TOTI E LE PAROLE PROIBITE…

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UNGHIATA TOTI E LE PAROLE PROIBITE...

Se quel bravo ragazzo di Giovanni Toti avesse deposto, solo per un attimo, l’atteggiamento da primo della classe che “non fuma di nascosto e non ti passa la versione neanche se lo ammazzi”, prima di marchiare a fuoco l’associazione in odor di fronda, da lui fondata e chiamarla “Cambiamo” ci avrebbe pensato su quel tanto che bastava, per rendersi conto che non si può condannare a morte un’iniziativa, affibbiandole una nomenklatura che sembra la battuta di spirito, ritualmente fuori posto, del compare di cresima di Zi Tanuccio. Ma benedetto ragazzo …come direbbero a San Giovanni a Teduccio e zone limitrofe…”ma tu ce vuliss sfottere?”…Cambiare, cambiamo, cambiamento e tutti i derivati sono banditi dal vocabolario della gente che è stata aggredita, blandita, circuita, sfottuta, malmenata, ingannata e letteralmente subissata da un numero incredibile di campagne elettorali, di tutte le più svariate coloriture politiche, tutte invariabilmente cucite ed orchestrate sul “cambiamento”…Ebbene l’unica cosa che è cambiata, ovviamente in peggio, negli ultimi trent’anni da queste parti, ma forse il Toti lo ignora, è la qualità della vita delle nostre comunità…che ha raggiunto livelli parossistici di degrado, dall’ambiente massacrato in egual misura dall’inquinamento e dalle omelie altrettanto inquinanti di chi non capisce una mazza del problema e delle eventuali risoluzioni, ma parla di ecologia arrotolando le consonanti nei convegni a pagamento, alla dimensione sanità… una sorta di idrovora che risucchia fondi di cui nessuno chiederà mai conto e funziona a compartimenti stagni affidati al caso e alla costanza di qualche pioniere che non demorde e procede nella propria personale corsa ad ostacoli, dalla corruzione allargata di un sistema stratificato ed intangibile de facto, alle diramazioni periferiche condite ed alimentate con la distribuzione di favori e prebende… ed a nord di questo elegantissimo sfascio, un bella mattina si sveglia il Toti affamato di democrazia e di sano confronto, ed improvvidamente tenta di fare l’autonomo all’interno di un partito che riconosce l’autonomia di scelta solo all’ora di colazione e soltanto dopo che il leader storico si è servito… e crea un’associazione e come la chiama?, la chiama ” Cambiamo”…E’ il caso di chiedere…cosa… caro?