OSPEDALE, CORAGGIO & SPOCCHIA A DISTANZA…DI SICUREZZA

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EGO...NFIABILE 12.04.19 OSPEDALE, CORAGGIO & SPOCCHIA A DISTANZA…DI SICUREZZA(f.n.) – Oggi abbiamo deciso di fare un regalo ai nostri lettori, che essendo cultori della lingua italiana e del diritto, potranno approfondire queste loro passioni…All’uopo pubblichiamo una relazione del 9 gennaio u.s. di tale Chianese Eduardo, indirizzata al direttore generale dell’Aorn, “gentilmente” dedicata ad Appia Polis, con l’audacia di chi si spara le pose… a distanza di sicurezza…Per amore di chiarezza ed una maggiore comprensione del tutto, invitiamo i lettori a leggere il curriculum del soggetto di cui sopra, facilmente rinvenibile su internet e pertanto, di dominio pubblico. Rispondiamo con ritardo poiché, solo da pochi giorni siamo venuti a conoscenza di siffatta autorevole produzione. Ebbene…meno male che Chianese c’è! Noi quindi, “con stimata fantasia”, “scriviamo qualcosa” e /o “qualunque cosa” “stimato cavaliere ex articolo 15 septies”, pur consapevoli che non riusciremo mai a raggiungere la sua capacità di imbastire “lectio magistralis” sulla “aurea avvacanteria”, al suo livello.  Sarebbe, in realtà, sufficiente un breve commento, sullo stile del saggio di fine d’anno, della scuola dell’obbligo, attesi l’oggetto della paginetta e la relativa punteggiatura (Totò e Peppino docent!). Il veleno di cui è intriso l’assunto del soggetto in questione, scaturisce dalla pubblicazione di alcuni articoli che richiamavano l’attenzione, tra l’altro, sulla deliberazione 8 del 3 gennaio u.s. scritta a quattro mani dal “dottore” Scarfiglieri Eduardo e dal Cavaliere Chianese Eduardo” (checcarrini!) e firmata dagli stessi oltre che dalla Sacra Trimurti e che era, in premessa, la rappresentazione riveduta e non corretta della torre di Babele. Orbene…cavaliere Chianese, non si è mai parlato di problemi contabili e/o legittimità dell’atto! Nulla rileva, quindi, il suo disperato appello ai Soggetti deputati al “controllo formale”. Altro che “refusi di stampa!” Eppure uno che vanta in curriculum, la prestigiosa direzione del Corriere del Mezzogiorno dovrebbe conoscere il significato di “refuso” …Ma evidentemente la difficoltà di gestione delle date che sembra affliggerla, non si rileva soltanto nelle deliberazioni a sua firma ma anche nel suo curriculum. Infatti il Chianese avrebbe diretto il Corriere del Mezzogiorno in un periodo compreso tra il 1984 ed il 1990…peccato che la prestigiosa testata giornalistica, sia stata fondata nel 1997…ma forse il Chianese si riferisce ad un altro “Corriere del Mezzogiorno”, magari di proporzioni più contenute e modeste…ma perché mai sottilizzare quando l’Io è ormai in dirittura d’arrivo sulla via dell’ipertrofia? E torniamo a quella Deliberazione zeppa di errori che tale è rimasta!. ma soprattutto al tentativo di minimizzare la gravità del fatto… quasi a dire che sbagliare date, confondere periodi di tempo, non rispettare la consecutio temporum degli eventi di un fatto giudiziario, confondere il lettore abituale e/o occasionale, non certificare al certezza dei fatti, esporre l’atto a  ricorsi eventuali dei legittimi diretti interessati, contorcersi in una progressione di periodi assolutamente incomprensibili…non faccia scaturire il DOVERE, si il DOVERE, “stimato cavaliere”, di provvedere non già alla “rettifica” (un’autovettura?) ma alla più semplice CORREZIONE della deliberazione stessa. Chi legge un atto della P.A. ha il diritto di comprendere anche la cronistoria di un evento! Entendiste caballero? D’altronde, lei, cavaliere, ammette che sono stati rilevati gli errori di cui trattasi quando scrive “ lo stesso controllo formale non evidenzia nulla se non che un periodo…” e allora, cavaliere, la deliberazione necessita di correzione. Chi legge non deve essere costretto a “ricavare” ma deve avere la certezza della veridicità di tutti gli elementi dell’atto stesso. La sua paginetta, cavaliere, è totalmente priva di argomentazioni giuridiche. In effetti la stessa, costituisce massacro della lingua italiana ed attesta una lontananza siderale dal mondo del diritto. Lei, cavaliere, ignora persino che “delibera” è terza persona dell’indicativo presente del verbo deliberare. L’atto che lei e gli altri dovete correggere si chiama “deliberazione! Entendiste caballero? ”A Bologna neanche questo le hanno (lei direbbe “imparato”) insegnato? E ancora… si vergogni per il maldestro tentativo di offendere proletari, salumieri e ciabattini…pensi piuttosto, a se stesso, autentico “scarparo” del diritto e della lingua italiana. Quelli da lei menzionati maldestramente, hanno dignità che lei, dopo questa caduta di stile, dovrà dimostrare di possedere. Non necessitano pertanto, di difesa d’ufficio, anche perché hanno la fortuna di non discendere dallo stesso ceppo dal quale, evidentemente, discende la sua splendida figura di cavaliere. Ma lei, altrettanto evidentemente, è abituato a “camminare, muoversi, scrivere e lavorare (si fa per dire)” come il famoso elefante…entendiste caballero?. Ma…agli elefanti che si comportano come lei, deve essere insegnato, tra l’altro, la leggerezza dell’essere…finalizzata anche a farla lievitare…per cui necessiterà interessarsi ed interessare chi di dovere, relativamente all’incarico ad interim per gli affari generali e  legali da parte di un soggetto, come lei, già unto dall’articolo 15 septies…ma…ci sarà un tempo per tutto …Ahiahiahi…caballero!,  e per finire…quanta inutile protervia nelle sue citazioni e nei suoi volteggi linguistici…quale risposta gradirebbe ?, forse le andrebbe: “ Aquila non captat muscas”?…lasciamo perdere …Se non fossimo comprensivi, dovremmo rilevare un altro refuso…infatti, nel tentativo di impressionare il direttore generale, dimenandosi tra lo spagnolo ed il latino con qualche puntatina in italiano,  il caballero è riuscito a sbagliare un’altra data…persino nella relazione…e citando la deliberazione  8 del 2019, scriveva 8 del 2018…. Hasta la vista!

