“IL LATO POSITIVO”: IL DISTURBO BIPOLARE RACCONTATO IN MANIERA TRAGICOMICA

0

unnamed 1 1 “IL LATO POSITIVO”: IL DISTURBO BIPOLARE RACCONTATO IN MANIERA TRAGICOMICAPat ha un disturbo affettivo bipolare. Dopo essere stato rinchiuso in un istituto psichiatrico, cerca di reinserirsi in un contesto sociale che lo opprime. L’incontro con Tiffany, una donna misteriosa e problematica, cambia la sua vita: due fragilità che si fondono e danno vita a un sentimento puro e assolutamente commovente.

“Il lato positivo” è a metà tra una commedia e un dramma, e riesce ad esprimere la nevrosi di un uomo, e la ricerca disperata di una speranza, di un “lato positivo” che lato positivo “IL LATO POSITIVO”: IL DISTURBO BIPOLARE RACCONTATO IN MANIERA TRAGICOMICApermetta di vivere. Affrontare con leggerezza, mantenendo il rispetto e il riguardo dovuti, un disturbo mentale così complesso e difficile da definire, è una trovata brillante e coinvolgente. Quello che eleva il film è proprio l’equilibrio (non facile da mantenere perché si affronta un tema ostico) tra drammaticità e leggerezza: è forse questa la chiave per esorcizzare questo (ed altri) disturbi? È sicuramente un atteggiamento intelligente. E quello che rende il film ancora più credibile è proprio la contraddizione tra il controllo che David O. Russell mantiene nel raccontare l’evoluzione dei personaggi e i passaggi continui tra squilibri, ricadute, miglioramenti e infinite ridefinizioni di sé che vivono i protagonisti. C’è, dunque, un criterio anche nella follia.

il lato positivo 422993.660x368 “IL LATO POSITIVO”: IL DISTURBO BIPOLARE RACCONTATO IN MANIERA TRAGICOMICA“L’unico modo per sconfiggere la mia pazzia era facendo qualcosa di ancora più pazzo. Grazie. Ti amo. L’ho capito dal momento in cui ti ho visto. Mi dispiace mi ci sia voluto così tanto tempo per recuperare!”, dice Pat a Tiffany dopo aver riscoperto la forza e lo stimolo che può dare un’emozione. I due, legandosi, danno libero sfogo alla parte più sfrenata di loro stessi: si instaura un rapporto strano, eppure entrambi riescono a salvarsi aiutandosi. In effetti, chi riceve l’etichetta di “malato”, è -paradossalmente- più libero rispetto alle persone “normali”. Avendo già ricevuto il giudizio, infatti, agisce senza vincoli: può mostrarsi senza filtri, senza maschere. Tanto, qualsiasi cosa succeda, c’è l’“alibi” della pazzia che giustifica ogni azione. Proprio non sentendosi bloccati, Pat e Tiffany riescono a comprendersi.

unnamed 3 “IL LATO POSITIVO”: IL DISTURBO BIPOLARE RACCONTATO IN MANIERA TRAGICOMICA“Il lato positivo” non è, e soprattutto non vuole essere, il classico film romantico: tenta, piuttosto, di infondere fiducia. È come se si ricevesse una carezza, un invito (che non è scontato) a sorridere nonostante tutto, perché c’è sempre una nuova prospettiva. E credere che alla fine “andrà tutto bene” non significa ingenuamente convincersi che sia così per ignorare la drammaticità del problema, ma affrontare le difficoltà -anche le più gravi ed invalidanti- in maniera differente. È inconfutabile: se proviamo ad eliminare (o quanto meno a gestire) la negatività, se tentiamo di accettare i dolori senza permettere che ci rendano schiavi, “vedremo spuntare il sole dalle nuvole”.

Mariantonietta Losanno