ECONOMIA DERIVATA DA TURISMO E LA “LOGICA DI RETE” – seconda puntata

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 –  di Nicolò Antonio Cuscunà  –    

L’Italia regge il comparto turistico, anche se la differenziazione delle offerte e la valorizzazione delle molteplici potenzialità sono molto frammentate. Alcune aree del Mezzogiorno sono completamente tagliate fuori dai circuiti turistici nazionali ed internazionali. La Regione Campania, a fronte di una ottima legge regionale sostenuta da finanziamenti, presenta sviluppi frammentari. I maggiori attrattori regionali, beni architettonici, ambientali, enogastronomici, materie prime da valorizzare, tutelare mettendole in rete, sono sottoutilizzati e dimenticati.  La legge regionale di riferimento alla L.Q. 135/2001 è la L.R.Campania n.18 dell’8/8/14, nella quale sono individuati 12 S.T.L. (sistemi turistici locali), essi sono: Napoli- Campi Flegrei- Capri- Ischia e Procida- Penisola sorrentina- Area vesuviana- Caserta- Litorale Domitio-Irpinia- Sannio- Salerno Cava-Costiera Amalfitana- Sele Tanagro- Cilento Vallo di Diano. Nello specifico in Campania sono stati strutturati 45 S.T.S.-sistemi territoriali di sviluppo turistico. Sono utili al processo di auto riconoscimento delle identità locali e di autoorganizzazione- patti territoriali, contratti d’area, insomma distretti per la valorizzazione dell’industria del turismo. Di questi S.T.L. ne sono decollati alcuni, la maggioranza sono rimasti sulla carta, stentano nella fase di concepimento-gestazione per negligenze delle amministrazioni territoriali di riferimento. In controtendenza ci sono esempi di Sistemi Turistici Locali integrati ed in rete ben concepiti, organizzati, strutturati, decollati ed operanti. Il sistema progettato ed attuato dalla soprintendenza archeologica di Pompei  con “l’antica città romana” , Pompei fa parte del S.T.S. F3 -Miglio d’oro Torrese Stabiese. Capofila il comune della città col più grande parco archeologico del mondo, Ercolano e tutti i comuni della fascia del golfo e delle pendici del Vesuvio. Sistema Territoriale di Sviluppo -Cilento -Vallo di Diano -Alburni- città capofila Padula con la sua Certosa, Comunità Montana, aderisce al Sistema anche una Banca Cooperativa. Distretto Turistico “Aversa Normanna” – Campania Felix-  aderiscono i comuni dell’area aversana. Riconosciuto con Decreto governativo n.18 dell’11 gennaio 2018 a firma del ministro Dario Franceschini. Quadro fondamentale è e rimane, la capacità di sviluppare pienamente una “logica di rete” tra Enti Pubblici territoriali, imprese private, operatori turistici, enti datoriali, scuola e università. Promuovere circuiti turistici specializzati, soprattutto valorizzando gli elementi comuni ed intersettoriali finalizzati ad innalzare la qualità complessiva dell’offerta turistica, favorendo anche la destagionalizzazione. L’Italia ha un calendario climatico differente tra nord e sud della penisola. Esempio sono: agli impianti di risalita a fune e piste innevate anche artificialmente del nord, non corrispondono campi da golf, impianti termali, parchi a tema archeologici e enogastronomici del sud. Di un Sistema Territoriale di Sviluppo, con Caserta capofila non si hanno notizie. Festa, farina, sagre, notti bianche, concessione di beni pubblici in gestione commerciale sempre ai privati, assenza di un sistema di trasporto pubblico collettivo integrato, cervellotiche chiusure e limitazioni al traffico di zone strategiche della città, assenza di un piano parcheggi collegato al trasporto pubblico, assenza di una stazione porta del trasporto su gomma, chiusura di rapporti con Enti Pubblici Territoriali, non dialogo con i comuni attraversati dall’Antica Appia Traianea, sono le dolenti note caratterizzanti l’insipienza dell’amministrazione comunale del capoluogo Caserta, targata Carlo Marino.