(f.n.) – Corruzione e favoritismi non hanno confini, né limiti territoriali e quello della sanità sembra essere il terreno più fertile, per l’attecchimento ed il proliferare delle “peggio cose”…quello in cui, alle canagliate legittimate da gestioni compiacenti o distratte, si aggiunge la persecuzione più odiosa, nei confronti di chi osa ribellarsi per far valere un proprio sacrosanto diritto. Nella confinante Asl Na1, il perverso procedere delle “cofecchie” non è meno devastante di quello nostrano…favoritismi, parentele, arroganza da padroncini delle ferriere e via col tango. Il noto Ospedale Veterinario del Frullone, di Via Marco Rocco di Torrepadula a Napoli, oggi fa da “tristo” sfondo all’ennesimo sopruso in danno dell’ennesimo padre di famiglia a favore dell’ennesimo parente dell’ennesimo dirigente Asl, con scrupoli uguali a zero…e un corredo di oltre venti centimetri di pelo sullo stomaco…Stiamo parlando di esemplari appartenenti a quella razza di dirigenti della sanità, che risulta utile a tutte le stagioni del compromesso. La storia di Antonello Diodato è emblematica…e conferma in maniera vergognosa i diritti del lavoratore, hanno un tempo di vita e d’importanza limitato, quello che si impiega a salire sul palco in piazza con le bandiere dei sindacati e a discenderne, dopo un applauditissimo comizio. Tutto il resto è fuffa che si consumerà tra un caffè ed un drink al tavolo del padrone. Circa dodici anni fa, tramite la ditta MTR, il Diodato inizia a lavorare all’Ospedale Veterinario del Frullone; dopo qualche anno, nel 2016, viene assorbito dalla ditta Dog’s Town srl, di Francolise, che subentra alla MTR, con un contratto full time e la qualifica di assistente sanitario. Dopo qualche giorno viene chiamato dal dottor Giovanni Ferrara, responsabile della Dog’s town e nientedimeno che “garante” dei diritti degli animali per la provincia di Caserta…Per un attimo avevamo pensato che fosse un omonimo ma poi la rabbiosa amara ilarità, di chi non ha perso la memoria, ha fatto giustizia sommaria dell’ultimo dubbio…E’ proprio lui…caruccio. Da una creatura illuminata come un garante dei diritti degli animali, non ti saresti mai aspettato che ti chiedesse di rinegoziare il contratto e di ridurlo da full time a part time…non è vero?, ed invece succede ed è successo!… E quando il Diodato esprime la sua disapprovazione, il consulente del Ferrara, tale Girolamo Scuteri, presente allo squallido colloquio a sfondo ricattatorio, senza tanti complimenti, comunica a Diodato che se non avesse accettato il contratto part time, sarebbe sfumata l’assunzione. Passano i giorni e falliti i tentativi di far valere i suoi diritti, Diodato è costretto a cedere e a chiamare lo Scuteri per firmare il contratto alle loro condizioni capestro. Ed il suo stipendio da 1900 euro compresi gli assegni familiari, scende a 900 compresi gli assegni familiari…Ma cosa volete che interessi al garante dei diritti degli animali se i figli di Diodato, saranno penalizzati nelle loro necessità… Tra l’altro, piacerebbe a molti di noi, sapere quali diritti garantisca questo signore…forse quelli dei peluche…Del resto, basterebbe sfogliare le cronache di qualche anno fa e ricordare i cani di Palermo, o abbiamo tutti la memoria corta quando conviene? Garante?, ma ci faccia il piacere! Le storie sarebbero tante e tutte molto interessanti. Ma riprendiamo la storia del signor Diodato, costretto ad un magro stipendio, ad un monte ore tipico del full time e tenuto al guinzaglio con la promessa che il contratto sarebbe tornato ad essere full time…Intanto, nonostante le ristrettezze dichiarate, la ditta assume con contratto full time, un altro lavoratore che, pur non essendo qualificato svolgeva le mansioni di Diodato che era munito di regolare qualifica. Nel frattempo i dirigenti dell’Asl Area Veterinaria di Napoli, Vincenzo Caputo e Marina Pompameo, avevano promosso un bando di concorso per l’assunzione a tempo indeterminato di 25 operatori accalappiacani al quale, peraltro, partecipò anche il lavoratore di cui sopra…che era stato assunto, appunto, senza qualifica. Il Diodato sentendosi mortificato e umiliato dalla vicenda, sporge denuncia tramite il suo legale e da quel momento diventa oggetto delle più vergognose nefandezze da parte dei dirigenti della ditta Dog’s Town. Dopo qualche mese il Ferrara chiama Diodato e gli propone di ritirare la denuncia, in cambio di un contratto full time e dell’addebito dei costi della giustizia. Diodato rifiuta e gli atteggiamenti vessatori nei suoi confronti continuano, anzi peggiorano, fino a diventare intollerabili. Il povero Diodato si sente male e a causa di un violento stress emotivo, viene ricoverato al Cardarelli. Ma il comportamento dei vari Ferrara, Scuteri e degli stessi dirigenti dell’Area Veterinaria dell’Asl Na1 Marina Pompameo e Vincenzo Caputo, sono addirittura da voltastomaco ed indegni di un paese civile e di un’azienda sanitaria degna di questo nome. E’ chiara l’intenzione di provocare Diodato fino a creare le condizioni per licenziarlo, ma è altrettanto chiaro che all’interno dei muri di cinta delle Asl e delle Aorn, vige un regime autonomo ed assolutista, legittimato dal potere centrale, in questo caso la Regione, che delega con pieni poteri e se ne infischia. La sanità oggi, ha sicuramente un motivo in più, per vergognarsi di sé stessa. Nel caso del concorso per operatori accalappiacani, chiaramente bandito per eliminare gli interinali storici e privi di sostegno come Diodato ed assumere la nuova schiera di parenti e amici dei notabili e dei dirigenti, emerge con grande arroganza, l’incredibile sicurezza di quell’impunità che da anni classifica e contraddistingue, le azioni dei manovratori della maleodorante deriva della sanità campana. Naturalmente il Diodato, nonostante la sua preparazione e la sua esperienza qualificata, risulta nei posti non utili della graduatoria che, invece, risulta occupata ai primi posti, dal cognato della direttrice Pompameo, dal manutentore dei giardini di casa Caputo, dal marito di una cara amica della Pompameo, dal fratello di un titolare della ditta appaltatrice e via col tango…Ognuno con il suo bravo curriculum di favorito dell’ultim’ora, inossidabile ed intoccabile, alla faccia di chi finisce dopo anni di onesto lavoro in mezzo alla strada. E De Luca parla di miracolo della Sanità Campana ed il suo luogotenente Verdoliva gonfia il petto orgoglioso… e quel Ferrara che gioca a fare il garante dei diritti degli animali quando è assai probabile che non sappia neppure dove stanno di casa i diritti e soprattutto cosa siano. Dovete vergognarvi! Tutti! Hasta la suerte companeros de merienda!