TRANSAZIONE & TRANSIZIONE, IL DRAGO E LA TIGRE

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MELONI DRAGHI scaled TRANSAZIONE & TRANSIZIONE, IL DRAGO E LA TIGRE–      di Francesca Nardi      –                                                                    

Il virtuosismo strategico di Mario Draghi ha dato a quella parte del Paese, libera da preconcetti, ottusità e depositi calcarei, la prima lezione tattica…Secondo soltanto a Sun tzu, in materia di preparazione alla guerra non dichiarata, il silenzioso Draghi, con il via libera alla transizione ecologica ha concluso, secondo i suoi desiderata e le sue intenzioni, una transazione difficile ed assai complicata…una transazione peraltro,  mai annunciata, semplicemente perché il fratello di Sun Tzu, ne aveva anticipato le felici conclusioni, risparmiando a se stesso e al popolo sovrano, l’indegno prolungarsi dell’ennesima sceneggiata, che avrebbe ulteriormente offeso, l’intelligenza di quella parte residua ed intonsa degli italiani, di cui sopra. Un’opera d’arte questo governo, cui la posizione assunta da Giorgia Meloni, per alcuni incomprensibile e per altri riprovevole, ha conferito la giusta dignità e, ce la va sans  dire che,  di questo, un uomo come il Draghi dal sorriso sornione, non mancherà di tener conto…Coerente fino a lacerarsi dentro, coraggiosa fino ad accantonare la prudenza, sola come un reduce che, sopravvissuto ai fendenti del nemico e ai tradimenti degli amici, affronta senza scorta di acqua, il deserto, questa ragazza che, qualche “maschietto immemore” della dignità di un uomo, scrivendo di lei, ha defraudato persino della dimensione di bellezza che conferisce la maternità, ebbene questa ragazza intelligente, essenziale, dura e lavoratrice, oggi rappresenta l’unico personaggio politico affidabile in un guazzabuglio di interessi e drammatica approssimazione e se Draghi, accettando l’incarico ha attaccato la cannula dell’ossigeno a questo povero Paese, lei questo povero Paese, lo ha onorato, ricordando che in un gregge oltre alle pecore, fortunatamente ci sono i Cani Pastori del Caucaso che restano ai bordi, osservano, controllano le intemperanze e conferiscono  “dignità di gregge”, persino alle pecore. Eppure, nessuna donna in questo Paese ha ricevuto insulti più villani di lei, forse soltanto Claretta Petacci, di cui non si rispetta neppure la morte, nessuna donna in questo Paese è stata pesantemente ignorata quanto lei, dalla difesa d’ufficio che, all’occorrenza, sindaca persino sugli apostrofi. Gran bel Paese il nostro…poeti, santi, navigatori e…poi? Tutto qui?…dove li mettete i fustigatori del sessismo, i pasdaran dei diritti delle donne, le sacre vestali del rispetto, i ministeri delle pari opportunità e tutto quel ridicolo codazzo di inconsistenti culture della chiacchiera, che derapano e si screpolano miseramente alla prima curva?…Nell’abbecedario che imporrà il suo personale mainstream nelle scuole di domani, in cui si studierà il vangelo rivelato delle presunte vittorie di oggi, si copriranno pudicamente le vergogne casalinghe della contraddizione e si continuerà con la distribuzione abusiva di caramelle appiccicose e indigeste, che il nonsenso organizzato, semina nell’universo travagliato dall’ignoranza. Bravo Draghi e brava Giorgia Meloni. Forse adesso potremmo persino concederci il lusso di immaginare che quel riflesso laggiù in fondo al tunnel si chiami riscatto. Hasta la suerte!