CRISI POLITICA A SESSA AURUNCA, LA “CIVETTA” TORNA A VOLARE E AFFILA GLI ARTIGLI… MENTRE IL SINDACO SASSO, NOMINA IL NUOVO ASSESSORE AFFIDANDOSI A TUTTI I SANTI!

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   –   di Salvatore Zinno   –sasso casale dalessio CRISI POLITICA A SESSA AURUNCA, LA “CIVETTA” TORNA A VOLARE E AFFILA GLI ARTIGLI… MENTRE IL SINDACO SASSO, NOMINA IL NUOVO ASSESSORE AFFIDANDOSI A TUTTI I SANTI!

“…e non ho nemmeno iniziato…seguiranno puntate.”

È con questo testo accompagnatorio ad un articolo de “Il Mattino”, in cui si parla di lei che Tommasina Casale, ex assessore della Giunta Sasso al comune di Sessa Aurunca, dissotterra l’ascia di guerra e parte alla carica di Silvio Sasso, suo ex amico ma anche – andando più indietro nel tempo – suo ex acerrimo nemico.

È dai tempi in cui la Casale faceva la cronista per Hobby su un giornale on line – lei di mestiere è dipendente di una società della Regione Campania – che non la vediamo così avvelenata; poi c’è stata la “storia d’amore” (politica) con Silvio Sasso e il veleno è stato riposto nel cassetto, ma oggi, dopo la sua brutale defenestrazione dalla giunta eccola tornare più agguerrita di prima a promettere grosse rivelazioni.

Riavvolgiamo i nastri e facciamo il punto: la Casale, fino a qualche giorno prima della presentazione delle liste per le amministrative del 2016, sul giornale on-line che di fatto governa a suo uso e consumo, teneva una rubrica dal titolo “La Civetta” nella quale ha tirato “mazzate” come da maniscalco a chi non le piaceva; uno degli obiettivi preferiti, era il Partito Democratico sessano di Gennaro Oliviero che stava costruendo una coalizione per affrontare le elezioni amministrative. Dall’altro lato del PD sessano, c’erano un gruppo di persone, dissidenti del PD, che fondarono un movimento civico chiamato Passione Democratica il cui presidente era proprio la Casale e che voleva a tutti i costi imporre il proprio candidato sindaco. Il loro prescelto era il dott. Ascanio Rozera, personaggio degnissimo, che pochi giorni prima dello scadere del termine per la presentazione delle liste, annusata l’aria avvelenata che aleggiava attorno alla sua persona, fece un garbatissimo passo indietro e si rese indisponibile alla candidatura. Questa azione lasciò spaesati i “Passionisti democratici”, rendendoli orfani del loro candidato sindaco; ragion per cui, nel giro di poche ore, si trovò un inaspettato amore con il candidato della lista del PD, l’avv. Silvio Sasso fino a quel momento dileggiato ed avversato con tutti i mezzi, e nacque la coalizione che poi vinse per una manciata di voti. Inutile dire, che da qual momento in poi, il giornale di riferimento della Casale mutò completamente il tono verso Gennaro Oliviero, Silvio Sasso e tutto il mondo che gravitava attorno a loro, divenendo l’organo ufficiale di informazione di quella amministrazione.

Le elezioni videro l’affermazione di uno solo dei candidati della lista di Passione Democratica, il Geom. Basilio Vernile, che non bastò a rendergli un rappresentante in giunta. Rappresentante che arrivò dopo pochi mesi a seguito di una prima crisi politica che portò Sasso alle solite dimissioni, poi ritirate, dopo aver dato al gruppo Schiavone la presidenza del Consiglio Comunale ed al gruppo di Passione Democratica un posto in giunta occupato proprio dalla Casale; i cui meriti ancora oggi in tanti si chiedano quali fossero, non essendo lei candidata e non avendo portato un solo voto alla causa della coalizione. Si fosse trattato di una personalità indiscussa del campo politico o scientifico, si sarebbe anche capito, ma neanche questa condizione era in essere nel caso della nostra Civetta; ciò nonostante eccola sui banchi del governo cittadino ad organizzare sagre e concertini con la speranza di averne un ritorno elettorale al momento del bisogno. Il tutto rigorosamente con fondi comunali.

Intanto, nell’era Sasso-Casale, sono state assassinate manifestazioni collaudate come: Il Gran Torneo dei Quartieri, il Corteo Storico, Natale al Cioccolato e via così, in favore di manifestazioni   di scarsissimo successo come: il “Giraborgo”, il “Presepe Scenografico” o qualche sfilata di bellezza o di moda, gestite da associazioni private con fondi comunali, per cui si è fatto profitto investendo soldi dei contribuenti.

Oggi, a defenestrazione avvenuta, si è di nuovo mutato atteggiamento e si iniziano a leggere nuovamente delle “unghiate” della civetta aurunca ai danni di Silvio Sasso, per ora.

