LUTTO ALL’OSPEDALE SANT’ANNA E SAN SEBASTIANO

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ospeda LUTTO ALLOSPEDALE SANT’ANNA E SAN SEBASTIANOCASERTA – “La pediatria diabetologica ha perso un padre dal cuore grande”, in una frase di cordoglio tutto il dolore dei bambini dell’Associazione “L’isola che non c’è” , dei loro genitori e del direttivo, per la scomparsa del dottore Vincenzo Castaldo. Questa mattina nella Cappellina dell’Ospedale, è stata celebrata una Messa per rendere l’ultimo saluto all’eccellente Medico Pediatra, che per anni aveva lavorato nell’Ospedale, amato e stimato da tutti. Vincenzo Castaldo che da un anno soffriva di un male incurabile, lascerà un vuoto incolmabile nel cuore di tutti coloro che lo hanno conosciuto ed hanno lavorato con lui. Unica ed indimenticabile la sua dedizione ai bambini diabetici.  Il dottore Castaldo, insieme all’associazione “L’Isola che non c’è” aveva creato un percorso per i bambini casertani affetti da diabete di tipo 1. Per anni ha lavorato in silenzio senza risparmiarsi e nonostante i turni di lavoro, ha dato il miglior sostegno possibile ai bambini diabetici e alle loro famiglie, poiché il centro di riferimento per questa patologia, era alla Sun a Napoli. Lavorava in silenzio Vincenzo Castaldo ed in silenzio è andato via…Dietro di lui rimarrà la splendida luce del suo ricordo che, coloro che lo hanno conosciuto ed  apprezzato, terranno vivo per sempre… ma come tutti gli uomini degni, puri ed onesti, per la Direzione dell’Azienda in cui lavorava,  era uno sconosciuto…Non una parola è stata spesa fuori dalle mura ospedaliere da una Direzione fredda, insensibile ed estranea, ma nessuno di noi ha avuto bisogno di leggere il solito comunicato “che non c’è” per rendere omaggio ad un uomo mite buono e onesto, per ricordarne il valore e la grande professionalità. Arrivederci dottor Vincenzo Castaldo!

4 Commenti

  1. Ha sempre anteposto il bene altrui a se stesso.Punto di riferimento per la sua famiglia , ha avuto il pregio di elargire sempre un consiglio medico a 360• a tutti. Un uomo di gran fede e con un grande cuore. A mio cognato Enzo la cui perdita mi lascia un gran vuoto dentro.
    Salvio

  2. Ho avuto modo di conoscerlo all’inizio della sua carriera e mi stupi’ per la sua umanità, per il garbo che aveva nell’approccio con i piccoli pazienti, un UOMO di grande spessore! Ricordiamolo nelle nostre preghiere e speriamo che gli studenti che seguiranno il suo percorso lo abbiano a modello per la carriera e la vita.

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