– di Nicolò Antonio Cuscunà –
Rosi Di Costanzo, casertana, docente, sposa e madre, militante di base e fondatrice del “Comitato per la vivibilità cittadina”. Questa la prima candidata certa alla carica di sindaco, indicata da “Speranza per Caserta” alla competizione amministrativa di primavera. Molto conosciuta in città per le molteplici iniziative nel sociale al fianco di don Luigi Merola, prete di Forcella. Promotrice d’iniziative favorevoli all’incremento e miglioramento la “qualità della vita eco-sostenibile”. Proponente mozioni al Consiglio Comunale, documenti presentati tramite i Consiglieri di “Speranza” Naim e Apperti. Mozioni illustrate al Consiglio, dallo stesso non votate per la cronica mancanza del numero legale. Per condivisioni d’intenti, battaglie sociali e politiche approda a “Speranza per Caserta”. La costante attività nel “Movimento” le spalancano l’ingresso nel “coordinamento”, dal quale viene indicata Candidata alla carica di 1° cittadino. Idee chiare circa i gravosi compiti chiamata ad assolvere quale candidata e, si augura, eletta sindaca. Presenta un programma in parte ereditato da “Speranza” e da riscrivere ascoltando la città. Col movimento e l’associazionismo, di cui è parte attiva, proporrà le aggregazioni di altre liste indirizzate ad univoci obiettivi: “cambiare Caserta radicalmente”. Fiduciosa lavora per incontrarsi anche col M5S, col quale condivide intenti e strategie. Non ha paura di giochi e giochetti della vecchia politica, confida di costruire nuovi percorsi continuando a credere nella “sana politica servizio”. Alla precisa domanda: “… in un eventuale ballottaggio, come agirà se dovesse diventale ago della bilancia?” Categorica risponde: “Libertà di coscienza”.
In bocca al lupo…W il lupo.
