IPASVI, LA QUAGLIA ED IL GATTOPARDO: CAMBIAMO TUTTO PER NON CAMBIARE NULLA

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E’ la solita storia…ovunque si vada e qualsiasi siano le dimensioni lavorative…l’imperativo categorico che ciascuno impone a se stesso, è sempre e soltanto uno: “devovederecomedevofaremadevocomandare”…un Comune che cade, un sindaco che viene sfiduciato, un commissariamento di conseguenza…il tutto contrabbandato per annuncio di cambiamento indispensabile, non sono altro che l’anticamera degli stessi meccanismi di potere che offriranno spazio soltanto alla sostituzione del manovratore, ma sostanzialmente non cambierà nulla…e non fanno eccezione i sindacati ed i cosiddetti collegi…come, uno a caso, l’Ipasvi, l’Albo professionale degli infermieri professionali, degli assistenti sanitari e delle vigilatrici d’infanzia che, dopo un periodo di commissariamento, il 28 ottobre u.s. ha rinnovato le cariche… Ovviamente, come sovente succede, al “potere” capita che… salga l’autore del defenestramento precedente…E così è stato ma… come inizio non è stato dei migliori o almeno… abbiamo assistito ad inizi di brillantezza diversa…La corsa alla presidenza è stata forsennata, la teoria del gattopardo si è mescolata al salto della quaglia in una indescrivibile confusione, alla faccia delle sigle di appartenenza e dei numeri iniziali…dichiarando in tal modo e de facto che la musica è sempre la stessa…Poiché le funzioni dell’Ipasvi sono la tutela, la disciplina e la professionalità degli iscritti oltre alla tutela del cittadino che ha diritto a ricevere la prestazione migliore da parte del professionista e tra i compiti vi è quello importantissimo, di organizzare corsi di formazione, è appena il caso di sottolineare che i numeri hanno ormai esaurito il loro tempo e rivendicare una tessera in più o una tessera in meno, traducendola in termini di potere è assolutamente…squalificante…Pertanto, la nuova squadra dirigenziale formata da Gennaro Mona, presidente, Raffaele Ferrantino, vice presidente, Giuseppe Prata, segretario e Gennaro Marino tesoriere, ci auguriamo vivamente  che abbia la seria intenzione di rimboccarsi le maniche ed offrire fulgidi esempi  di buona volontà e disinteresse …poiché non possono non essere consapevole che la sanità in questa città, grazie a qualcuno, è all’anno O.