“Una strana paura – ci scrive Pasquale Persico, Medico di Assistenza Primaria a Ruolo Unico – si sta insinuando tra tutti gli specialisti per qualcosa che al di là degli obblighi contrattuali è deontologia, civiltà, rispetto nei confronti dei cittadini/pazienti, una strana paura che si materializza in un assordante vocìo di alcuni colleghi con incarichi di specialistica ambulatoriale che svolgono anche attività in studi privati, molto spesso (consuetudine campana) allocati nella stessa ASL dove hanno l’incarico, che si troverebbero a ritrascrivere nel pubblico le proprie ricette emesse nel privato (in un continuo e reiterato conflitto d’interessi). Fino ad ora forse lo si evitava attraverso il comodo tramite del Medico di Famiglia. E se questo fosse il motivo di tanta contrarietà? Lo spirito dei contratti collettivi è quello dotarsi di norme che tutelano il professionista e nello stesso tempo devono tutelare, coloro i quali fruiscono delle prestazioni di quel professionista, esse vanno rispettate e non vanno interpretate, il contratto prevede per lo specialista il ritiro dei ricettari rossi e/o l’invio della dematerializzata, il contratto prevede che le cause di incompatibilità siano rimosse, il contratto prevede obblighi nei confronti di chi ha bisogno di salute!!! Qualche giorno fa – termina il dottor Persico – un esponente di spicco di parte ordinistica (Consigliere dell’Ordine dei Medici di Napoli) scaricava sulla REGIONE CAMPANIA e sulle ASL la causa dei rallentamenti (il dott. AB dichiarava che mancano i PC e le connessioni internet e che in un momento storico come questo a suo parere sarebbe stato improduttivo chiedere di fare prescrizioni…. Se non ora quando!!!)”.