OSPEDALE SAN ROCCO, MISURE INADEGUATE PER FRONTEGGIARE L’EMERGENZA, LA DENUNCIA DEL NURSIND

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infermiera 1 OSPEDALE SAN ROCCO, MISURE INADEGUATE PER FRONTEGGIARE LEMERGENZA, LA DENUNCIA DEL NURSINDLa rappresentante sindacale del Nursind Angelina Raso, infermiera presso il PO San Rocco di Sessa Aurunca ha inviato una lettera al Direttore Generale dell’Asl di Caserta, dottor Ferdinando Russo in cui si legge che la stessa attualmente si trova, come altri operatori, in quarantena per aver assistito il paziente deceduto e poi risultato positivo al tampone Covid-19. “… il primo e, spero, ultimo caso in Campania – scrive Angelina Raso –  Nonostante questo grave avvenimento, in ospedale non sembra si siano prese misure idonee a contenere l’infezione. Una zona filtro in pronto soccorso è stata più volte scavalcata dai pazienti afferenti, mettendo lo stesso in condizione di dover chiudere per la sanificazione. Personale reclutato per il pre-triage, da effettuare nella tenda della Protezione Civile, con ordine di servizio dai reparti di degenza e dagli ambulatori, quindi senza alcuna esperienza di medicina d’urgenza e spesso nuovi arrivati. Il reparto di medicina continua a ricoverare e a tenere in reparto, insieme agli altri pazienti persone con sintomatologie. In tutto questo il personale è tenuto ad operare senza alcun presidio di protezione, se non mascherine chirurgiche o FFP2 che sono insufficienti. Le ricordo che in base DL 81/08 il datore di lavoro ha l’obbligo di salvaguardare l’integrità psicofisica dei lavoratori, eliminando o riducendo al minimo i rischi, facendo adottare tutte le misure di sicurezza necessarie informando e addestrando gli operatori al corretto uso dei mezzi e degli strumenti di protezione. Il Nursind chiede che sia indicato un percorso sicuro per i pazienti che afferiscono al pronto soccorso, stanze idonee all’osservazione di quelli sintomatici. La mia preoccupazione, come di tutti i miei colleghi in quarantena e in servizio, di prestare assistenza in queste condizioni è quella di mettere a rischio la salute nostra, dei pazienti e dei nostri cari”