L’OASI DEI VARICONI, UN PARCO IN PERENNE PERICOLO

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di Silvana Narducci

oasi dei variconi LOASI DEI VARICONI, UN PARCO IN PERENNE PERICOLOCi risiamo! Come ogni anno il delicatissimo ecosistema dell’Oasi dei Variconi, perla naturalistica incastonata sulla riva sinistra del fiume Volturno, all’arrivo dei temporali è inesorabilmente a rischio. Con la stagione delle piogge, da un po’ sempre più concentrate ed abbondanti, il fiume si gonfia d’acqua raccogliendo sul vorticoso percorso quintali di detriti, che inevitabilmente si riversano sulla spiaggia che si trova sulla riva destra del Volturno, danneggiando, com’è ovvio, anche il Parco antistante. Qualche anno fa fu bonificata l’area che era diventata una distesa di plastica, ma il problema, tenuto sotto controllo soprattutto dall’opera meritoria dei volontari, si ripresenta continuamente, e continuamente deve essere risolto per salvaguardare la spiaggia e quindi la stagione turistica, e soprattutto la meravigliosa Oasi dei Variconi. II Parco, preziosissima riserva naturale, meta di grossi uccelli migratori, utilizzata durante gli spostamenti da Sud a Nord del mondo, richiede per sopravvivere una cura “costante” ed è nostro dovere lasciare intatta la riserva alle future generazioni. Quindi non è possibile perdere tempo, tutta l’area andrebbe costantemente ripulita in primis da ogni tipo di “schifezza” che i fiumi raccolgono lungo il loro percorso, per sottrare aironi, fenicotteri e pellicani al rischio di nutrirsi di rifiuti. Ma poi c’è il problema, non meno grave, dell’accumulo di tronchi sul delta del Volturno, problema che necessita dell’intervento degli organi preposti alla tutela del bene. Posto che i mezzi oasi variconi LOASI DEI VARICONI, UN PARCO IN PERENNE PERICOLOcingolati non possono, per legge, attraversare il Parco, è dovere delle istituzioni — responsabile del Parco, Comune, Regione – trovare una soluzione per impedire l’ostruzione della foce, con conseguente allagamento e distruzione della biodiversità domitiana della riserva naturalistica. Al sindaco vorremmo ricordare che Castelvolturno non è solo immigrazione, degrado e delinquenza: c’è della bellezza da salvaguardare senza esitazione. Se è necessario, per evitare un disastro, portare via i tronchi via via che il mare li deposita sul delta, anche “a mano”, lo si faccia… ma è urgente e doveroso trovare una soluzione immediata.