NON SI PUO DIMENTICARE UN COLLEGA DI LAVORO COME DOMENICO BARCA

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di Carmine Eliseo

barca NON SI PUO DIMENTICARE UN COLLEGA DI LAVORO COME DOMENICO BARCAMARCIANISE –  Lavorare con lui per circa due anni è stato un piacere: uomo umile, semplice, modesto che conosceva i segreti del mestiere, specialmente quando si lavorava sulla macchina ove la pasta saldante era l’elemento principe che permetteva ai componenti elettrici di poter fare corpo unico. Purtroppo lui è il terzo collega che ci ha lasciato domenica 8 aprile, mentre prima di lui ci aveva lasciato Salvatore Bellopede e poi il compagno Enzo Maiello. Dei cinque della squadra sono rimasti in due e per scaramanzia non facciamo i nomi, perché entrambi ancora viventi, Carmine e Salvatore, i quali avevano già subito la perdita degli altri; Salvatore stroncato da un malore mentre Enzo fulminato da un infarto sul campo sportivo ove si dilettava a giocare a calcio con i suoi amici. Mimì, definito da tutti “Barctell” era colui il quale teneva unito il gruppo e poi un donatore AVIS assiduo, tanto che ogni qualvolta che andavamo a ritirare le analisi, l’infermiere gli diceva: “Tutto bene Barca, tracce di sangue nelle tue vene, il rimanente tutta birra”. Un lavoratore che, dopo aver svolto il suo dovere nell’azienda GTE poi Siemens, dava una mano anche a casa, ove si dilettava ad aiutare la famiglia, visto che la sua adorata moglie, ogni tanto faceva qualche sfornata di pane e pizza. Sono trascorsi quasi 20 anni da quando facevamo i turni, mi sembra ieri, quando abbiamo festeggiato i passaggi di livello o di mansioni presso un noto ristorante del luogo, ove ci divertivamo e dimenticavamo tutte le preoccupazioni familiari. Oggi Salvatore, Enzo e Domenico staranno sicuramente meglio di noi comuni mortali, e festeggeranno in cielo il loro percorso di vita in Cielo, accanto al Signore. I colleghi, tanti a Domenico Barca come per gli altri due, continuano a inviare messaggi di condoglianze alla famiglia.