Ma da cosa nasce questo risentimento tra i due?

Il motivo lo abbiamo raccontato e stra-raccontato. Le divergenze sono nate attorno alla destinazione della scuola elementare della frazione Fasani di Sessa, terra natia della Civetta e suo immaginifico feudo elettorale, che per lei andava demolita e trasformata in una piazza (che qualche maligno, racconta servisse per dare più visibilità ad un’attività commerciale di un suo parente), mentre per il Sindaco va ristrutturata e data in affidamento ad associazioni locali che ne avessero fatto richiesta. E la richiesta c’era pure, ma dopo i noti fatti della bomba fasulla, pare sia stata ritirata.

La Casale continua ad affermare con convinzione che la presa di posizione di Sasso, non abbia nulla di politico ma invece siano: <<solo uno sfregio fato volutamente alla mia persona dal Sindaco Sasso (cit.)>>, denotando una totale assenza di quell’amore e unità di intenti tanto declamato in campagna elettorale e dopo il suo ingresso in giunta. Ancora la Casale non riesce a mandare giù le ingiurie ricevute dal Sindaco in occasione di una delle serate di spettacolo (sempre a spese del comune) al Teatro Romano, e lei stessa a dire di essere: <<stata ingiuriata e sbeffeggiata anche in occasioni pubbliche come al Teatro Romano, inoltre, quello che mi indigna di più è il mancato rispetto non solo di un sindaco nei confronti di un suo assessore ma di uomo nei confronti di una donna>>. Conclude poi affermando che <<Sasso é un vero misogino>>.

Ora, misoginia a parte, non è che te ne accorgi solo oggi che vieni cacciata dalla giunta; lo sai bene, ne scrivi per mesi, poi fai finta di niente per un paio di anni e torni ad accorgertene quando ti tolgono il giocattolo dalle mani?

Sasso sarà pure misogino, ma la Civetta si è dimostrata di un opportunismo unico ma anche sciocco!

La goccia che ha colmato il recipiente della Casale, che ne ha fatto affilare di nuovo le unghie ed iniziare a “squittire” nuovamente, è stata la nomina dell’assessore che l’ha sostituita. Un vero e proprio affronto, che Sasso aveva già annunciato qualche giorno fa con un messaggio ai suoi consiglieri di maggioranza nel quale scriveva: “mi sto dimettendo e se volete far cadere l’amministrazione per difendere Tommasina Casale, fate pure; oppure fornitemi un altro nome o tutti a casa. Un nome qualunque, ma Lei no!”. Così è scritto e così è stato: infatti nel giorno di “ogni santi” Sasso annuncia la nomina del nuovo assessore, la dottoressa Carmela Melania D’Alessio, aversana di nascita ma trapiantata a Sessa dopo averne sposato un suo cittadino. La particolarità della nomina sta nel fatto che la D’Alessio non è una extra della politica attiva, come si presentava la Casale, ma una ex candidata nella lista Terra Libera, che sosteneva il dott. Luigi Tommasino avversario di Sasso. Questa circostanza ha fatto infuriare, a ragione, la Casale; defenestrata in luogo di un’altra donna per di più avversaria di Sasso alle ultime comunali.

La scelta di Sasso però è da capire (e siamo molto eufemistici nell’affermazione), perché la D’Alessio era candidata in una lista civica messa su da uno dei più abituali burattinai della politica sessana, il noto Lorenzo Di Iorio già assessore ai lavori pubblici, legato e slegato alla bisogna con vari esponenti politici di rilievo, da Mario Landolfi, a Gennaro Oliviero, piuttosto che Daniela Nugnes o Nicola Cosentino. Di Iorio ebbe anche dei guai giudiziari per il suo coinvolgimento nei fatti del famigerato Eco4, oltre ad essere stato per lunghi anni amministratore delegato di varie attività dell’imprenditore cellolese Luigi Mascolo.

La nomina della D’Alessio quindi, non fa altro che sugellare il patto di ferro tra due vecchi amici, Di Iorio e Sasso, amicizia che risale a quando Sasso era il vice del Sindaco Giuseppe Fusco e Di Iorio un abile manovratore di incarichi, appalti e strategie;  ed anche questa volta Appia Polis ci aveva visto in lontananza, e lo aveva preannunciato (https://www.appiapolis.it/2019/10/31/silvio-sasso-si-e-dimessoo-no/ ).

Prepariamoci dunque ad una lunga stagione dei veleni, che ci accompagnerà fino alle prossime elezioni regionali di maggio; sempre che il duca sessano, il giocoliere Gennaro Oliviero, non riesca a trovare la soluzione giusta per zittire la Civetta e farle abbassare gli artigli.

La campagna elettorale del duca non può e non deve essere disturbata, mai, per nessun motivo…seguiranno puntate!