“IL SENATORE GIACINTO BOSCO E L’INDUSTRIALIZZAZIONE”

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La prof.ssa Paola Broccoli

di Paola Broccoli (dall’ultimo numero della Rivista Giuridica della Svimez)

giacinto bosco IL SENATORE GIACINTO BOSCO E L’INDUSTRIALIZZAZIONEGiacinto Bosco (Santa Maria Capua Vetere 25-01-1905 – Roma 11-10-1997) fu professore ordinario di diritto internazionale dal 1935 al 1940 all’Università di Firenze e successivamente a Roma. Nel 1948 fu eletto per la prima volta al Senato nel Collegio Aversa – Santa m.c Vetere con una lista civica.

Si iscrisse al gruppo della DC, partito nel quale fu eletto al Senato ininterrottamente fino al 1972. Nel periodo 1958-1960 è stato Vice Presidente del Senato.

Ha ricoperto vari incarichi di governo a partire dal 1953 anno in cui è nominato Sottosegretario e di seguito 12 volte Ministro della Repubblica. Nel 1976 ha ricoperto il ruolo di Vice Presidente del CSM e successivamente di giudice della Corte di Giustizia della comunità europea. Stretto collaboratore del Segretario della DC Amintore Fanfani, il senatore Bosco è stato nella fase dell’intervento straordinario, l’indiscusso dominus dell’industrializzazione (pubblica e privata) e di tutto il sistema delle Partecipazioni Statali in provincia di Caserta. In una delle rare interviste rilasciate, dichiara che «per quanto riguarda gli insediamenti industriali nella provincia la mia attenzione fu rivolta non solo agli Enti economici nazionali (IRI), ma anche e soprattutto, a imprese straniere quali la Saint Gobain, GTE, Texas Instruments, prevedendo lo sviluppo naturale delle telecomunicazioni patrocinai l’istituzione di ben tre fabbriche del settore delle telefonico Siemens, Face e GTE». Inoltre continua Bosco «avevo compreso che la coltivazione della canapa non era più adatta ai tempi nuovi […. ] allora pensai di introdurre massicciamente la produzione del tabacco, con l’istituzione di diversi tabacchifici».

In qualità di Ministro, Bosco si fece promotore per far approvare un decreto governativo ad hoc, pubblicato in G.U. il 17 luglio 1969, con cui si sdemanializzavano i terreni di «Sopra la Marchesa», trasformandoli da beni dello Stato inalienabili a beni alienabili. Peccato che quei terreni, erano proprietà del Comune di Castelvolturno. Questo provvedimento governativo rese possibile l’acquisizione dei terreni in maniera illegittima da parte dei fratelli Vincenzo e Cristoforo Coppola, da cui nacque il villaggio Coppola Pinetamare. In effetti il litorale domitio casertano, fu concesso ai privati per lo sviluppo di attività turistiche ed interessi speculativi, come nel caso della sdemanializzazione dei terreni del Pantano di Sessa Aurunca, dove fu realizzata Baia Domitia. Tutto ciò avvenne per ricomporre l’unità della DC a seguito dei conflitti tra rapporto zona interna e fascia costiera, tra agricoltura e industria. L’operazione si tradusse in un consenso politico del 47% alle politiche del 1968 in cui in Terra di Lavoro la DC eleggeva 7 parlamentari.