OSPEDALE, UN MANAGER ATTENTO…SI INTERROGA…

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(f.n.) – La facilità con cui cambiano “idea e direzione” all’interno dell’Ospedale Sant’Anna e San Sebastiano, è qualcosa che non finirà mai di stupirci, oltre che incantarci…Era appena ieri, quando un sindacato di maggioranza scioglieva carmi ed intonava magnificat in onore del manager, consumandosi la lingua a forza di lustrare le scale al suo passaggio ed oggi lo chiama “usurpatore”…ma usurpatore di che…di cosa?, ah già…il manager avrebbe usurpato la loro facoltà di fare il comodo proprio alla faccia delle regole…Il manager ha, per quel che ci riguarda, il grave torto di non decidersi a fare piazza pulita dei vecchi sistemi e ricominciare daccapo…ma forse…speriamo di sbagliarci…  non ne ha alcun desiderio…forse ritiene che sia più comodo così…far finta di niente e lasciare che il cerchio magico rimetta in moto gli ingranaggi e finisca di demolire l’Ospedale…o quel poco che ne è rimasto… Un manager attento, dovrebbe registrare tutto ciò che avviene nell’azienda che dirige, elaborare i risultati, fare le differenze, evidenziare le incongruenze, rilevare le note stonate e soprattutto interrogarsi sulla propria posizione rispetto all’utenza, alla quale sarebbe obbligato a fornire un servizio di eccellenza… Ma il termine “eccellenza” viene, ahimé, sciorinato esclusivamente nelle passerelle ospedaliere, che continuano a lasciare il tempo che trovano…Un manager attento, dovrebbe ad esempio interrogarsi, come facciamo noi, sull’improvviso cambio di direzione del vento del consenso, nei confronti di professionisti, la cui comparsa all’orizzonte dell’Aorn, è stata, a suo tempo, salutata come l’Avvento….Un manager guardingo, dovrebbe chiedersi come mai, all’improvviso, un professionista di cui fin dal primo momento, si è raccontato tutto il bene possibile, facendo giustizia sommaria persino delle critiche d’obbligo che si riservano ai fortunati figli di…,all’improvviso diventa oggetto di discussione e si elencano beni e benefici dovuti all’importanza di papà?, un manager acuto non può non interrogarsi sull’improvvisa attenzione “maligna” a macchia di leopardo, uno schizzo qua uno schizzo là… di cui è fatto oggetto il giovane Paolo Calabrò…direttore della Cardiologia… eppure si tratta sempre della stessa persona, equilibrata, riservata, seria, laboriosa, che il manager nominò a suo tempo…Un manager che si preoccupa di studiare i meccanismi “a comando” dell’azienda che dirige ed impara a riconoscerne gli effetti, non può non interrogarsi sulle ragioni di quanto succede attorno a lui…e allora dovrebbe imparare a fare due più due e si accorgerà che il risultato sarà invariabilmente… quattro…domandina della sera…vuoi vedere che al giovane Calabrò non gliene frega niente di riuscire gradito a o’ rey?, vuoi vedere che non ha provveduto all’atto di genuflessione, virtuale ma obbligatorio?, vuoi vedere che non si rivolge all’hidalgo, per risolvere i problemi?, vuoi vedere che non partecipa alle cene con catering interinale?, vuoi vedere che fa esattamente quello che deve fare, senza indulgere in altro?….bè… se fosse così…il manager dovrebbe provvedere ad alzare le barriere…perché si profilano tempi duri…e la catasta di vittime aumenta….il manager da quale parte intende stare? Hasta la suerte, siempre!