
Una composizione a quattro mani, un confronto prima scritto e poi raccontato in un singolare video.
Come due musicisti che duettanano sulla stessa corda, -lui casertano lei romana ma di origini venete- si interrogano su ciò che resta della vita. Frammenti di umana esistenza, luoghi e corpi che sono da sempre il pilastro della ricerca artistica della Frare.
Evento, singolare e di grande qualità da qualche giorno presente in rete.
I due, chiusi nelle rispettive “quattro mura”, si scrivono per lungo tempo, in un contraltare di letture incrociate, domande a cui seguono risposte. Conclusa l’esperienza epistolare, i due si continuano a raccontare, ma questa volta attraverso un video.

Ne viene fuori una prova di dialettica del confronto, inusuale, fuori dai comuni schemi dell’arte, spesso in quella complicata relazione fra l’opera, il pensiero degli artisti e l’interpretazione dei critici.
Usando la scrittura prima e la tecnologia del video dopo, i due si interrogano sul senso della vita, quei frammenti che restano, prima e dopo l’uomo, su quel gigantismo moderno che fagocita le cose “piccole” ma vere della vita.
Io credo – afferma Giovinale- che sia questo il tempo di ridare voce agli artisti, -che la critica debba filtrare meno. Il piu delle volte, queste voci, restano marginali, ovattate, nel recinto sicuro delle mostre”.