistono tanti tipi di violenza, troppi e quella che hai utilizzato voi è tra le più meschine. La sofferenza, l’essere legati ad un filo, vivere per vivere sono cose su cui non si dovrebbe giocare. Forse la nostra umanità è stata modificata con anni di messaggi sbagliati , messaggi che non portano al nulla anzi portano all’autodistruzione dell’io. Forse la cultura , come quella che intendo io , fatta di letture conoscenza e autocritica è passata di moda. Ma una cosa devi sapere , non si può instillare violenza su tematiche come la sofferenza. Molto probabilmente sei un sofferente, si , e vorresti che la distruzione calasse su tutto. Forse non hai lavoro, non hai affetti ne hai con chi sfogarti.
    Ma credimi, non si gioca su queste cose. Sono più grandi di me e di te.

    NonSognoPiù

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