Relazione del direttore ad interim della Uoc AA.GG.LL, avvocato Eduardo Chianese al Direttore Generale

Letti gli sgrammaticati articoli allegati alla nota in oggetto, appare chiaramente che il redattore degli stessi, con stimata fantasia, di scrivere qualcosa, qualunque cosa, per riempire la pagina online, probabilmente per approfittare, a buon mercato, dei click dei lettori che generano introiti per i banner pubblicitari. Tale proletariato giornalistico è ben noto allo scrivente e, solo perché notiziato in merito agli articoli, ne ha letto, sinceramente con molta difficoltà visto il periodare contorto e sgrammaticato, il contenuto. Di fatto non vi è nulla se non che l’articolista si è accorto di banali refusi di stampa e sugli stessi vi ha “ricamato” un fantascientifico filone di articoli. Le delibere in questione non necessitano neppure di rettifica essendo state vagliate per la parte di legittimità e per la parte contabile. Lo stesso controllo formale non evidenzia nulla se non che un periodo, di nessuna importanza, contenuto in una delle delibere, appare con dei refusi di stampa – refusi che hanno riguardato non le date dei giorni ma l’anno facilmente ricavabili dalla tempistica consecutiva delle date riportate in quello che, in effetti, è un periodo di puro interesse giornalistico. Tutta la delibera 8/18 è legittima e solo un uso del sillogismo da salumiere può permettere all’articolista di estendere un refuso alla delibera intera. Sutor ne supra crepidam avrebbe detto Apelle e tanto viene in mente di rispondere al redattore dell’articolo. Infine, mi sia consentito, visto il tono degli articoli, por descargo  de mi conciencia, che anche da giornalista iscritto all’Albo dal 1984, non rilevo alcuna possibilità di lesione dell’immagine di questa Aorn dalla lettura di questi stessi articoli. Semmai rilevo la mancanza di problemi veri che ha l’Azienda e, insomma gli articoli non fanno che confermare il cammino di qualità che l’Aorn ha intrapreso. Un po’ come raccontare barzellette sui carabinieri, da ascoltare ben tenendo presente che la realtà ed i fatti ed i fatti sono ben altri. Nonostante i pennivendoli”.

1 commento

  1. Dottoressa ma lei perde tempo con chianese? Ma lo ha mai sentito parlare?ma che ha prodotto chianese da quando sta in azienda? Il nulla e lui sono sovrapponibili. Sa solo lamentarsi che ha TROPPO lavoro e non ha personale. Ma continua a prendersi incarichi con l’unico scopo di riempirsi il curriculum

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