CORONAVIRUS A SESSA: IL CONFRONTO TRA LA NOSTRA REDAZIONE ED IL FIGLIO DI UNA VITTIMA DI QUESTO ASSURDO MALE

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…E INTANTO I POSITIVI SALGONO A 260. OGGI È DECEDUTA L’UNDICESIMA VITTIMA DEL COVID!

         –       di Salvatore Zinno       –                           

 La narrazione giornalistica, molto spesso, risulta fredda ed impersonale anche quando tratta di drammi e dolore; questo è stato il motivo per il quale una persona colpita negli affetti più intimi, quale può essere quello per un genitore, ci ha contattato ed ha voluto esporre il proprio dolore a modo suo, secondo i propri tempi e le proprie emozioni.

A questo giovane che ha perso il Papà, il riferimento familiare ed anche personale nel momento della costruzione dell’uomo di domani, offriamo la massima comprensione e vicinanza; a lui, come alla sua numerosa famiglia segnata da due terribili lutti in pochi giorni.

Ci ha scritto il ragazzo, dopo aver letto quanto abbiamo raccontato sui casi di malasanità che hanno straziato la sua famiglia nei giorni passati. E lo abbiamo immediatamente chiamato al telefono per offrirgli la spalla e dargli modo di tirare fuori il veleno e le rabbia che lo stava soffocando…è comprensibile.

Dopo aver ascoltato tutto d’un fiato le sue emozioni, gli abbiamo spiegato quale è la motivazione che da anni ci impegna nel fronte della denuncia del malaffare nel campo della sanità regionale e soprattutto locale. Questo giornale basta sfogliarlo (virtualmente) e non manca giorno che non riporti una o cento malefatte di un sistema di potere politico che ha avvinghiato con i propri tentacoli il mondo della sanità pubblica, che ci ha sempre distinto nel mondo e che purtroppo oggi ci relega ai fondi della classifica per qualità del servizio offerto alla cittadinanza.

Questo succede non perché manchino i fondi, anzi…di soldi ce ne sono a camionate; basti pensare che mediamente i bilanci regionali, per un 70-80% del loro totale sono assorbiti dalla spesa sanitaria. Il problema è come vengono spesi questi soldi, come vengono impegnati e a chi vengono affidati.

Noi è su questi temi che ci battiamo da sempre con orgoglio e sui quali non arretreremo mai.

Ovvio, che a chi ha subito una cocente perdita tutto ciò può sembrare: cinico e volgare, i loro cari non sono numeri da inserire in qualche classifica; no, non lo sono e non devono esserlo. Ma se la stampa, quella che può definirsi libera, racconta le loro storie è proprio per rendere pubbliche certe schifezze compiute sulla carne della gente perbene.

Non c’è da indignarsi, come non si è indignata la moglie dell’architetto Caterino quando abbiamo raccontato la sua storia (LEGGI), ma c’è da ingoiare le lacrime e battersi…con dignità e fermezza per amore dei propri congiunti.

Il ragazzo ha capito le nostre posizioni, ha ingoiato le sue lacrime al telefono dimostrando di avere le spalle robuste e di voler chiedere giustizia per ciò che – non un destino beffardo – gli uomini hanno riservato a suo padre; un padre coraggioso che prima di “finire” aveva affidato i propri pensieri ed interrogativi ad una manciata di righe scritte in maniera lucida…è quello il focus e null’altro (LEGGI).

Gli uomini si…quegli uomini che hanno il compito di organizzare un servizio sanitario pubblico, degno di questo nome e che invece dall’alto delle loro mediocrità, in un costante assoggettamento al politico di turno che ne ha elevato i ranghi da somari a cavalli di razza, rendono gli ospedali pubblici, il servizio del 118, i distretti sanitari delle Asl, dei veri e propri centri dell’approssimazione e del disservizio; nonostante questi luoghi siano popolati da medici, infermieri e operatori in gamba e con tanta voglia di fare. Ma se fai le nozze con i fichi secchi il risultato sarà per forza deludente.

Ecco quindi che al San Rocco, giusto per fare un esempio a caso, siede al vertice un direttore sanitario facente funzione nominato dalla politica che si è scelto come vice altri medici che un concorso pubblico non lo hanno visto neanche con il telescopio, che sono stati inseriti nell’organico sempre dalla politica e ad essa sono fedeli per timore di perdere la posizione immeritata; uno di questi addirittura ad inizio carriera mentì sui propri titoli accademici. Poi ci sono anche dei coordinatori mai nominati ma che si sono auto assegnati il ruolo solo perché protetti dal solito politico, i quali senza avere ne titoli ne competenze danno ordini, dispongono, spicciano, brigano…

Ma a tutto questo schifo messo in atto dai “dirigenti”, in danno dei cittadini e dei professionisti che lavorano in queste strutture, un perché ci deve essere, ve lo chiederete senz’altro…vi domanderete perché questo giornale ha intrapreso questa crociata, perché racconta quotidianamente questo malaffare.

La risposta è semplice, e l’abbiamo scritta cento volte, ma la ripeteremo anche la centunesima…il profitto. Si, perché la politica che governa le ASL ha infilato le voraci mani nel business della sanità privata.

Quanti politici regionali hanno quote di proprietà di cliniche private, di laboratori diagnostici, di centri di riabilitazione…di tutto ciò che nel campo sanitario viene ristorato dalle amministrazioni regionali? Tanti, se non tutti.

Ecco perché la sanità pubblica viene colpevolmente portata ai minimi termini, per favorire quella privata sempre pronta ed efficiente.

Nei giorni passati, abbiamo letto di accuse strumentali di falsi indignati verso la nostra linea editoriale…ma noi siamo abituati a guardare in faccia le persone. Queste accuse vengono da chi partecipa alla mangiatoia, l’elenco è lungo e penoso: sono infermieri e medici mediocri sistemati dal politico di riferimento, proprietari di immobili dati in affitto a Residenze Sanitarie private e convenzionate, oppure tifosi da cortile in attesa che il politico lanci loro la briciola sotto la tavola.

Ecco, cari amici, voi che avete avuto un familiare colpito da questo brutto male e che non ha ricevuto la giusta assistenza, è di questo che dovete indignarvi.

A chi si è sentito offeso dai nostri articoli diciamo, affettuosamente, rileggeteli, con calma e con la mente aperta e vi renderete conto che sono per voi e non contro di voi…non lasciatevi agitare il cuore da chi ha solo interessi a gettare discredito contro ci invece non ha timori reverenziali verso i mammasantissima che ammorbano da troppi anni ormai queste terre.

La nostra redazione resterà sempre aperta all’ascolto di chi ha subìto, anche inconsapevolmente, un torto sanitario…siamo qua; così è se vi pare!

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