Il Cerusico, certe volte, non può e non riesce a credere che la nostra sicurezza (Ponte Morandi), la nostra Salute siano messe nelle mani dei più fantasiosi personaggi dell’Italica Penisola. Personaggi i quali, non si sa in base a quale principio etico, morale, professionale, accademico hanno la licenza di ammazzare la gente e, grazie al giustificazionismo ed al perdonismo di ogni sorta, non pagare un minimo dazio al contrario delle loro vittime impotenti. Il Cerusico non se ne vuole far capace, non riesce a farsene una ragione! Non riesce a convincere nemmeno quando legge dalla Cronaca locale che “Ieri, martedì, (26.11.2019) era al centro commerciale Giolì del Villaggio Coppola di Castel Volturno A.D., 36enne di Villa Literno, quando, per cause ancora da chiarire, ha avuto un malore che lo ha fatto accasciare al suolo senza dare segni di vita. Chiamati immediatamente i soccorsi, sul posto è giunta un’ambulanza del 118 di Mondragone senza però la presenza di un medico. L’autista e l’infermiere, constatata la gravità del caso, hanno chiamato la centrale chiedendo supporto di un altro mezzo medicalizzato, ma dalla centrale hanno fatto sapere che sarebbe dovuta arrivare da Sessa Aurunca, e questo avrebbe fatto perdere così minuti preziosissimi. È proprio a quel punto che i due, hanno deciso di tentare il tutto per tutto, praticandogli il massaggio cardiaco e riuscendo a far respirare di nuovo il ragazzo. In seguito, il 36enne è stato trasportato al pronto soccorso della clinica Pineta Grande di Castel Volturno dove, tutt’ora, è ricoverato in prognosi riservata. I familiari del giovane hanno richiesto l’intervento dei carabinieri in clinica, per denunciare la mancanza del personale medico sul mezzo di soccorso su un chiaro codice rosso. Ancora una volta, dobbiamo segnalare che un’altra vita è stata salvata grazie solo ed esclusivamente, alla professionalità dei volontari del 118”.
Il Cerusico, soltanto una settimana fa (Il Cerusico, 25.11.2019) aveva trattato l’argomento registrando il fatto che su 46 medici idonei e in graduatoria, soltanto 24 avevano accettato l’incarico. Tutto questo a causa di un settore spesso sottovalutato e privo delle giuste considerazioni e, a quanto pare, i rinunciatari avrebbero scelto altre destinazioni meno oberanti rispetto alla Provincia di Caserta particolarmente sfibrante e disorganizzata. Basti dire che la Centrale di Caserta effettua oltre 120.000 interventi annui, rispetto all’Asl più grande d’Europa, quella della Napoli 1 per intenderci, con appena 50.000 interventi annui. Evidentemente qualcosa non quadra. Mancanza di un effettivo ed efficiente triage alle chiamate? L’intervento de Il Cerusico, evidentemente, aveva un suo fondamento effettivo, visto che di li a qualche giorno e, forse anche alla luce dei fatti di cronaca, gli giungono attraverso la Redazione delle note di professionisti del settore alquanto dettagliate e cartina di tornasole della situazione in cui versa il Servizio di Emergenza 118 sul territorio. I professionisti, infatti, così relazionano sommariamente lo stato di fatto: “Nel maggio del 2018 il dott. Roberto Mannella, fino a quel momento responsabile della Centrale Operativa 118 presso l’Ospedale di Caserta in virtù di incarichi temporanei (ex art. 18) protrattisi per ben 14 anni, venne fatto transitare, con una serie di rapidi nulla osta, all’A.S.L. di Caserta con una generica qualifica di Medico. Seguiva, infatti, la Centrale Operativa che, per decreto regionale, dall’Ospedale doveva trasferirsi sul territorio e quindi all’A.S.L. Tale trasferimento sarebbe stato legittimo se Mannella fosse stato il legale Direttore della struttura, vincitore, cioè, di concorso nazionale. La qualifica di responsabile, al contrario, soprattutto se temporanea ed illegale in quanto protrattasi abusivamente ben oltre il singolo anno previsto dalle norme, non ne avrebbe dovuto autorizzare alcun trasferimento. Transitato all’A.S.L., tuttavia, iniziò una smaccata opera di ingerenza nella gestione del Servizio, assicurata fino a quel momento da 2 Responsabili, dottori Ghidelli e Petrillo, legalmente nominati e confermati con delibere aziendali, nonostante proteste ed opposizione di Direttore Sanitario ed Organizzazioni Sindacali. Al contrario, invece, mortificando norme, proteste e buon senso, il Direttore Generale, Mario De Biasio, oggi fortunatamente in pensione, il 18 settembre, motu proprio, assegnò a Mannella, con una disposizione di due righe, la responsabilità del Servizio.
