– di Francesca Nardi – L’imminente campagna elettorale per le Regionali, sarà ricordata come quella dei miracoli… “L’obiettivo è rendere la Campania del tutto autonoma nel ciclo della gestione dei rifiuti nel giro di un anno e mezzo…sarà un altro miracolo che facciamo, risolvendo uno dei problemi strutturali della Campania” – ha dichiarato il Governatore De Luca all’Ansa, facendo giustizia sommaria di quel che resta di un’inutile modestia ed inoltrandosi virtualmente, nelle verdi praterie del risanamento ambientale…Peccato che, per apparire credibile, quel tanto che basta a non incorrere nel secondo harakiri in soli tre giorni, per raggiungere le verdi praterie, il governatore dovrà attraversare i liquami e valicare le colline di monnezza, evitare i residuati tossici degli incendi di un passato recente, a medio e a lungo termine, che insistono nell’area compresa tra Battipaglia ed Eboli e rappresentano, con bieca ed assoluta chiarezza, ciò che la Regione, nella persona del suo magnifico vice, onorevole Fulvio Bonavitacola, ha inteso per “risanamento” negli ultimi cinque anni. Parlare di “raccolta differenziata spinta”, con piglio audace e risolutivo, in un territorio in cui si differenzia per caso e si mischia per abitudine, per il semplice motivo che il controllo è circoscritto ai “compiti per casa” nel periodo che precede le elezioni…vaticinando inoltre, un obiettivo del 60 % su base regionale, significa essere in malafede o non sapere o non aver alcuna idea, di cosa si stia parlando…ma soprattutto significa non conoscere né la gente, né il territorio, né i politici che ne hanno condizionato la crescita e ne hanno determinato, salvo rare eccezioni, la rovina, semplicemente perché, l’interesse alla conoscenza, è circoscritto, come i controlli di cui sopra, ai “compiti per casa” prima delle vacanze…quelli che si assegnano per dovere e si ignorano per diritto. Ritenere di avere la facoltà di prendere per i fondelli la comunità ed il genio di apparire credibili, è pura, inaccettabile arroganza…De Luca passerà alla storia come l’uomo dei 15 impianti che, probabilmente, in piena euforia da “uscita dal commissariamento”, ha annunciato all’Ansa senza pensarci troppo su…Se nel giro di un anno e mezzo, la regione più disastrata del Paese in materia di rifiuti a cielo aperto, sparsi per le strade, ammucchiati in ogni dove, bruciati senza “scuorno”, seppelliti nell’ovunque ed anche oltre, musicati, cantati, declamati, gestiti ed impugnati come una scimitarra, potrà miracolosamente affrancarsi dal problema…dovremo seriamente interrogarci sul “nulla di fatto e di pensato” degli ultimi trent’anni…ed anche degli ultimi cinque, o no? Quindici impianti di compostaggio, “la prima pietra tra dicembre e gennaio”, ha detto De Luca, nella loro complessità strutturale, non rappresentano nell’immaginario collettivo, nulla di differente da “un solo” Policlinico, la cui prima pietra è stata posta oltre vent’anni fa…e ci chiediamo, per quale motivo De Luca, dovrebbe esser più credibile adesso, di quanto lo sia stato cinque anni fa, annunciando che il Policlinico era una priorità…Mettiamo la prima pietra tra dicembre e gennaio – ha detto De Luca…Infatti il problema non è la prima pietra…ma la seconda… quella del Policlinico ad esempio… è rimasta a mezz’aria…Hasta la vista companeros!