Da quel momento, come più volte ha testimoniato la stampa locale, su carta e su web, le condizioni del 118, e di conseguenza l’assistenza all’utenza, sono rapidamente e drammaticamente deteriorate. La conseguenza più grave di approssimazione ed impreparazione è stata l’inadeguatezza della gestione del Personale che, nonostante una onerosa convenzione stipulata dall’A.S.L. con un’Associazione di volontariato, non ha più garantito la presenza di Medici su tutti i mezzi di soccorso, delegando, di fatto in molti casi, l’assistenza medica alle urgenze ed alle emergenze territoriali a personale infermieristico (!!). Ovviamente la mancanza di soccorso adeguato ha determinato gravi episodi, purtroppo con decessi e conseguenti denunce e procedimenti penali ancora in corso. E, tutto sommando, per pura fortuna e coincidenze favorevoli, gli episodi negativi sono stati abbastanza contenuti se si considera, ad esempio, che durante tutto il periodo estivo non è stata garantita neanche la completa assistenza al Litorale Domizio, con i suoi quaranta km di spiagge e l’enorme afflusso di turisti stanziali o pendolari o, su tutto il territorio nei giorni festivi, quando maggiore è il movimento di mezzi e persone. È tuttavia evidente che non si può gestire un Servizio tanto delicato fidando sempre nella fortuna o in congiunture favorevoli. Ulteriore grave disfunzione di questo ultimo anno è l’imbarazzante deterioramento delle funzioni della Centrale Operativa che, sembra su direttive dello stesso Mannella miranti alla crescita esponenziale degli interventi quale credito alla sua attività, non effettua più triage, inviando il mezzo di soccorso su tutte le richieste, anche le più banali o inverosimili, come l’assistenza ad un cane morente (un equivoco, senza dubbio, ma che si sarebbe evitato con attenta ed adeguata intervista telefonica). I conseguenti forsennati ritmi di lavoro, di ben tre volte superiori a quelli del Napoletano che vanta una popolazione nettamente superiore al Casertano, stanno creando stanchezza e disaffezione nel Personale operativo con quadri che sfociano nel vero burn out. A questo punto sembra veramente marginale constatare la completa mancanza di corsi di aggiornamento e perfezionamento che, al contrario, insieme alla dotazione dei mezzi con lo strumentario più valido ed efficiente, costituivano il fiore all’occhiello della passata gestione che ripetutamente aveva ricevuto dalla Regione Campania l’attestato di miglior Servizio 118 regionale”. Fin qui le note e la cronaca locale. Naturalmente, Il Cerusico, preoccupato per i tanti “Ponti Morandi” della nostra assistenza sanitaria, auspica che quanto fin qui descritto sia solo frutto di fake news di “pennivendoli” della cronaca locale o di millanterie di professionisti avvinazzati ed è pronto, perciò a ricevere ogni forma di smentite e di chiarimenti. Il Cerusico non vuole mettere la propria Salute in mano ‘a ciorta!!!
Salve! Come fare per comunicare in privato con il cerusico?
salve, ve lo posso assicurare, senza i volontari il 118 a caserta non esisterebbe. quante volte ci siamo dovuti recare a prestare soccorso ad un infartuato al 70% con una macchina che non aveva a bordo un medico. l’unica cosa che possiamo fare è mettere in pratica il protocollo del caso e sperare che non sia un infartuato.
prima o poi ci scapperà la denuncia. sino ad ora non credo che sia scattata perché l’utenza è più preoccupata alla vita, che a fare causa e poi per nostra fortuna non conoscono i loro diritti e le nostre mansioni.
vi posso assicurare che non funziona nulla e confidiamo solo nella fortuna.
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